Seconda lettera ai Corinzi Corinzi 2 - Capitolo 1PREAMBOLOIndirizzo e saluto. Ringraziamento[3]Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre
misericordioso e Dio di ogni consolazione, [4]il quale ci consola in ogni
nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in
qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi
stessi da Dio. [5]Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi,
così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.
[6]Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza;
quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel
sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo.
[7]La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti che come
siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della consolazione.
[8]Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione che
ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze,
sì da dubitare anche della vita. [9]Abbiamo addirittura ricevuto su di
noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma
nel Dio che risuscita i morti. [10]Da quella morte però egli ci ha
liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in lui, che ci
libererà ancora, [11]grazie alla vostra cooperazione nella preghiera per
noi, affinchè per il favore divino ottenutoci da molte persone, siano rese
grazie per noi da parte di molti.
Corinzi 2 - Capitolo 2
[1]Ritenni pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi con
tristezza. [2]Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui
che è stato da me rattristato? [3]Perciò vi ho scritto in quei termini
che voi sapete, per non dovere poi essere rattristato alla mia venuta da quelli
che dovrebbero rendermi lieto, persuaso come sono riguardo a voi tutti che la
mia gioia è quella di tutti voi. [4]Vi ho scritto in un momento di grande
afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, però non per rattristarvi,
ma per farvi conoscere l'affetto immenso che ho per voi.
[5]Se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma
in parte almeno, senza voler esagerare, tutti voi. [6]Per quel tale però
è gia sufficiente il castigo che gli è venuto dai più, [7]cosicché voi
dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non soccomba
sotto un dolore troppo forte. [8]Vi esorto quindi a far prevalere nei
suoi riguardi la carità; [9]e anche per questo vi ho scritto, per vedere
alla prova se siete effettivamente obbedienti in tutto. [10]A chi voi
perdonate, perdono anch'io; perché quello che io ho perdonato, se pure ebbi
qualcosa da perdonare, l'ho fatto per voi, davanti a Cristo, [11]per non
cadere in balìa di satana, di cui non ignoriamo le macchinazioni.
[14]Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo
in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo
intero! [15]Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra
quelli che si salvano e fra quelli che si perdono; [16]per gli uni odore
di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita.
E chi è mai all'altezza di questi compiti? [17]Noi non siamo infatti
come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come
mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo.
Corinzi 2 - Capitolo 3
[1]Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse
abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o da parte
vostra? [2]La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori,
conosciuta e letta da tutti gli uomini. [3]E' noto infatti che voi siete
una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo
Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei
vostri cuori.
[4]Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio.
[5]Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come
proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, [6]che ci ha resi
ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito;
perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita.
[7]Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu
circonfuso di gloria, al punto che i figli d'Israele non potevano fissare il
volto di Mosè a causa dello splendore pure effimero del suo volto,
[8]quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? [9]Se gia
il ministero della condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il
ministero della giustizia. [10]Anzi sotto quest'aspetto, quello che era
glorioso non lo è più a confronto della sovraeminente gloria della Nuova
Alleanza. [11]Se dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo
sarà ciò che è duraturo. [12]Forti di tale speranza, ci comportiamo con
molta franchezza [13]e non facciamo come Mosè che poneva un velo sul suo
volto, perché i figli di Israele non vedessero la fine di ciò che era solo
effimero. [14]Ma le loro menti furono accecate; infatti fino ad oggi quel
medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura dell'Antico Testamento, perché è
in Cristo che esso viene eliminato. [15]Fino ad oggi, quando si legge
Mosè, un velo è steso sul loro cuore; [16]ma quando ci sarà la
conversione al Signore, quel velo sarà tolto. [17]Il Signore è lo
Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà. [18]E noi tutti, a
viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo
trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione
dello Spirito del Signore.
Corinzi 2 - Capitolo 4
[1]Perciò, investiti di questo ministero per la misericordia che ci è
stata usata, non ci perdiamo d'animo; [2]al contrario, rifiutando le
dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la
parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a
ogni coscienza, al cospetto di Dio.
[3]E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si
perdono, [4]ai quali il dio di questo mondo ha accecato la mente
incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è
immagine di Dio. [5]Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo
Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù.
[6]E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei
nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge
sul volto di Cristo.
[13]Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta
scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò
parliamo, [14]convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù,
risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi.
