Cronache 2 Cronache 2 - Capitolo 1III. SALOMONE E LA COSTRUZIONE DEL TEMPIOSalomone riceve il dono della Saggezza[2]Salomone mandò ordini a tutto Israele, ai capi di migliaia e di
centinaia, ai magistrati, a tutti i principi di tutto Israele e ai capifamiglia.
[3]Poi Salomone e tutto Israele con lui si recarono all'altura di Gàbaon,
perché là si trovava la tenda del convegno di Dio, eretta da Mosè, servo di Dio,
nel deserto. [4]Ma l'arca di Dio Davide l'aveva trasportata da
Kiriat-Iearìm nel luogo che aveva preparato per essa, perché egli aveva
innalzato per essa una tenda in Gerusalemme. [5]L'altare di bronzo, opera
di Bezalèel figlio di Uri, figlio di Cur, era là davanti alla Dimora del
Signore. Salomone e l'assemblea vi andarono per consultare il Signore.
[6]Salomone salì all'altare di bronzo davanti al Signore nella tenda del
convegno e vi offrì sopra mille olocausti.
[7]In quella notte Dio apparve a Salomone e gli disse: «Chiedimi ciò
che vuoi che io ti conceda». [8]Salomone disse a Dio: «Tu hai trattato
mio padre Davide con grande benevolenza e mi hai fatto regnare al suo posto.
[9]Ora, Signore Dio, si avveri la tua parola a Davide mio padre, perché
mi hai costituito re su un popolo numeroso come la polvere della terra.
[10]Ora concedimi saggezza e scienza e che io possa guidare questo
popolo; perché chi potrebbe mai governare questo tuo grande popolo?».
[11]Dio disse a Salomone: «Poiché ti sta a cuore una cosa simile e
poiché non hai domandato né ricchezze, né beni, né gloria, né la vita dei tuoi
nemici e neppure una lunga vita, ma hai domandato piuttosto saggezza e scienza
per governare il mio popolo, su cui ti ho costituito re, [12]saggezza e
scienza ti saranno concesse. Inoltre io ti darò ricchezze, beni e gloria, quali
non ebbero mai i re tuoi predecessori e non avranno mai i tuoi successori».
[13]Salomone poi dall'altura, che si trovava in Gàbaon, tornò a
Gerusalemme, lontano dalla tenda del convegno, e regnò su Israele.
[14]Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e
dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e presso il re in
Gerusalemme. [15]Il re fece in modo che in Gerusalemme l'argento e l'oro
abbondassero come i sassi e i cedri fossero numerosi come i sicomòri nella
Sefela. [16]I cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue; i
mercanti del re li acquistavano in Kue. [17]Essi facevano venire e
importavano da Muzri un carro per seicento sicli d'argento, un cavallo per
centocinquanta. In tal modo ne importavano per fornirli a tutti i re degli
Hittiti e ai re di Aram.
Cronache 2 - Capitolo 2
[1]Salomone ingaggiò settantamila portatori, ottantamila scalpellini
per lavorare in montagna e tremilaseicento sorveglianti.
[2]Salomone mandò a dire a Chiram, re di Tiro: «Come hai fatto con mio
padre Davide, al quale avevi spedito legno di cedro per la costruzione della sua
dimora, fà anche con me. [3]Ecco ho deciso di costruire un tempio al nome
del Signore mio Dio, per consacrarlo a lui sì che io possa bruciare profumi
fragranti davanti a lui, esporre sempre i pani dell'offerta e presentare
olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni e nelle feste del Signore
nostro Dio. Per Israele questo è un obbligo perenne. [4]Il tempio, che io
intendo costruire, deve essere grande, perché il nostro Dio è più grande di
tutti gli dei. [5]Ma chi avrà la capacità di costruirgli un tempio,
quando i cieli e i cieli dei cieli non bastano per contenerlo? E chi sono io
perché gli costruisca un tempio, anche solo per bruciare incenso alla sua
presenza? [6]Ora mandami un uomo esperto nel lavorare l'oro, l'argento,
il bronzo, il ferro, filati di porpora, di cremisi e di violetto e che sappia
eseguire intagli di ogni genere; egli lavorerà con gli altri artigiani che io ho
in Gerusalemme e in Giuda, preparati da mio padre Davide. [7]Mandami
legno di cedro, di abete e di sandalo dal Libano. Io so, infatti, che i tuoi
uomini sono abili nel tagliare gli alberi del Libano. Ora i miei uomini si
uniranno ai tuoi [8]per prepararmi legno in grande quantità, perché il
tempio che intendo costruire deve essere grande e stupendo. [9]Ecco, a
quanti abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò grano per vettovagliamento;
ai tuoi uomini darò ventimila kor di grano, ventimila kor d'orzo,
ventimila bat di vino e ventimila bat d'olio».
[10]Chiram re di Tiro mandò per iscritto a Salomone questo messaggio:
«Per l'amore che il Signore porta al suo popolo, ti ha costituito re su di
esso». [11]Quindi Chiram diceva: «Sia benedetto il Signore Dio di
Israele, che ha fatto il cielo e la terra, che ha concesso al re Davide un
figlio saggio, pieno di senno e di intelligenza, il quale costruirà un tempio al
Signore e una reggia per sé. [12]Ora ti mando un uomo esperto, pieno di
saggezza, Curam-Abi, [13]figlio di una donna della tribù di Dan e di un
padre di Tiro. Egli sa lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, le
pietre, il legno, i filati di porpora, di violetto, di bisso e di cremisi; sa
eseguire ogni intaglio e concretare genialmente ogni progetto gli venga
sottoposto. Egli lavorerà con i tuoi artigiani e con gli artigiani del mio
signore Davide tuo padre. [14]Ora il mio Signore mandi ai suoi uomini il
grano, l'orzo, l'olio e il vino promessi. [15]Noi taglieremo nel Libano
il legname, quanto te ne occorrerà, e te lo porteremo per mare su zattere fino a
Giaffa e tu lo farai salire a Gerusalemme».
Cronache 2 - Capitolo 3
[1]Salomone cominciò a costruire il tempio del Signore in Gerusalemme
sul monte Moria dove il Signore era apparso a Davide suo padre, nel luogo
preparato da Davide sull'aia di Ornan il Gebuseo. [2]Incominciò a
costruire nel secondo mese dell'anno quarto del suo regno. [3]Queste sono
le misure delle fondamenta poste da Salomone per edificare il tempio: lunghezza,
in cubiti dell'antica misura, sessanta cubiti; larghezza venti cubiti.
[4]Il vestibolo, che era di fronte al tempio nel senso della larghezza
del tempio, era di venti cubiti; la sua altezza era di centoventi cubiti. Egli
ricoprì l'interno di oro purissimo. [5]Ricoprì con legno di abete il vano
maggiore e lo rivestì d'oro fino; sopra vi scolpì palme e catenelle.
[6]Rivestì l'aula con pietre preziose per ornamento. L'oro era oro di
Parvàim.
[7]Rivestì d'oro la navata, cioè le travi, le soglie, le pareti e le
porte; sulle pareti scolpì cherubini.
[8]Costruì la cella del Santo dei santi, lunga, nel senso della
larghezza della navata, venti cubiti e larga venti cubiti. La rivestì di oro
fino, impiegandone seicento talenti. [9]Il peso dei chiodi era di
cinquanta sicli d'oro; anche i piani di sopra rivestì d'oro. [10]Nella
cella del Santo dei santi eresse due cherubini, lavoro di scultura e li rivestì
d'oro. [11]Le ali dei cherubini erano lunghe venti cubiti. Un'ala del
primo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della cella; l'altra,
lunga cinque cubiti, toccava l'ala del secondo cherubino. [12]Un'ala del
secondo cherubino, di cinque cubiti, toccava la parete della cella; l'altra, di
cinque cubiti, toccava l'ala del primo cherubino.
[13]Queste ali dei cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti; essi
stavano in piedi, voltati verso l'interno.
[14]Salomone fece la cortina di stoffa di violetto, di porpora, di
cremisi e di bisso; sopra vi fece ricamare cherubini.
