Apocalisse Apocalisse - Capitolo 1PrologoA Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue,
[6]che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a
lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
[7]Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà; [17]Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando
su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo
[18]e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra
la morte e sopra gli inferi. [19]Scrivi dunque le cose che hai visto,
quelle che sono e quelle che accadranno dopo. [20]Questo è il senso
recondito delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette
candelabri d'oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e
le sette lampade sono le sette Chiese.
Apocalisse - Capitolo 2
[7]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al
vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio.
Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita:
[9]Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - tuttavia sei ricco - e
la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma
appartengono alla sinagoga di satana. [10]Non temere ciò che stai per
soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per
mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino
alla morte e ti darò la corona della vita.
[11]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il
vincitore non sarà colpito dalla seconda morte.
Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli: [13]So che
abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai
rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il mio fedele testimone,
fu messo a morte nella vostra città, dimora di satana. [14]Ma ho da
rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della dottrina di Balaàm, il
quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele, spingendoli a
mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla fornicazione.
[15]Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaìti.
[16]Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro
di loro con la spada della mia bocca.
[17]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al
vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto
un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve.
Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come
fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. [19]Conosco le tue
opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime
opere sono migliori delle prime. [20]Ma ho da rimproverarti che lasci
fare a Iezabèle, la donna che si spaccia per profetessa e insegna e seduce i
miei servi inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni immolate
agli idoli. [21]Io le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol
ravvedere dalla sua dissolutezza. [22]Ebbene, io getterò lei in un letto
di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione,
se non si ravvederanno dalle opere che ha loro insegnato. [23]Colpirò a
morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli
affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie
opere. [24]A voi di Tiàtira invece che non seguite questa dottrina, che
non avete conosciuto le profondità di satana - come le chiamano - non imporrò
altri pesi; [25]ma quello che possedete tenetelo saldo fino al mio
ritorno. [26]Al vincitore che persevera sino alla fine nelle mie opere,
darò autorità sopra le nazioni; [28]con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui
la stella del mattino. [29]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito
dice alle Chiese.
Apocalisse - Capitolo 3
Così parla il Santo, il Verace, [8]Conosco le tue opere. Ho aperto davanti a te una porta che nessuno
può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e
non hai rinnegato il mio nome. [9]Ebbene, ti faccio dono di alcuni della
sinagoga di satana - di quelli che si dicono Giudei, ma mentiscono perché non lo
sono -: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e sappiano che io ti ho
amato. [10]Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti
preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per
mettere alla prova gli abitanti della terra. [11]Verrò presto. Tieni
saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. [12]Il vincitore
lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più.
Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della
nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il
mio nome nuovo. [13]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle
Chiese.
Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione
di Dio: [15]Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari
tu fossi freddo o caldo! [16]Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né
freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. [17]Tu dici: «Sono
ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un
infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. [18]Ti consiglio di
comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per
coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi
e ricuperare la vista. [19]Io tutti quelli che amo li rimprovero e li
castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. [20]Ecco, sto alla porta e
busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui,
cenerò con lui ed egli con me. [21]Il vincitore lo farò sedere presso di
me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo
trono. [22]Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
Apocalisse - Capitolo 4
Santo, santo, santo [9]E ogni volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e
grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli,
[10]i ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul
trono e adoravano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro
corone davanti al trono, dicendo:
[11]«Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, Apocalisse - Capitolo 5
[1]E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro
a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con
sette sigilli. [2]Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è
degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». [3]Ma nessuno né in
cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di
leggerlo. [4]Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di
aprire il libro e di leggerlo. [5]Uno dei vegliardi mi disse: «Non
piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e
aprirà il libro e i suoi sette sigilli».
[6]Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri
viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e
sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.
[7]E l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era
seduto sul trono. [8]E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i
ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno
un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi.
[9]Cantavano un canto nuovo:
«Tu sei degno di prendere il libro [11]Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al
trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di
miriadi e migliaia di migliaia [12]e dicevano a gran voce:
«L'Agnello che fu immolato [13]Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel
mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all'Agnello [14]E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E i vegliardi si
prostrarono in adorazione.
Apocalisse - Capitolo 6
[3]Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere
vivente che gridava: «Vieni». [4]Allora uscì un altro cavallo, rosso
fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra
perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.
[5]Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere
vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo
cavalcava aveva una bilancia in mano. [6]E udii gridare una voce in mezzo
ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure
d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati».