[15]Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad
opera di un maggior numero, moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio.
[16]Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore
si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno.
[17]Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci
procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, [18]perché noi non
fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose
visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne.
Corinzi 2 - Capitolo 5
[1]Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra
abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non
costruita da mani di uomo, nei cieli. [2]Perciò sospiriamo in questo
nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste: [3]a
condizione però di esser trovati gia vestiti, non nudi. [4]In realtà
quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire
spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita.
[5]E' Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello
Spirito.
[6]Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché
abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, [7]camminiamo
nella fede e non ancora in visione. [8]Siamo pieni di fiducia e
preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore.
[9]Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di
essere a lui graditi. [10]Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al
tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute
finché era nel corpo, sia in bene che in male.
[14]Poiché l'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto
per tutti e quindi tutti sono morti. [15]Ed egli è morto per tutti,
perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto
e risuscitato per loro. [16]Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno
secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non
lo conosciamo più così. [17]Quindi se uno è in Cristo, è una creatura
nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
[18]Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé
mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
[19]E' stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non
imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della
riconciliazione. [20]Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come
se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi
riconciliare con Dio. [21]Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo
trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di
lui giustizia di Dio.
Corinzi 2 - Capitolo 6
[1]E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere
invano la grazia di Dio. [2]Egli dice infatti:
Al momento favorevole ti ho esaudito Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
[3]Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non
venga biasimato il nostro ministero; [4]ma in ogni cosa ci presentiamo
come ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità,
nelle angosce, [5]nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle
fatiche, nelle veglie, nei digiuni; [6]con purezza, sapienza, pazienza,
benevolenza, spirito di santità, amore sincero; [7]con parole di verità,
con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra;
[8]nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamo
ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; [9]sconosciuti, eppure siamo
notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a morte;
[10]afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti; gente
che non ha nulla e invece possediamo tutto!
[14]Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale
rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra
la luce e le tenebre? [15]Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale
collaborazione tra un fedele e un infedele? [16]Quale accordo tra il
tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio
stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò Corinzi 2 - Capitolo 7
[1]In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da
ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra
santificazione, nel timore di Dio.
[2]Fateci posto nei vostri cuori! A nessuno abbiamo fatto ingiustizia,
nessuno abbiamo danneggiato, nessuno abbiamo sfruttato. [3]Non dico
questo per condannare qualcuno; infatti vi ho gia detto sopra che siete nel
nostro cuore, per morire insieme e insieme vivere. [4]Sono molto franco
con voi e ho molto da vantarmi di voi. Sono pieno di consolazione, pervaso di
gioia in ogni nostra tribolazione.
[6]Ma Dio che consola gli afflitti ci ha consolati con la venuta di
Tito, [7]e non solo con la sua venuta, ma con la consolazione che ha
ricevuto da voi. Egli ci ha annunziato infatti il vostro desiderio, il vostro
dolore, il vostro affetto per me; cosicché la mia gioia si è ancora accresciuta.
[8]Se anche vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne dispiace.
E se me ne è dispiaciuto - vedo infatti che quella lettera, anche se per breve
tempo soltanto, vi ha rattristati - [9]ora ne godo; non per la vostra
tristezza, ma perché questa tristezza vi ha portato a pentirvi. Infatti vi siete
rattristati secondo Dio e così non avete ricevuto alcun danno da parte nostra;
[10]perché la tristezza secondo Dio produce un pentimento irrevocabile
che porta alla salvezza, mentre la tristezza del mondo produce la morte.
[11]Ecco, infatti, quanta sollecitudine ha prodotto in voi proprio questo
rattristarvi secondo Dio; anzi quante scuse, quanta indignazione, quale timore,
quale desiderio, quale affetto, quale punizione! Vi siete dimostrati innocenti
sotto ogni riguardo in questa faccenda. [12]Così se anche vi ho scritto,
non fu tanto a motivo dell'offensore o a motivo dell'offeso, ma perché apparisse
chiara la vostra sollecitudine per noi davanti a Dio. [13]Ecco quello che
ci ha consolati.
A questa nostra consolazione si è aggiunta una gioia ben più grande per la
letizia di Tito, poiché il suo spirito è stato rinfrancato da tutti voi.