[15]Di fronte al tempio eresse due colonne, alte trentacinque cubiti;
il capitello sulla cima di ciascuna era di cinque cubiti. [16]Fece
ghirlande e le pose sulla cima delle colonne. Fece anche cento melagrane e le
collocò fra le ghirlande. [17]Eresse le colonne di fronte alla navata,
una a destra e una a sinistra; quella a destra la chiamò Iachin e quella a
sinistra Boaz.
Cronache 2 - Capitolo 4
[1]Salomone fece l'altare di bronzo lungo venticinque cubiti, largo
venticinque e alto dieci. [2]Fece la vasca di metallo fuso del diametro
di dieci cubiti, rotonda, alta cinque cubiti; ci voleva una corda di trenta
cubiti per cingerla. [3]Sotto l'orlo, per l'intera circonferenza, la
circondavano animali dalle sembianze di buoi, dieci per cubito, disposti in due
file e fusi insieme con la vasca. [4]Questa poggiava su dodici buoi: tre
guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre
verso oriente. La vasca vi poggiava sopra e le loro parti posteriori erano
rivolte verso l'interno. [5]Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo
era come l'orlo di un calice a forma di giglio. Conteneva tremila bat.
[6]Fece anche dieci recipienti per la purificazione ponendone cinque a
destra e cinque a sinistra; in essi si lavava quanto si adoperava per
l'olocausto. La vasca serviva alle abluzioni dei sacerdoti.
[7]Fece dieci candelabri d'oro, secondo la forma prescritta, e li pose
nella navata: cinque a destra e cinque a sinistra.
[8]Fece dieci tavoli e li collocò nella navata, cinque a destra e
cinque a sinistra.
[9]Fece il cortile dei sacerdoti, il gran cortile e le porte di detto
cortile, che rivestì di bronzo. [10]Collocò la vasca dal lato destro, a
sud-est.
[11]Curam fece le caldaie, le palette e gli aspersori. Egli portò a
termine il lavoro, eseguito nel tempio per il re Salomone: [12]le due
colonne, i due globi dei capitelli sopra le colonne, i due reticolati per
coprire i globi dei capitelli sopra le colonne, [13]le quattrocento
melagrane per i due reticolati, due file di melagrane per ogni reticolato per
coprire i due globi dei capitelli sopra le colonne, [14]le dieci basi e i
dieci recipienti sulle basi, [15]l'unica vasca e i dodici buoi sotto di
essa, [16]le caldaie, le palette, i forchettoni e tutti gli accessori che
Curam-Abi fece di bronzo splendido per il re Salomone per il tempio.
[17]Il re li fece fondere nella valle del Giordano, nella fonderia, fra
Succot e Zereda. [18]Salomone fece tutti questi oggetti in grande
quantità da non potersi calcolare il peso del bronzo.
[19]Salomone fece tutti gli oggetti destinati al tempio: l'altare
d'oro e le tavole, su cui si ponevano i pani dell'offerta, [20]i
candelabri e le lampade d'oro da accendersi, come era prescritto, di fronte alla
cella, [21]i fiori, le lampade e gli spegnitoi d'oro, di quello più
raffinato, [22]i coltelli, gli aspersori, le coppe e i bracieri d'oro
fino. Quanto alle porte del tempio, i battenti interni verso il Santo dei santi
e i battenti della navata del tempio erano d'oro.
Cronache 2 - Capitolo 5
[1]Fu ultimato così quanto Salomone aveva disposto per il tempio.
Allora Salomone fece portare gli oggetti consacrati da Davide suo padre e
depositò l'argento, l'oro e ogni arredo nel tesoro del tempio.
Cronache 2 - Capitolo 6
[1]Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare nella nube. [18]Ma è proprio vero che Dio abita con gli uomini sulla terra? Ecco i
cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che ti
ho costruita! [19]Tuttavia volgiti alla preghiera del tuo servo e alla
sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo
innalza a te. [20]Siano i tuoi occhi aperti verso questa casa, giorno e
notte, verso il luogo dove hai promesso di porre il tuo nome, per ascoltare la
preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
[22]Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché gli è imposta una
maledizione, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio,
[23]tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fà giustizia fra i tuoi servi;
condanna l'empio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara
giusto l'innocente, rendendogli quanto merita la sua innocenza.
[24]Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico perché ha
peccato contro di te, se si convertirà e loderà il tuo nome, pregherà e
supplicherà davanti a te, in questo tempio, [25]tu ascolta dal cielo,
perdona il peccato del tuo popolo Israele e fallo tornare nel paese che hai
concesso loro e ai loro padri.
[26]Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno
peccato contro di te, se ti pregheranno in questo luogo, loderanno il tuo nome e
si convertiranno dal loro peccato perché tu li avrai umiliati, [27]tu
ascolta dal cielo e perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele,
ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla
terra, che hai dato in eredità al tuo popolo.
[28]Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o
ruggine, invasione di cavallette o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo
popolo nella sua terra o nelle sue città, quando scoppierà un'epidemia o un
flagello qualsiasi, [29]ogni preghiera e ogni supplica fatta da un
individuo o da tutto il tuo popolo Israele, in seguito alla prova del castigo e
del dolore, con le mani tese verso questo tempio, [30]tu ascoltala dal
cielo, luogo della tua dimora e perdona, rendendo a ciascuno secondo la sua
condotta, tu che conosci il cuore di ognuno, poiché solo tu conosci il cuore dei
figli dell'uomo. [31]Fà sì che ti temano e camminino nelle tue vie per
tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai nostri padri.
[32]Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, se
viene da un paese lontano a causa del tuo grande nome, della tua mano potente e
del tuo braccio teso, a pregare in questo tempio, [33]tu ascolta dal
cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero e
tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come il tuo popolo
Israele e sappiano che il tuo nome è stato invocato su questo tempio, che io ho
costruito.
[34]Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici,
seguendo la via per la quale l'avrai indirizzato, se ti pregheranno rivolti
verso questa città che ti sei scelta, e verso il tempio che ho costruito al tuo
nome, [35]ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi
loro giustizia.
[36]Quando peccheranno contro di te - non c'è, infatti, nessuno senza
peccato - e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro
conquistatori li deporteranno in un paese lontano o vicino, [37]se, nel
paese in cui saranno stati deportati, rientrando in se stessi, si convertiranno
a te supplicandoti nel paese della loro prigionia dicendo: Abbiamo peccato,
abbiamo agito da malvagi e da empi, [38]se faranno ritorno a te con tutto
il cuore e con tutta l'anima, nel paese della loro prigionia ove li avranno
deportati e ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai concesso ai loro
padri, verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al
tuo nome, [39]tu ascolta dal cielo, luogo della tua dimora, la loro
preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. Perdona al tuo popolo che
ha peccato contro di te.
Cronache 2 - Capitolo 7
[7]Salomone consacrò il centro del cortile di fronte al tempio;
infatti ivi offrì gli olocausti e il grasso dei sacrifici di comunione, poiché
l'altare di bronzo, eretto da Salomone, non poteva contenere gli olocausti, le
offerte e i grassi. [8]In quel tempo Salomone celebrò la festa per sette
giorni; tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente di Egitto, un'assemblea
grandissima, era con lui. [9]Nel giorno ottavo ci fu una riunione
solenne, essendo durata la dedicazione dell'altare sette giorni e sette giorni
anche la festa. [10]Il ventitrè del settimo mese Salomone congedò il
popolo perché tornasse alle sue case contento e con la gioia nel cuore per il
bene concesso dal Signore a Davide, a Salomone e a Israele suo popolo.
Cronache 2 - Capitolo 8
[7]Quanti rimanevano degli Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti,
degli Evei e dei Gebusei, che non erano Israeliti, [8]cioè i loro
discendenti, sopravvissuti dopo di loro nel paese, quanti non erano stati
sterminati dagli Israeliti, Salomone li rese tributari, come lo sono fino ad
oggi. [9]Ma degli Israeliti Salomone non impiegò nessuno come schiavo per
i suoi lavori, perché essi erano guerrieri, capi dei suoi scudieri, capi dei
suoi carri e dei suoi cavalieri. [10]Questi capi di prefetti, eletti dal
re Salomone, erano duecentocinquanta e avevano la sorveglianza sul popolo.