[7]Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto
essere vivente che diceva: «Vieni». [8]Ed ecco, mi apparve un cavallo
verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro
l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare
con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.
[9]Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le
anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della
testimonianza che gli avevano resa. [10]E gridarono a gran voce:
«Fino a quando, Sovrano, [11]Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto
loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro
compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro.
[12]Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento
terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta
simile al sangue, [13]le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra,
come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi.
[14]Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e
le isole furono smossi dal loro posto. [15]Allora i re della terra e i
grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero,
si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; [16]e
dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla
faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, [17]perché è
venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?
Apocalisse - Capitolo 7
[2]Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo
del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato
concesso il potere di devastare la terra e il mare: [3]«Non devastate né
la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del
nostro Dio sulla fronte dei suoi servi».
[4]Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo:
centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele:
[5]dalla tribù di Giuda dodicimila; «La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello».
[11]Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi
e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti
al trono e adorarono Dio dicendo:
[12]«Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e
forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
[13]Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: «Quelli che sono
vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?». [14]Gli risposi: «Signore
mio, tu lo sai». E lui: «Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande
tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue
dell'Agnello. [15]Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli
prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono
stenderà la sua tenda sopra di loro.
[16]Non avranno più fame, Apocalisse - Capitolo 8
[7]Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a
sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli
alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.
[8]Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco
fu scagliata nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, [9]un terzo
delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto.
[10]Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande
stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle
acque. [11]La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in
assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare.
[12]Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo
della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un
terzo della sua luce e la notte ugualmente.
[13]Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto del cielo e gridava
a gran voce: «Guai, guai, guai agli abitanti della terra al suono degli ultimi
squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!».
Apocalisse - Capitolo 9
[7]Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la
guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era
come quello degli uomini. [8]Avevano capelli, come capelli di donne, ma i
loro denti erano come quelli dei leoni. [9]Avevano il ventre simile a
corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti
cavalli lanciati all'assalto. [10]Avevano code come gli scorpioni, e
aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi.
[11]Il loro re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama
Perdizione, in greco Sterminatore.
[12]Il primo «guai» è passato. Rimangono ancora due «guai» dopo queste
cose.
[20]Il resto dell'umanità che non perì a causa di questi flagelli, non
rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demòni e
agli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono
né vedere, né udire, né camminare; [21]non rinunziò nemmeno agli
omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie.
Apocalisse - Capitolo 10
[5]Allora l'angelo che avevo visto con un piede sul mare e un piede
sulla terra, alzò la destra verso il cielo [6]e giurò per Colui
che vive nei secoli dei secoli; che ha creato cielo, terra, mare, e quanto è
in essi: «Non vi sarà più indugio! [7]Nei giorni in cui il settimo angelo
farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio
come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti».
Apocalisse - Capitolo 11
[11]Ma dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita procedente da Dio
entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a
guardarli. [12]Allora udirono un grido possente dal cielo: «Salite
quassù» e salirono al cielo in una nube sotto gli sguardi dei loro nemici.
[13]In quello stesso momento ci fu un grande terremoto che fece crollare
un decimo della città: perirono in quel terremoto settemila persone; i
superstiti presi da terrore davano gloria al Dio del cielo.
[15]Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci
potenti che dicevano:
«Il regno del mondo [16]Allora i ventiquattro vegliardi seduti sui loro troni al cospetto
di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo:
[17]«Noi ti rendiamo grazie, [19]Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel
santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono,
terremoto e una tempesta di grandine.
Apocalisse - Capitolo 12
[7]Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli
combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli,
[8]ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo.
[9]Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e
satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono
precipitati anche i suoi angeli. [10]Allora udii una gran voce nel cielo
che diceva:
«Ora si è compiuta [13]Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò
contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. [14]Ma furono date
alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il
rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà
di un tempo lontano dal serpente. [15]Allora il serpente vomitò dalla sua
bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue
acque. [16]Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine
e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.
[17]Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far
guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i
comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.
[18]E si fermò sulla spiaggia del mare.
Apocalisse - Capitolo 13
Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia
[4]e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla
bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può
combattere con essa?».
[5]Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e
bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. [6]Essa aprì la
bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua
dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. [7]Le fu permesso di
far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe,
popolo, lingua e nazione. [8]L'adorarono tutti gli abitanti della terra,
il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita
dell'Agnello immolato.