[14]Cosicché se in qualche cosa mi ero vantato di voi con lui, non ho
dovuto vergognarmene, ma come abbiamo detto a voi ogni cosa secondo verità, così
anche il nostro vanto con Tito si è dimostrato vero. [15]E il suo affetto
per voi è cresciuto, ricordando come tutti gli avete obbedito e come lo avete
accolto con timore e trepidazione. [16]Mi rallegro perché posso contare
totalmente su di voi.
Corinzi 2 - Capitolo 8
[7]E come vi segnalate in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella
scienza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così
distinguetevi anche in quest'opera generosa. [8]Non dico questo per
farvene un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore
con la premura verso gli altri. [9]Conoscete infatti la grazia del
Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché
voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. [10]E a questo
riguardo vi do un consiglio: si tratta di cosa vantaggiosa per voi, che fin
dall'anno passato siete stati i primi, non solo a intraprenderla ma a
desiderarla. [11]Ora dunque realizzatela, perché come vi fu la prontezza
del volere, così anche vi sia il compimento, secondo i vostri mezzi.
[12]Se infatti c'è la buona volontà, essa riesce gradita secondo quello
che uno possiede e non secondo quello che non possiede. [13]Qui non si
tratta infatti di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli altri, ma di
fare uguaglianza. [14]Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla
loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza,
e vi sia uguaglianza, come sta scritto:
[15]Colui che raccolse molto non abbondò, [23]Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore presso di voi;
quanto ai nostri fratelli, essi sono delegati delle Chiese e gloria di Cristo.
[24]Date dunque a loro la prova del vostro affetto e della legittimità
del nostro vanto per voi davanti a tutte le Chiese.
Corinzi 2 - Capitolo 9
[1]Riguardo poi a questo servizio in favore dei santi, è superfluo che
ve ne scriva. [2]Conosco infatti bene la vostra buona volontà, e ne
faccio vanto con i Macèdoni dicendo che l'Acaia è pronta fin dallo scorso anno e
gia molti sono stati stimolati dal vostro zelo. [3]I fratelli poi li ho
mandati perché il nostro vanto per voi su questo punto non abbia a dimostrarsi
vano, ma siate realmente pronti, come vi dicevo, perché [4]non avvenga
che, venendo con me alcuni Macèdoni, vi trovino impreparati e noi dobbiamo
arrossire, per non dire anche voi, di questa nostra fiducia. [5]Ho quindi
ritenuto necessario invitare i fratelli a recarsi da voi prima di me, per
organizzare la vostra offerta gia promessa, perché essa sia pronta come una vera
offerta e non come una spilorceria.
ha largheggiato, ha dato ai poveri; [10]Colui che somministra il seme al seminatore e il pane per il
nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà
crescere i frutti della vostra giustizia. [11]Così sarete ricchi per ogni
generosità, la quale poi farà salire a Dio l'inno di ringraziamento per mezzo
nostro. [12]Perché l'adempimento di questo servizio sacro non provvede
soltanto alle necessità dei santi, ma ha anche maggior valore per i molti
ringraziamenti a Dio. [13]A causa della bella prova di questo servizio
essi ringrazieranno Dio per la vostra obbedienza e accettazione del vangelo di
Cristo, e per la generosità della vostra comunione con loro e con tutti;
[14]e pregando per voi manifesteranno il loro affetto a causa della
straordinaria grazia di Dio effusa sopra di voi. [15]Grazie a Dio per
questo suo ineffabile dono!
Corinzi 2 - Capitolo 10
[7]Guardate le cose bene in faccia: se qualcuno ha in se stesso la
persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che se lui è di Cristo lo siamo
anche noi. [8]In realtà, anche se mi vantassi di più a causa della nostra
autorità, che il Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per vostra
rovina, non avrò proprio da vergognarmene. [9]Non sembri che io vi voglia
spaventare con le lettere! [10]Perché «le lettere - si dice - sono dure e
forti, ma la sua presenza fisica è debole e la parola dimessa».
[11]Questo tale rifletta però che quali noi siamo a parole per lettera,
assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza.
[17]Pertanto chi si vanta, si vanti nel Signore;
[18]perché non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui
che il Signore raccomanda.
Corinzi 2 - Capitolo 11
[7]O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare
voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? [8]Ho
spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo
di servire voi. [9]E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno,
non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto
i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per
non esservi di aggravio e così farò in avvenire. [10]Com'è vero che c'è
la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!