[11]Salomone trasferì la figlia del faraone dalla città di Davide alla
casa che aveva costruita per lei, perché aveva stabilito: «Una donna non deve
abitare per me nella casa di Davide, re di Israele, perché è sacro ogni luogo in
cui ha sostato l'arca del Signore».
[12]In quel tempo Salomone offrì olocausti al Signore sull'altare del
Signore, che aveva costruito di fronte al vestibolo. [13]Ogni giorno
offriva olocausti secondo il comando di Mosè, nei sabati, nei noviluni e nelle
tre feste dell'anno, cioè nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane
e nella festa delle capanne. [14]Secondo le disposizioni di Davide suo
padre, stabilì le classi dei sacerdoti per il loro servizio; anche per i leviti
dispose che nel loro ufficio lodassero Dio e assistessero i sacerdoti ogni
giorno; ai portieri nelle loro classi assegnò le singole porte, perché così
aveva comandato Davide, uomo di Dio. [15]Non si allontanarono in nulla
dalle disposizioni del re Davide riguardo ai sacerdoti e ai leviti; lo stesso
avvenne riguardo ai tesori. [16]Così fu realizzata tutta l'opera di
Salomone da quando si gettarono le fondamenta del tempio fino al suo compimento
definitivo.
Cronache 2 - Capitolo 9
[1]La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne a Gerusalemme
per metterlo alla prova mediante enigmi. Arrivò con un corteo molto numeroso e
con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di pietre preziose. Si
presentò a Salomone e gli disse quanto aveva in mente. [2]Salomone
rispose a tutte le sue domande; nessuna risultò occulta per Salomone tanto da
non poterle rispondere. [3]La regina di Saba, quando ebbe ammirato la
sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito, [4]i cibi della
sua tavola, gli alloggi dei suoi servitori, l'attività dei suoi ministri e le
loro divise, i suoi coppieri e le loro vesti, gli olocausti che egli offriva nel
tempio, ne rimase incantata. [5]Quindi disse al re: «Era vero, dunque,
quanto avevo sentito dire nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza.
[6]Io non avevo voluto credere a quanto si diceva finché non sono giunta
qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non mi era stata riferita neppure una
metà della grandezza della tua sapienza; tu superi la fama che avevo sentito su
di te. [7]Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi ministri, che stanno
sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza! [8]Sia benedetto il
Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te e ti ha costituito, sul suo trono,
re per il Signore Dio tuo. Poiché il tuo Dio ama Israele e intende renderlo
stabile per sempre, ti ha costituito suo re perché tu eserciti il diritto e la
giustizia». [9]Essa diede al re centoventi talenti d'oro, aromi in gran
quantità e pietre preziose. Non ci furono mai tanti aromi come quelli che la
regina di Saba diede al re Salomone.
[10]Gli uomini di Curam e quelli di Salomone, che caricavano oro da
Ofir, portarono legno di sandalo e pietre preziose. [11]Con il legno di
sandalo il re fece le scale del tempio e della reggia, cetre e arpe per i
cantori; strumenti simili non erano mai stati visti nel paese di Giuda.
[12]Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto ella aveva
mostrato di gradire, oltre l'equivalente di quanto ella aveva portato al re.
Ella poi tornò nel suo paese con i suoi uomini.
[13]Il peso dell'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno
era di seicentosessantasei talenti d'oro, [14]senza contare quanto ne
proveniva dai trafficanti e dai commercianti; tutti i re dell'Arabia e i
governatori del paese portavano a Salomone oro e argento.
[15]Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per
ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, [16]e trecento scudi
piccoli d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò trecento sicli d'oro. Il re
li pose nel palazzo della foresta del Libano.
[17]Il re fece un grande trono d'avorio, che rivestì d'oro puro.
[18]Il trono aveva sei gradini e uno sgabello d'oro connessi fra loro. Ai
due lati del sedile c'erano due bracci, vicino ai quali si ergevano due leoni.
[19]Dodici leoni si ergevano, di qua e di là, sui sei gradini; non ne
esistevano di simili in nessun regno. [20]Tutto il vasellame per bere del
re Salomone era d'oro; tutti gli arredi del palazzo della foresta del Libano
erano d'oro fino; al tempo di Salomone l'argento non valeva nulla.
[21]Difatti le navi del re andavano a Tarsìs, guidate dai marinai di
Curam; ogni tre anni tornavano le navi di Tarsìs cariche d'oro, d'argento, di
avorio, di scimmie e di babbuini.
[22]Il re Salomone superò, per ricchezza e sapienza, tutti i re della
terra. [23]Tutti i re della terra desideravano avvicinare Salomone per
ascoltare la sapienza che Dio gli aveva infusa. [24]Ognuno di essi gli
portava ogni anno il proprio tributo, oggetti d'oro e oggetti d'argento, vesti,
armi, aromi, cavalli e muli. [25]Salomone aveva quattromila stalle per i
suoi cavalli e i suoi carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei
carri e presso il re in Gerusalemme. [26]Egli dominava su tutti i re, dal
fiume fino alla regione dei Filistei e fino al confine dell'Egitto.
[27]Il re fece sì che in Gerusalemme l'argento fosse comune come i
sassi, i cedri numerosi come i sicomòri nella Sefela. [28]Da Muzri e da
tutti i paesi si importavano cavalli per Salomone.
Cronache 2 - Capitolo 10
[6]Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al
servizio di Salomone suo padre durante la sua vita e domandò: «Che mi
consigliate di rispondere a questo popolo?». [7]Gli dissero: «Se oggi ti
mostrerai benevolo verso questo popolo, se l'accontenterai e se dirai loro
parole gentili, essi saranno tuoi docili sudditi per sempre». [8]Ma
quegli trascurò il consiglio datogli dagli anziani e si consultò con i giovani,
che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio. [9]Domandò loro:
«Che mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto:
Alleggerisci il giogo impostoci da tuo padre?». [10]I giovani, che erano
cresciuti con lui, gli dissero: «Al popolo che si è rivolto a te dicendo: Tuo
padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! annunzierai:
Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio [12]Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo
giorno, come aveva ordinato il re quando affermò: «Tornate da me il terzo
giorno». [13]Il re rispose loro duramente. Il re Roboamo, respinto il
consiglio degli anziani, [14]disse loro secondo il consiglio dei giovani:
«Mio padre vi ha imposto un giogo pesante, [15]Il re non ascoltò il popolo, poiché era disposizione divina che il
Signore attuasse la parola che aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebàt, per
mezzo di Achia di Silo. [16]Tutto Israele, visto che il re non li
ascoltava, rispose al re:
«Che c'è fra noi e Davide? Tutto Israele se ne andò alle sue tende. [17]Sugli Israeliti che
abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo. [18]Il re Roboamo mandò
Adoram, sovrintendente ai lavori forzati, ma gli Israeliti lo lapidarono ed egli
morì. Il re Roboamo allora salì in fretta sul suo carro e fuggì in Gerusalemme.
[19]Così Israele si ribellò alla casa di Davide; tale situazione dura
fino ad oggi.
Cronache 2 - Capitolo 11
[5]Roboamo abitò in Gerusalemme. Egli trasformò in fortezze alcune
città di Giuda. [6]Ricostruì Betlemme, Etam, Tekòa, [7]Bet-Zur,
Soco, Adullam, [8]Gat, Maresa, Zif, [9]Adoràim, Lachis, Azeka,
[10]Zorea, Aialon ed Ebron; queste fortezze erano in Giuda e in
Beniamino. [11]Egli rafforzò queste fortezze, vi prepose comandanti e vi
stabilì depositi di cibarie, di olio e di vino. [12]In ogni città
depositò scudi e lance, rendendole fortissime.
Rimasero fedeli Giuda e Beniamino.
Cronache 2 - Capitolo 12
[2]Nell'anno quinto del re Roboamo, Sisach re d'Egitto marciò contro
Gerusalemme, perché i suoi abitanti si erano ribellati al Signore.
[3]Egli aveva milleduecento carri, sessantamila cavalli. Coloro che erano
venuti con lui dall'Egitto non si contavano: Libi, Succhei ed Etiopi.