[9]Chi ha orecchi, ascolti: In questo sta la costanza e la fede dei santi.
Apocalisse - Capitolo 14
«Temete Dio e dategli gloria, [8]Un secondo angelo lo seguì gridando:
«E' caduta, è caduta [9]Poi, un terzo angelo li seguì gridando a gran voce: «Chiunque adora
la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o sulla mano,
[10]berrà il vino dell'ira di Dio che è versato puro nella coppa della
sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e
dell'Agnello. [11]Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei
secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la
sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome». [12]Qui appare la
costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù.
[13]Poi udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: Beati d'ora in
poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle
loro fatiche, perché le loro opere li seguono».
[17]Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, anch'egli
tenendo una falce affilata. [18]Un altro angelo, che ha potere sul fuoco,
uscì dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata:
«Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra,
perché le sue uve sono mature». [19]L'angelo gettò la sua falce sulla
terra, vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel grande tino dell'ira di
Dio. [20]Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino
al morso dei cavalli, per una distanza di duecento miglia.
Apocalisse - Capitolo 15
[2]Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che
avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano
ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine,
[3]cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello:
«Grandi e mirabili sono le tue opere, Apocalisse - Capitolo 16
[1]Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli:
«Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di Dio».
[2]Partì il primo e versò la sua coppa sopra la terra; e scoppiò una
piaga dolorosa e maligna sugli uomini che recavano il marchio della bestia e si
prostravano davanti alla sua statua.
[3]Il secondo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come
quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare.
[4]Il terzo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque,
e diventarono sangue. [5]Allora udii l'angelo delle acque che diceva:
«Sei giusto, tu che sei e che eri, [7]Udii una voce che veniva dall'altare e diceva:
«Sì, Signore, Dio onnipotente; [8]Il quarto versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare
gli uomini con il fuoco. [9]E gli uomini bruciarono per il terribile
calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece
di ravvedersi per rendergli omaggio.
[10]Il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno
fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e
[11]bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe,
invece di pentirsi delle loro azioni.
[12]Il sesto versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufràte e le sue
acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'oriente.
[13]Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca
del falso profeta vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane:
[14]sono infatti spiriti di demòni che operano prodigi e vanno a radunare
tutti i re di tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio onnipotente.
[15]Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le
sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne.
[16]E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedòn.
[17]Il settimo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal tempio, dalla
parte del trono, una voce potente che diceva: «E' fatto!». [18]Ne
seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un grande terremoto, di cui
non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la terra.
[19]La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle
nazioni. Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di
vino della sua ira ardente. [20]Ogni isola scomparve e i monti si
dileguarono. [21]E grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosciò
dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello
della grandine, poiché era davvero un grande flagello.
Apocalisse - Capitolo 17
[6]E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue
dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore. [7]Ma
l'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna
e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna.
[15]Poi l'angelo mi disse: «Le acque che hai viste, presso le quali
siede la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue.
[16]Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la
spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno col
fuoco. [17]Dio infatti ha messo loro in cuore di realizzare il suo
disegno e di accordarsi per affidare il loro regno alla bestia, finché si
realizzino le parole di Dio. [18]La donna che hai vista simboleggia la
città grande, che regna su tutti i re della terra».
Apocalisse - Capitolo 18
[2]Gridò a gran voce:
«E' caduta, è caduta «Guai, guai, immensa città, [11]Anche i mercanti della terra piangono e gemono su di lei, perché
nessuno compera più le loro merci: [12]carichi d'oro, d'argento e di
pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto; legni
profumati di ogni specie, oggetti d'avorio, di legno, di bronzo, di ferro, di
marmo; [13]cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior
di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, cocchi, schiavi e vite umane.
[14]«I frutti che ti piacevano tanto, [15]I mercanti divenuti ricchi per essa, si terranno a distanza per
timore dei suoi tormenti; piangendo e gemendo, diranno:
[16]«Guai, guai, immensa città, Tutti i comandanti di navi e l'intera ciurma, i naviganti e quanti
commerciano per mare se ne stanno a distanza, [18]e gridano guardando il
fumo del suo incendio: «Quale città fu mai somigliante all'immensa città?».