[11]Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! [12]Lo
faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano
un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. [13]Questi
tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di
Cristo. [14]Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da
angelo di luce. [15]Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si
mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.
[16]Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no
ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco.
[17]Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da
stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. [18]Dal momento che
molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io.
[19]Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti.
[20]In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi
sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. [21]Lo dico con
vergogna; come siamo stati deboli!
Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi
anch'io. [22]Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di
Abramo? Anch'io! [23]Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io
lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie,
infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
[24]Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi;
[25]tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato
lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in
balìa delle onde. [26]Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di
briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella
città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi
fratelli; [27]fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete,
frequenti digiuni, freddo e nudità. [28]E oltre a tutto questo, il mio
assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. [29]Chi è
debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
[30]Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla
mia debolezza. [31]Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei
secoli, sa che non mentisco. [32]A Damasco, il governatore del re Areta
montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi, [33]ma da una
finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.
Corinzi 2 - Capitolo 12
[1]Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle
visioni e alle rivelazioni del Signore. [2]Conosco un uomo in Cristo che,
quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio -
fu rapito fino al terzo cielo. [3]E so che quest'uomo - se con il corpo o
senza corpo non lo so, lo sa Dio - [4]fu rapito in paradiso e udì parole
indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. [5]Di lui io mi
vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorchè delle mie debolezze.
[6]Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la
verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede
o sente da me.
[7]Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni,
mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di
schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. [8]A causa di questo per
ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. [9]Ed egli
mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta
pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie
debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. [10]Perciò mi
compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle
persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora
che sono forte.
[11]Sono diventato pazzo; ma siete voi che mi ci avete costretto.
Infatti avrei dovuto essere raccomandato io da voi, perché non sono per nulla
inferiore a quei «superapostoli», anche se sono un nulla. [12]Certo, in
mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a tutta
prova, con segni, prodigi e miracoli. [13]In che cosa infatti siete stati
inferiori alle altre Chiese, se non in questo, che io non vi sono stato
d'aggravio? Perdonatemi questa ingiustizia!
[14]Ecco, è la terza volta che sto per venire da voi, e non vi sarò di
peso, perché non cerco i vostri beni, ma voi. Infatti non spetta ai figli
mettere da parte per i genitori, ma ai genitori per i figli. [15]Per
conto mio mi prodigherò volentieri, anzi consumerò me stesso per le vostre
anime. Se io vi amo più intensamente, dovrei essere riamato di meno?
[16]Ma sia pure che io non vi sono stato di peso; però, scaltro come
sono, vi ho preso con inganno. [17]Vi ho forse sfruttato per mezzo di
qualcuno di quelli che ho inviato tra voi? [18]Ho vivamente pregato Tito
di venire da voi e ho mandato insieme con lui quell'altro fratello. Forse Tito
vi ha sfruttato in qualche cosa? Non abbiamo forse noi due camminato con lo
stesso spirito, sulle medesime tracce?
Corinzi 2 - Capitolo 13
[1]Questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni questione si
deciderà sulla dichiarazione di due o tre testimoni. [2]L'ho detto
prima e lo ripeto ora, allora presente per la seconda volta e ora assente, a
tutti quelli che hanno peccato e a tutti gli altri: quando verrò di nuovo non
perdonerò più, [3]dal momento che cercate una prova che Cristo parla in
me, lui che non è debole, ma potente in mezzo a voi. [4]Infatti egli fu
crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio. E anche noi che
siamo deboli in lui, saremo vivi con lui per la potenza di Dio nei vostri
riguardi.
[5]Esaminate voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova. Non
riconoscete forse che Gesù Cristo abita in voi? A meno che la prova non sia
contro di voi! [6]Spero tuttavia che riconoscerete che essa non è contro
di noi. [7]Noi preghiamo Dio che non facciate alcun male, e non per
apparire noi superiori nella prova, ma perché voi facciate il bene e noi
restiamo come senza prova. [8]Non abbiamo infatti alcun potere contro la
verità, ma per la verità; [9]perciò ci rallegriamo quando noi siamo
deboli e voi siete forti. Noi preghiamo anche per la vostra perfezione.
[10]Per questo vi scrivo queste cose da lontano: per non dover poi, di
presenza, agire severamente con il potere che il Signore mi ha dato per
edificare e non per distruggere.
[13]La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione
dello Spirito Santo siano con tutti voi.
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