[4]Egli prese le fortezze di Giuda e giunse fino a Gerusalemme.
[5]Il profeta Semaia si presentò a Roboamo e agli ufficiali di Giuda, che
si erano raccolti in Gerusalemme per paura di Sisach, e disse loro: «Dice il
Signore: Voi mi avete abbandonato, perciò anch'io vi ho abbandonati nelle mani
di Sisach». [6]Allora i capi di Israele e il re si umiliarono e dissero:
«Giusto è il Signore!». [7]Poiché si erano umiliati, il Signore parlò a
Semaia: «Si sono umiliati e io non li distruggerò. Anzi concederò loro la
liberazione fra poco; la mia ira non si rovescerà su Gerusalemme per mezzo di
Sisach. [8]Tuttavia essi saranno a lui sottomessi; così conosceranno la
differenza fra la sottomissione a me e quella ai regni delle nazioni».
[9]Sisach, re d'Egitto, venne a Gerusalemme e prese i tesori del
tempio e i tesori della reggia, li vuotò. Prese anche gli scudi d'oro fatti da
Salomone. [10]Il re Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò
agli ufficiali delle guardie addette alla reggia. [11]Ogni volta che il
re andava nel tempio, le guardie li prendevano, quindi li riportavano nella sala
delle guardie. [12]Perché Roboamo si era umiliato, lo sdegno del Signore
si ritirò da lui e non lo distrusse del tutto. Anzi in Giuda ci furono
avvenimenti felici.
[13]Il re Roboamo si consolidò in Gerusalemme e regnò. Quando divenne
re, Roboamo aveva quarantun anni; regnò diciassette anni in Gerusalemme, città
scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per porvi il suo nome. Sua
madre, ammonita, si chiamava Naama. [14]Egli fece il male, perché non
aveva applicato il cuore alla ricerca del Signore.
[15]Le gesta di Roboamo, le prime e le ultime, sono descritte negli
atti del profeta Semaia e del veggente Iddo, secondo le genealogie. Ci furono
guerre continue fra Roboamo e Geroboamo. [16]Roboamo si addormentò con i
suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo
figlio Abia.
Cronache 2 - Capitolo 13
[6]Geroboamo figlio di Nebàt, ministro di Salomone figlio di Davide, è
sorto e si è ribellato contro il suo padrone. [7]Presso di lui si sono
radunati uomini sfaccendati e iniqui; essi si fecero forti contro Roboamo figlio
di Salomone. Roboamo era giovane, timido di carattere; non fu abbastanza forte
di fronte a loro. [8]Ora voi pensate di imporvi sul regno del Signore,
che è nelle mani dei figli di Davide, perché siete una grande moltitudine e con
voi sono i vitelli d'oro, che Geroboamo vi ha fatti come dei. [9]Non
avete forse voi scacciato i sacerdoti del Signore, figli di Aronne, e i leviti e
non vi siete costituiti sacerdoti come i popoli degli altri paesi? Chiunque si è
presentato con un giovenco di armento e con sette arieti a farsi consacrare è
divenuto sacerdote di chi non è Dio.
[10]Quanto a noi, il Signore è nostro Dio; non l'abbiamo abbandonato.
I sacerdoti, che prestano servizio al Signore, sono figli di Aronne e leviti
sono gli addetti alle funzioni. [11]Essi offrono al Signore olocausti
ogni mattina e ogni sera, il profumo fragrante, i pani dell'offerta su una
tavola monda, dispongono i candelabri d'oro con le lampade da accendersi ogni
sera, perché noi osserviamo i comandi del Signore nostro Dio, mentre voi lo
avete abbandonato. [12]Ecco noi abbiamo, alla nostra testa, Dio con noi;
i suoi sacerdoti e le trombe squillanti stanno per suonare la carica contro di
voi. Israeliti, non combattete contro il Signore, Dio dei vostri padri, perché
non avrete successo».
[22]Le altre gesta di Abia, le sue azioni e le sue parole, sono
descritte nella memoria del profeta Iddo. [23]Abia si addormentò con i
suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo
figlio Asa.
Ai suoi tempi il paese restò tranquillo per dieci anni.
Cronache 2 - Capitolo 14
[6]Egli disse a Giuda: «Ricostruiamo quelle città circondandole di
mura e di torri con porte e sbarre, mentre il paese è ancora in nostro potere
perché abbiamo ricercato il Signore nostro Dio; noi l'abbiamo ricercato ed egli
ci ha concesso la pace alle frontiere». Ricostruirono e prosperarono.
[7]Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda con grandi
scudi e lance e di duecentottantamila Beniaminiti con piccoli scudi e archi.
Tutti costoro erano uomini valorosi.
[11]Il Signore sconfisse gli Etiopi di fronte ad Asa e di fronte a
Giuda. Gli Etiopi si diedero alla fuga. [12]Asa e quanti erano con lui li
inseguirono fino a Gherar. Degli Etiopi ne caddero tanti da non restarne uno
vivo, perché fatti a pezzi di fronte al Signore e al suo esercito. Quelli
riportarono molto bottino. [13]Conquistarono anche tutte le città intorno
a Gherar, poiché lo spavento del Signore si era diffuso in esse; saccheggiarono
tutte le città, nelle quali c'era grande bottino. [14]Si abbatterono
anche sulle tende dei pastori, facendo razzie di pecore e di cammelli in grande
quantità, quindi tornarono a Gerusalemme.
Cronache 2 - Capitolo 15
[8]Quando Asa ebbe udito queste parole e la profezia, riprese animo.
Eliminò gli idoli da tutto il paese di Giuda e di Beniamino e dalle città che
egli aveva conquistate sulle montagne di Efraim; rinnovò l'altare del Signore,
che si trovava di fronte al vestibolo del Signore. [9]Radunò tutti gli
abitanti di Giuda e di Beniamino e quanti, provenienti da Efraim, da Manàsse e
da Simeone, abitavano in mezzo a loro come stranieri; difatti da Israele erano
venuti da lui in grande numero, avendo constatato che il Signore era con lui.
[10]Si radunarono in Gerusalemme nel terzo mese dell'anno quindicesimo
del regno di Asa. [11]In quel giorno sacrificarono al Signore parte della
preda che avevano riportata: settecento buoi e settemila pecore. [12]Si
obbligarono con un'alleanza a ricercare il Signore, Dio dei loro padri, con
tutto il cuore e con tutta l'anima. [13]Per chiunque, grande o piccolo,
uomo o donna, non avesse ricercato il Signore, Dio di Israele, c'era la morte.
[14]Giurarono al Signore a voce alta e con acclamazioni, fra suoni di
trombe e di corni. [15]Tutto Giuda gioì per il giuramento, perché avevano
giurato con tutto il cuore e avevano ricercato il Signore con tutto l'ardore e
questi si era lasciato trovare da loro e aveva concesso la pace alle frontiere.
[16]Il re destituì dalla sua dignità di regina Maaca, madre di Asa,
perché aveva eretto un abominio in onore di Asera. Asa demolì questo abominio,
lo fece a pezzi e lo bruciò nel torrente Cedron. [17]Ma non scomparvero
le alture da Israele, anche se il cuore di Asa si mantenne integro per tutta la
vita. [18]Egli fece portare nel tempio le cose consacrate da suo padre e
quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasellame.
[19]Non ci fu guerra fino all'anno trentacinquesimo del regno di Asa.
Cronache 2 - Capitolo 16
[7]In quel tempo il veggente Canàni si presentò ad Asa re di Giuda e
gli disse: «Poiché ti sei appoggiato al re di Aram e non al Signore tuo Dio,
l'esercito del re di Aram è sfuggito al tuo potere. [8]Etiopi e Libi non
costituivano forse un grande esercito, con numerosissimi carri e cavalli? Poiché
ti appoggiasti al Signore, egli non li consegnò forse in tuo potere?
[9]Difatti il Signore con gli occhi scruta tutta la terra per mostrare la
sua potenza a favore di chi si comporta con lui con cuore sincero. Tu in ciò hai
agito da stolto; per questo d'ora in poi avrai guerre». [10]Asa si sdegnò
contro il veggente e lo mise in prigione, essendo adirato con lui per tali
parole. In quel tempo Asa oppresse anche parte del popolo.