[19]Gettandosi sul capo la polvere gridano, piangono e gemono:
«Guai, guai, immensa città, [21]Un angelo possente prese allora una pietra grande come una mola, e
la gettò nel mare esclamando:
«Con la stessa violenza sarà precipitata Apocalisse - Capitolo 19
«Alleluia! [3]E per la seconda volta dissero:
«Alleluia! [4]Allora i ventiquattro vegliardi e i quattro esseri viventi si
prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono, dicendo:
«Amen, alleluia».
[5]Partì dal trono una voce che diceva:
«Lodate il nostro Dio, [6]Udii poi come una voce di una immensa folla simile a fragore di
grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano:
«Alleluia. La veste di lino sono le opere giuste dei santi.
[9]Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto
delle nozze dell'Agnello!». Poi aggiunse: «Queste sono parole veraci di Dio».
[10]Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: «Non
farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che custodiscono la
testimonianza di Gesù. E' Dio che devi adorare». La testimonianza di Gesù è lo
spirito di profezia.
[12]I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti
diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di lui.
[13]E' avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di
Dio. [14]Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di
lino bianco e puro. [15]Dalla bocca gli esce una spada affilata per
colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e
pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa del Dio onnipotente. [16]Un nome
porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori.
[17]Vidi poi un angelo, ritto sul sole, che gridava a gran voce a
tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: [18]«Venite, radunatevi
al grande banchetto di Dio. Mangiate le carni dei re, le carni dei capitani, le
carni degli eroi, le carni dei cavalli e dei cavalieri e le carni di tutti gli
uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi».
[19]Vidi allora la bestia e i re della terra con i loro eserciti
radunati per muover guerra contro colui che era seduto sul cavallo e contro il
suo esercito. [20]Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta
che alla sua presenza aveva operato quei portenti con i quali aveva sedotto
quanti avevan ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua.
Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo.
[21]Tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al
Cavaliere; e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni.
Apocalisse - Capitolo 20
Apocalisse - Capitolo 21
«Ecco la dimora di Dio con gli uomini! [5]E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le
cose»; e soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.
[6]Ecco sono compiute! [8]Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi,
gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo
stagno ardente di fuoco e di zolfo. E' questa la seconda morte».
[15]Colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro, per
misurare la città, le sue porte e le sue mura. [16]La città è a forma di
quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L'angelo misurò la città con
la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la larghezza e l'altezza sono
eguali. [17]Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro
braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall'angelo.
[18]Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a
terso cristallo. [19]Le fondamenta delle mura della città sono adorne di
ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di diaspro, il secondo di
zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, [20]il quinto di
sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l'ottavo di berillo,
il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l'undecimo di giacinto, il
dodicesimo di ametista. [21]E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna
porta è formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come
cristallo trasparente.
[22]Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio,
l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. [23]La città non ha
bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la
illumina e la sua lampada è l'Agnello.
[24]Le nazioni cammineranno alla sua luce Apocalisse - Capitolo 22
[1]Mi mostrò poi un fiume d'acqua viva limpida come cristallo,
che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. [2]In mezzo alla
piazza della città e da una parte e dall'altra del fiume si trova un albero
di vita che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie
dell'albero servono a guarire le nazioni.
[3]E non vi sarà più maledizione. [6]Poi mi disse: «Queste parole sono certe e veraci. Il Signore, il
Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi
ciò che deve accadere tra breve. [7]Ecco, io verrò presto. Beato chi
custodisce le parole profetiche di questo libro».
[8]Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. Udite e vedute
che le ebbi, mi prostrai in adorazione ai piedi dell'angelo che me le aveva
mostrate. [9]Ma egli mi disse: «Guardati dal farlo! Io sono un servo di
Dio come te e i tuoi fratelli, i profeti, e come coloro che custodiscono le
parole di questo libro. E' Dio che devi adorare».
[10]Poi aggiunse: «Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di
questo libro, perché il tempo è vicino. [11]Il perverso continui pure a
essere perverso, l'impuro continui ad essere impuro e il giusto continui a
praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora.
[12]Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per
rendere a ciascuno secondo le sue opere. [13]Io sono l'Alfa e
l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine. [14]Beati coloro
che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare
per le porte nella città. [15]Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali,
gli omicidi, gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna!
[17]Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta:
«Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l'acqua della vita.
[18]Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro:
a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli
descritti in questo libro; [19]e chi toglierà qualche parola di questo
libro profetico, Dio lo priverà dell'albero della vita e della città santa,
descritti in questo libro.
[20]Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen.
Vieni, Signore Gesù. [21]La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi.
Amen!
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