[12]Nell'anno trentanovesimo del suo regno, Asa si ammalò gravemente
ai piedi. Neppure nell'infermità egli ricercò il Signore, ricorrendo solo ai
medici. [13]Asa si addormentò con i suoi padri; morì nell'anno
quarantunesimo del suo regno. [14]Lo seppellirono nel sepolcro che egli
si era scavato nella città di Davide. Lo stesero su un letto pieno di aromi e
profumi lavorati da un esperto di profumeria; ne bruciarono per lui una quantità
immensa.
Cronache 2 - Capitolo 17
[7]Nell'anno terzo del suo regno mandò i suoi ufficiali Ben-Cail,
Abdia, Zaccaria, Netaneèl e Michea a insegnare nelle città di Giuda.
[8]Con essi c'erano i leviti Semaia, Natania, Zebadia, Asael, Semiraimot,
Giònata, Adonia e Tobia e i sacerdoti Elisama e Ioram. [9]Insegnarono in
Giuda; avevano con sé il libro della legge del Signore e percorsero tutte le
città di Giuda, istruendo il popolo.
[10]Il terrore del Signore si diffuse per tutti i regni che
circondavano Giuda e così essi non fecero guerra a Giòsafat. [11]Da parte
dei Filistei si portavano a Giòsafat tributi e argento in dono; anche gli Arabi
gli portavano bestiame minuto: settemilasettecento arieti e settemilasettecento
capri.
[12]Giòsafat cresceva sempre in potenza. Egli costruì in Giuda
castelli e città di approvvigionamento.
[19]Tutti costoro erano al servizio del re, oltre quelli che il re
aveva stabiliti nelle fortezze in tutto Giuda.
Cronache 2 - Capitolo 18
[4]Allora Giòsafat disse al re di Israele: «Consulta oggi stesso
l'oracolo del Signore». [5]Il re di Israele radunò i profeti,
quattrocento circa, e domandò loro: «Devo marciare contro Ramot di Gàlaad o devo
rinunziarvi?». Gli risposero: «Attacca; Dio la metterà nelle mani del re».
[6]Giòsafat disse: «Non c'è qui nessun profeta del Signore da
consultare?». [7]Il re di Israele rispose a Giòsafat: «Ci sarebbe un uomo
con cui consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi predice il bene ma
sempre il male. Si tratta di Michea figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re mio
signore non parli così». [8]Il re di Israele, chiamato un consigliere,
gli ordinò: «Convoca subito Michea figlio di Imla!».
[9]Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda, seduti ognuno sul suo
trono, vestiti dei loro mantelli sedevano nell'aia di fronte alla porta di
Samaria e tutti i profeti predicevano davanti a loro. [10]Sedecia, figlio
di Chenaana, che si era fatto corna di ferro, affermava: «Così dice il Signore:
Con queste cozzerai contro gli Aramei sino ad annientarli». [11]Tutti i
profeti predicevano allo stesso modo: «Assali Ramot di Gàlaad, avrai successo;
il Signore la metterà nelle mani del re».
[12]Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: «Ecco
le parole dei profeti sono concordi nel predire il successo del re; ora la tua
parola sia identica alle loro; predici il successo». [13]Michea rispose:
«Per la vita del Signore, io annunzierò solo quanto mi dirà il mio Dio».
[14]Si presentò al re, che gli domandò: «Michea, dobbiamo marciare contro
Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?». Quegli rispose: «Attaccatela,
avrete successo; i suoi abitanti saranno messi nelle vostre mani». [15]Il
re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi altro che la verità
in nome del Signore?». [16]Allora egli disse:
«Ho visto tutti gli Israeliti Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace!».
[17]Il re di Israele disse a Giòsafat: «Non te l'avevo forse detto che
non mi avrebbe predetto nulla di buono, ma solo il male?».
[18]Michea disse: «Pertanto, ascoltate la parola del Signore. Io ho
visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito celeste stava alla sua
destra e alla sua sinistra. [19]Il Signore domandò: Chi ingannerà Acab re
di Israele, perché marci contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi rispose in un
modo e chi in un altro. [20]Si fece avanti uno spirito che - presentatosi
al Signore - disse: Io lo ingannerò. Il Signore gli domandò: Come?
[21]Rispose: Andrò e diventerò uno spirito di menzogna sulla bocca di
tutti i suoi profeti. Quegli disse: Lo ingannerai; certo riuscirai; và e fà
così. [22]Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna nella
bocca di tutti questi tuoi profeti, ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una
sciagura».
[23]Allora Sedecia figlio di Chenaana si avvicinò e percosse Michea
sulla guancia dicendo: «Per quale via lo spirito del Signore è passato da me per
venire a parlare in te?». [24]Michea rispose: «Ecco lo vedrai quando
passerai di stanza in stanza per nasconderti». [25]Il re di Israele
disse: «Prendete Michea e conducetelo ad Amon capo della città e a Ioas figlio
del re. [26]Riferite loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e
mantenetelo con il minimo di pane e di acqua finché tornerò in pace».
[27]Michea disse: «Se tu tornerai in pace, il Signore non ha parlato per
mezzo mio».
Cronache 2 - Capitolo 19
[1]Giòsafat, re di Giuda, tornò in pace a casa in Gerusalemme.
[2]Il veggente Ieu, figlio di Canàni, gli andò incontro e disse a
Giòsafat: «Si doveva forse recare aiuto a un empio? Potevi dunque amare coloro
che odiano il Signore? Per questo lo sdegno del Signore è contro di te.
[3]Tuttavia in te si sono trovate cose buone, perché hai bruciato i pali
sacri nella regione e hai rivolto il tuo cuore alla ricerca di Dio».
[8]Anche in Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e
capifamiglia di Israele, per dirimere le questioni degli abitanti di
Gerusalemme. [9]Egli comandò loro: «Voi agirete nel timore del Signore,
con fedeltà e con cuore integro. [10]Su ogni causa che vi verrà
presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città - si tratti
di omicidio o di una questione che riguarda la legge o un comando, gli statuti o
i decreti - istruiteli in modo che non si rendano colpevoli davanti al Signore e
il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli. Agite così e non
diventerete colpevoli. [11]Ecco Amaria sommo sacerdote vi guiderà in ogni
questione religiosa, mentre Zebadia figlio di Ismaele, capo della casa di Giuda,
vi guiderà in ogni questione che riguarda il re; in qualità di scribi sono a
vostra disposizioni i leviti. Coraggio, mettetevi al lavoro. Il Signore sarà con
il buono».
Cronache 2 - Capitolo 20
[5]Giòsafat stette in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di
Gerusalemme nel tempio, di fronte al nuovo cortile. [6]Egli disse:
«Signore, Dio dei nostri padri, non sei forse tu il Dio che è in cielo? Tu
domini su tutti i regni dei popoli. Nelle tue mani sono la forza e la potenza;
nessuno può opporsi a te. [7]Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli
abitanti di questa regione di fronte al tuo popolo Israele e non hai consegnato
il paese per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo? [8]Gli
Israeliti lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario al tuo nome
dicendo: [9]Se ci piomberà addosso una sciagura, una spada punitrice, una
peste o una carestia, noi ci presenteremo a te in questo tempio, poiché il tuo
nome è in questo tempio, e grideremo a te dalla nostra sciagura e tu ci
ascolterai e ci aiuterai. [10]Ora, ecco gli Ammoniti, i Moabiti e quelli
delle montagne di Seir, nelle cui terre non hai permesso agli Israeliti di
entrare, quando venivano dal paese d'Egitto, e perciò si sono tenuti lontani da
quelli e non li hanno distrutti, [11]ecco, ora ci ricompensano venendoci
a scacciare dalla eredità che tu hai acquistata per noi. [12]Dio nostro,
non ci vorrai rendere giustizia nei loro riguardi, poiché noi non abbiamo la
forza di opporci a una moltitudine così grande piombataci addosso? Non sappiamo
che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te».
[13]Tutti gli abitanti di Giuda stavano in piedi davanti al Signore,
con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli. [14]Allora lo spirito
del Signore, in mezzo all'assemblea, fu su Iacazièl, figlio di Zaccaria, figlio
di Benaià, figlio di Ieièl, figlio di Mattania, levita dei figli di Asaf.
[15]Egli disse: «Porgete l'orecchio, voi tutti di Giuda, abitanti di
Gerusalemme e tu, re Giòsafat. Vi dice il Signore: Non temete e non spaventatevi
davanti a questa moltitudine immensa perché la guerra non è diretta contro di
voi, ma contro Dio. [16]Domani, scendete contro di loro; ecco, saliranno
per la salita di Ziz. Voi li sorprenderete al termine della valle di fronte al
deserto di Ieruel. [17]Non toccherà a voi combattere in tale momento;
fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza che il Signore opererà per voi, o
Giuda e Gerusalemme. Non temete e non abbattetevi. Domani, uscite loro incontro;
il Signore sarà con voi».
[18]Giòsafat si inginocchiò con la faccia a terra; tutto Giuda e gli
abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al Signore per adorarlo.
[19]I leviti, dei figli dei Keatiti e dei figli dei Korachiti, si
alzarono a lodare il Signore, Dio di Israele, a piena voce.
[20]La mattina dopo si alzarono presto e partirono per il deserto di
Tekòa. Mentre si muovevano, Giòsafat si fermò e disse: «Ascoltatemi, Giuda e
abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore vostro Dio e sarete saldi; credete
nei suoi profeti e riuscirete». [21]Quindi, consigliatosi con il popolo,
mise i cantori del Signore, vestiti con paramenti sacri, davanti agli uomini in
armi, perché lodassero il Signore dicendo:
Lodate il Signore,
perché la sua grazia dura sempre.
[22]Appena cominciarono i loro canti di esultanza e di lode, il
Signore tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne
di Seir, venuti contro Giuda e furono sconfitti. [23]Gli Ammoniti e i
Moabiti insorsero contro gli abitanti delle montagne di Seir per votarli allo
sterminio e distruggerli. Quando ebbero finito con gli abitanti delle montagne
di Seir, contribuirono a distruggersi a vicenda.
[24]Quando quelli di Giuda raggiunsero la collina da dove si vedeva il
deserto, si voltarono verso la moltitudine, ed ecco non c'erano che cadaveri
gettati per terra, senza alcun superstite. [25]Giòsafat e la sua gente
andarono a raccogliere la loro preda. Vi trovarono in abbondanza bestiame,
ricchezze, vesti e oggetti preziosi. Ne presero più di quanto ne potessero
portare. Passarono tre giorni a raccogliere il bottino, perché esso era molto
abbondante. [26]Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà;
poiché là benedissero il Signore, chiamarono quel luogo valle della Benedizione,
nome ancora in uso. [27]Quindi tutto Giuda e tutti quelli di Gerusalemme,
con Giòsafat alla testa, partirono per tornare in Gerusalemme, pieni di gioia
perché il Signore li aveva riempiti di letizia a spese dei loro nemici.
[28]Entrarono in Gerusalemme diretti al tempio, fra suoni di arpe, di
cetre e di trombe. [29]Quando si seppe che il Signore aveva combattuto
contro i nemici di Israele, il terrore di Dio si diffuse su tutti i regni dei
vari paesi. [30]Il regno di Giòsafat fu tranquillo; Dio gli aveva
concesso la pace su tutte le frontiere.
[34]Le altre gesta di Giòsafat, le prime come le ultime, ecco sono
descritte negli atti di Ieu, figlio di Canàni, inseriti nel libro dei re di
Israele.
[35]In seguito Giòsafat, re di Giuda, si alleò con Acazia re di
Israele che agiva con empietà. [36]Egli si associò a lui per costruire
navi capaci di raggiungere Tarsis. Allestirono le navi in Ezion-Ghèber.
[37]Ma Elièzer figlio di Dodava, di Maresa, predisse contro Giòsafat:
«Perché ti sei alleato con Acazia, il Signore ha aperto una breccia nei tuoi
lavori». Le navi si sfasciarono e non poterono salpare per Tarsis.
Cronache 2 - Capitolo 21
[2]I suoi fratelli, figli di Giòsafat, erano Azaria, Iechièl,
Zaccaria, Azariau, Michele e Sefatia; tutti costoro erano figli di Giòsafat re
di Israele. [3]Il padre aveva dato loro ricchi doni: argento, oro e
oggetti preziosi insieme con fortezze in Giuda; il regno però l'aveva assegnato
a Ioram, perché era il primogenito.
[4]Ioram prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu
rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con loro, anche alcuni
ufficiali di Israele. [5]Quando divenne re, Ioram aveva trentadue anni;
regnò in Gerusalemme otto anni. [6]Seguì la strada dei re di Israele,
come aveva fatto la casa di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Egli
fece ciò che è male agli occhi del Signore, [7]ma il Signore non volle
distruggere la casa di Davide a causa dell'alleanza che aveva conclusa con
Davide e della promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada, per lui e per
i suoi figli.
[8]Durante il suo regno Edom si ribellò a Giuda e si elesse un re.
[9]Ioram con i suoi ufficiali e con tutti i carri passò la frontiera e,
assalendoli di notte, sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme
con gli ufficiali dei suoi carri. [10]Ma Edom, ribellatosi a Giuda,
ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò al suo dominio,
perché Ioram aveva abbandonato il Signore, Dio dei suoi padri. [11]Egli
inoltre eresse alture nelle città di Giuda, spinse alla idolatria gli abitanti
di Gerusalemme e fece traviare Giuda.
[12]Gli giunse da parte del profeta Elia uno scritto che diceva: «Dice
il Signore, Dio di Davide tuo padre: Perché non hai seguito la condotta di
Giòsafat tuo padre, né la condotta di Asa re di Giuda, [13]ma hai seguito
piuttosto la condotta dei re di Israele, hai spinto alla idolatria Giuda e gli
abitanti di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Acab, e inoltre hai ucciso i
tuoi fratelli, cioè la famiglia di tuo padre, uomini migliori di te,
[14]ecco, il Signore farà cadere un grave disastro sul tuo popolo, sui
tuoi figli, sulle tue mogli e su tutti i tuoi beni. [15]Tu soffrirai
gravi malattie, una malattia intestinale tale che per essa le tue viscere ti
usciranno nel giro di due anni».
[16]Il Signore risvegliò contro Ioram l'ostilità dei Filistei e degli
Arabi che abitano al fianco degli Etiopi. [17]Costoro attaccarono Giuda,
vi penetrarono e razziarono tutti i beni della reggia, asportando anche i figli
e le mogli del re. Non gli rimase nessun figlio, se non Ioacaz il più piccolo.
[18]Dopo tutto questo, il Signore lo colpì con una malattia intestinale
inguaribile. [19]Andò avanti per più di un anno; verso la fine del
secondo anno, gli uscirono le viscere per la gravità della malattia e così morì
fra dolori atroci. E per lui il popolo non bruciò aromi, come si erano bruciati
per i suoi padri.
[20]Quando divenne re, egli aveva trentadue anni; regnò otto anni in
Gerusalemme. Se ne andò senza lasciare rimpianti; lo seppellirono nella città di
Davide, ma non nei sepolcri dei re.
Cronache 2 - Capitolo 22
Nella casa di Acazia nessuno era in grado di regnare.
Cronache 2 - Capitolo 23
[8]I leviti e tutti quelli di Giuda fecero quanto aveva comandato il
sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio
di sabato come quelli che smontavano di sabato, perché il sacerdote Ioiadà non
aveva licenziato le classi uscenti. [9]Il sacerdote Ioiadà diede ai capi
delle centurie lance, scudi grandi e piccoli, gia appartenenti al re Davide e
allora depositati nel tempio di Dio. [10]Mise tutto il popolo, ognuno con
l'arma in pugno, nel lato meridionale e nel lato settentrionale del tempio,
lungo l'altare e l'edificio, in modo da circondare il re. [11]Si fece
uscire il figlio del re e gli si impose il diadema con le insegne. Lo si
proclamò re; Ioiadà e i suoi figli lo unsero e poi gridarono: «Viva il re!».
[12]Quando sentì le grida del popolo che acclamando correva verso il
re, Atalia si presentò al popolo nel tempio. [13]Guardò ed ecco, il re
stava sul suo seggio all'ingresso; gli ufficiali e i trombettieri circondavano
il re; tutto il popolo del paese gioiva a suon di trombe; i cantori, con gli
strumenti musicali, intonavano i canti di lode. Atalia si strappò le vesti e
gridò: «Tradimento, tradimento!».
[14]Il sacerdote Ioiadà ordinò ai capi delle centurie, che comandavano
la truppa: «Fatela uscire attraverso le file! Chi la segue sia ucciso di spada».
Infatti il sacerdote aveva detto: «Non uccidetela nel tempio». [15]Le
aprirono un passaggio con le mani; essa raggiunse la reggia per l'ingresso della
porta dei Cavalli e là essi l'uccisero.
[18]Ioiadà affidò la sorveglianza del tempio ai sacerdoti e ai leviti,
che Davide aveva divisi in classi per il tempio, perché offrissero olocausti al
Signore, come sta scritto nella legge di Mosè, fra gioia e canti, secondo le
disposizioni di Davide. [19]Stabilì i portieri alle porte del tempio
perché non vi entrasse alcun immondo per nessun motivo. [20]Prese i capi
di centinaia, i notabili e quanti avevano autorità in mezzo al popolo del paese
e fece scendere il re dal tempio. Attraverso la porta Superiore lo condussero
nella reggia e lo fecero sedere sul trono regale. [21]Tutto il popolo fu
in festa e la città restò tranquilla benché Atalia fosse stata uccisa a fil di
spada.
Cronache 2 - Capitolo 24
[3]Ioiadà gli diede due mogli ed egli generò figli e figlie.
[4]In seguito, Ioas decise di restaurare il tempio. [5]Radunò i
sacerdoti e i leviti e disse loro: «Andate nelle città di Giuda e raccogliete
ogni anno da tutti gli Israeliti denaro per restaurare il tempio del vostro Dio.
Cercate di sollecitare il lavoro». Ma i leviti non mostrarono nessuna fretta.
[6]Allora il re convocò Ioiadà loro capo e gli disse: «Perché non hai
richiesto dai leviti che portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa
prescritta da Mosè servo del Signore e fissata dall'assemblea di Israele per la
tenda della testimonianza? [7]L'empia Atalia, infatti, e i suoi adepti
hanno dilapidato il tempio di Dio; perfino tutte le cose consacrate del tempio
hanno adoperato per i Baal».
[8]Per ordine del re fecero una cassa, che posero davanti alla porta
del tempio. [9]Quindi fecero un proclama in Giuda e in Gerusalemme perché
si portasse al Signore la tassa imposta da Mosè servo di Dio a Israele nel
deserto. [10]Tutti i capi e tutto il popolo si rallegrarono e portarono
il denaro che misero nella cassa fino a riempirla. [11]Quando la cassa
veniva portata per l'ispezione reale affidata ai leviti ed essi vedevano che
c'era molto denaro, allora veniva lo scriba del re e l'ispettore nominato dal
sommo sacerdote, vuotavano la cassa, quindi la prendevano e la ricollocavano al
suo posto. Facevano così ogni giorno e così misero insieme molto denaro.
[12]Il re e Ioiadà lo diedero ai dirigenti dei lavori addetti al tempio
ed essi impegnarono scalpellini e falegnami per le riparazioni del tempio; anche
lavoratori del ferro e del bronzo si misero al lavoro per riparare il tempio.
[13]I dirigenti dei lavori si mostrarono molto attivi; per la loro opera
le riparazioni progredirono; essi riportarono il tempio di Dio allo stato di una
volta e lo consolidarono. [14]Quando ebbero finito, portarono davanti al
re e a Ioiadà il resto del denaro e con esso fecero arredi per il tempio: vasi
per il servizio liturgico e per gli olocausti, coppe e altri oggetti d'oro e
d'argento.
Finché visse Ioiadà, si offrirono sempre olocausti nel tempio. [15]Ma
Ioiadà, divenuto vecchio e sazio di anni, morì a centotrenta anni. [16]Lo
seppellirono nella città di Davide con i re, perché aveva agito bene in Israele
per il servizio del Signore e per il suo tempio.
[23]All'inizio dell'anno successivo, marciò contro Ioas l'esercito
degli Aramei. Essi vennero in Giuda e in Gerusalemme, sterminarono fra il popolo
tutti i capi e inviarono l'intero bottino al re di Damasco.
[24]L'esercito degli Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore
mise nelle loro mani un grande esercito, perché essi avevano abbandonato il
Signore Dio dei loro padri. Gli Aramei fecero giustizia di Ioas.
[25]Quando furono partiti, lasciandolo gravemente malato, i suoi ministri
ordirono una congiura contro di lui per vendicare il figlio del sacerdote Ioiadà
e lo uccisero nel suo letto. Così egli morì e lo seppellirono nella città di
Davide, ma non nei sepolcri dei re.
[26]Questi furono i congiurati contro di lui: Zabàd figlio di Simeat,
l'Ammonita, e Iozabàd figlio di Simrit, il Moabita.
[27]Quanto riguarda i suoi figli, la quantità dei tributi da lui
riscossi, il restauro del tempio di Dio, ecco tali cose sono descritte nella
memoria del libro dei re. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.
Cronache 2 - Capitolo 25
[7]Gli si presentò un uomo di Dio che gli disse: «O re, non si unisca
a te l'esercito di Israele, perché il Signore non è con Israele, né con alcuno
dei figli di Efraim. [8]Ma se tu vuoi marciare con loro, fà pure.
Raffòrzati pure per la battaglia; Dio ti farà stramazzare davanti al nemico,
poiché Dio ha la forza per aiutare e per abbattere». [9]Amazia rispose
all'uomo di Dio: «Che ne sarà dei cento talenti che ho dato per la schiera di
Israele?». L'uomo di Dio rispose: «Il Signore può darti molto più di questo».
[10]Amazia congedò la schiera venuta a lui da Efraim perché se ne
tornasse a casa; ma la loro ira divampò contro Giuda; tornarono a casa loro
pieni di sdegno.
[11]Amazia, fattosi animo, andò a capo del suo esercito nella Valle
del sale, ove sconfisse diecimila figli di Seir. [12]Quelli di Giuda ne
catturarono diecimila vivi e, condottili sulla cima della Roccia, li
precipitarono giù; tutti si sfracellarono. [13]I componenti della
schiera, che Amazia aveva congedato perché non andassero con lui, assalirono le
città di Giuda, da Samaria a Bet-Coròn, uccidendo in esse tremila persone e
facendo un immenso bottino.
[14]Tornato dalla vittoria sugli Idumei, Amazia fece portare le
divinità dei figli di Seir e le costituì suoi dei e si prostrò davanti a loro e
offrì loro incenso. [15]Perciò l'ira del Signore divampò contro Amazia;
gli mandò un profeta che gli disse: «Perché ti sei rivolto a dei che non sono
stati capace di liberare il loro popolo dalla tua mano?». [16]Mentre
costui lo apostrofava, il re lo interruppe: «Forse ti abbiamo costituito
consigliere del re? Smettila! Perché vuoi farti uccidere?». Il profeta cessò, ma
disse: «Vedo che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto una cosa simile
e non hai dato retta al mio consiglio».
[20]Ma Amazia non diede ascolto. Era volontà di Dio che fossero
consegnati nelle mani del nemico, perché si erano rivolti agli dei di Edom.
[21]Allora si mosse Ioas re di Israele; si sfidarono a battaglia, lui e
Amazia re di Giuda, in Bet-Sèmes che appartiene a Giuda. [22]Giuda fu
sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella sua tenda. [23]Ioas re
di Israele in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda, figlio di Ioas,
figlio di Ioacaz. Condottolo in Gerusalemme, demolì una parte delle mura
cittadine, dalla porta di Efraim fino alla porta dell'Angolo, per quattrocento
cubiti. [24]Prese tutto l'oro, l'argento e tutti gli oggetti trovati nel
tempio di Dio, che erano affidati a Obed-Edom, i tesori della reggia e alcuni
ostaggi e poi tornò a Samaria.
[27]Dopo che Amazia si fu allontanato dal Signore, fu ordita una
congiura contro di lui in Gerusalemme. Egli fuggì in Lachis, ma lo fecero
inseguire fino a Lachis e là l'uccisero. [28]Lo caricarono su cavalli e
lo seppellirono con i suoi padri nella città di Davide.
Cronache 2 - Capitolo 26
[3]Ozia aveva sedici anni quando divenne re; regnò cinquantadue anni
in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Iecolia. [4]Egli
fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Amazia suo padre.
[5]Egli ricercò Dio finché visse Zaccaria, che l'aveva istruito nel
timore di Dio, e finché egli ricercò il Signore, Dio lo fece prosperare.
[9]Ozia costruì torri in Gerusalemme alla porta dell'Angolo e alla
porta della Valle e sul Cantone e le fortificò. [10]Costruì anche torri
nella steppa e scavò molte cisterne perché possedeva numeroso bestiame nella
pianura e nell'altipiano; aveva campagnoli e vignaioli sui monti e sulle
colline, perché egli amava l'agricoltura.
[11]Ozia possedeva un esercito agguerrito e pronto per combattere,
diviso in schiere, registrate sotto la sorveglianze dello scriba Ieiel e di
Maaseia, commissario agli ordini di Anania, uno degli ufficiali del re.
[12]Tutti i capi dei casati di quei prodi ammontavano a duemilaseicento.
[13]Da loro dipendeva un esercito di trecentosettemilacinquecento
guerrieri di grande valore, pronti per aiutare il re contro il nemico.
[14]A loro, cioè a tutto l'esercito, Ozia fornì scudi e lance, elmi,
corazze, archi e pietre per le fionde. [15]In Gerusalemme aveva fatto
costruire macchine, inventate da un esperto, che collocò sulle torri e sugli
angoli per scagliare frecce e grandi pietre. La fama di Ozia giunse in regioni
lontane; divenne potente perché fu molto assistito.
[22]Le altre gesta di Ozia, le prime come le ultime, le ha descritte
il profeta Isaia, figlio di Amoz. [23]Ozia si addormentò con i suoi padri
con i quali fu sepolto nel campo presso le tombe reali, perché si diceva: «E' un
lebbroso». Al suo posto divenne re suo figlio Iotam.
Cronache 2 - Capitolo 27
[7]Le altre gesta di Iotam, tutte le sue guerre e la sua condotta,
ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda. [8]Quando
divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme.
[9]Iotam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di
Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Acaz.
Cronache 2 - Capitolo 28
[12]Alcuni capi tra gli efraimiti, cioè Azaria figlio di Giovanni,
Berechia figlio di Mesillemòt, Ezechia figlio di Sallùm, e Amasa figlio di
Caldài si alzarono contro quanti tornavano dalla guerra, [13]dicendo
loro: «Non portate qui i prigionieri, perché su di noi pesa gia una colpa nei
riguardi del Signore. Voi intendete aumentare il numero dei nostri peccati e
delle nostre colpe, mentre la nostra colpa è gia grande e su Israele incombe
un'ira ardente».
[14]I soldati allora rilasciarono i prigionieri e la preda davanti ai
capi e a tutta l'assemblea. [15]Alcuni uomini, designati per nome, si
misero a rifocillare i prigionieri; quanti erano nudi li rivestirono e li
calzarono con capi di vestiario presi dal bottino; diedero loro da mangiare e da
bere, li medicarono con unzioni; quindi, trasportando su asini gli inabili a
marciare, li condussero in Gerico, città delle palme, presso i loro fratelli.
Poi tornarono in Samaria.
[20]Anche Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria, venne contro di lui e lo
oppresse anziché aiutarlo. [21]Acaz spogliò il tempio, il palazzo del re
e dei principi e consegnò tutto all'Assiria, ma non ne ricevette alcun aiuto.
[22]Anche quando si trovava alle strette, questo re Acaz continuava a
essere infedele al Signore. [23]Sacrificò agli dei di Damasco, che lo
avevano sconfitto, dicendo: «Poiché gli dei dei re di Aram aiutano i loro
fedeli, io sacrificherò loro ed essi mi aiuteranno». In realtà, essi provocarono
la sua caduta e quella di tutto Israele. [24]Acaz radunò gli arredi del
tempio e li fece a pezzi; chiuse le porte del tempio, mentre eresse altari in
tutti i crocicchi di Gerusalemme. [25]In tutte le città di Giuda eresse
alture per bruciare incenso ad altri dei, provocando così lo sdegno del Signore
Dio dei suoi padri.
[26]Le altre gesta di lui e tutte le sue azioni, le prime come le
ultime, ecco, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele.
[27]Acaz si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in città, in
Gerusalemme, ma non lo collocarono nei sepolcri dei re di Israele. Al suo posto
divenne re suo figlio Ezechia.
Cronache 2 - Capitolo 29
[12]Si alzarono allora i leviti Macat figlio di Amasai, Gioele figlio
di Azaria, dei Keatiti; dei figli di Merari: Kis figlio di Abdi, e Azaria figlio
di Ieallelel; dei Ghersoniti: Ioach figlio di Zimma, ed Eden figlio di Ioach;
[13]dei figli di Elizafan, Simri e Ieiel; dei figli di Asaf, Zaccaria e
Mattania; [14]dei figli di Eman, Iechièl e Simei; dei figli di Idutun,
Semaia e Uzziel. [15]Essi riunirono i fratelli e si purificarono; quindi
entrarono, secondo il comando del re e le prescrizioni del Signore, per
purificare il tempio. [16]I sacerdoti entrarono nell'interno del tempio
per purificarlo; portarono fuori, nel cortile del tempio, ogni immondezza
trovata nella navata. I leviti l'ammucchiarono per portarla fuori nel torrente
Cedron. [17]Il primo mese cominciarono la purificazione; nel giorno
ottavo del mese entrarono nel vestibolo del Signore, purificarono il tempio in
otto giorni; finirono il sedici del primo mese.
[25]Il re assegnò il loro posto ai leviti nel tempio con cembali, arpe
e cetre, secondo le disposizioni di Davide, di Gad veggente del re, e del
profeta Natan, poiché si trattava di un comando del Signore dato per mezzo dei
suoi profeti. [26]Quando i leviti ebbero preso posto con gli strumenti
musicali di Davide e i sacerdoti con le loro trombe, [27]Ezechia ordinò
di offrire gli olocausti sull'altare. Quando iniziò l'olocausto, cominciarono
anche i canti del Signore al suono delle trombe e con l'accompagnamento degli
strumenti di Davide re di Israele. [28]Tutta l'assemblea si prostrò,
mentre si cantavano inni e si suonavano le trombe; tutto questo durò fino alla
fine dell'olocausto.
[31]Allora Ezechia presa la parola, disse: «Ora siete incaricati
ufficialmente del servizio del Signore. Avvicinatevi e portate qui le vittime e
i sacrifici di lode nel tempio». L'assemblea portò le vittime e i sacrifici di
lode, mentre quelli dal cuore generoso offrirono olocausti. [32]Il numero
degli olocausti offerti dall'assemblea fu: settanta buoi, cento arieti, duecento
agnelli, tutti per l'olocausto in onore del Signore. [33]Si consacrarono
anche seicento buoi e tremila pecore. [34]I sacerdoti erano troppo pochi
e non bastavano a scuoiare tutti gli olocausti, perciò i loro fratelli i leviti
li aiutarono finché non terminò il lavoro e finché i sacerdoti non si furono
purificati; difatti i leviti erano stati più zelanti dei sacerdoti nel
purificarsi. [35]Ci fu anche un abbondante olocausto del grasso dei
sacrifici di comunione e delle libazioni connesse con l'olocausto. Così fu
ristabilito il culto nel tempio. [36]Ezechia con tutto il popolo gioì
perché Dio aveva ben disposto il popolo; tutto infatti si fece senza esitazioni.
Cronache 2 - Capitolo 30
[10]I corrieri passarono di città in città nel paese di Efraim e di
Manàsse fino a Zàbulon, ma la gente li derideva e si faceva beffe di loro.
[11]Solo alcuni di Aser, di Manàsse e di Zàbulon si umiliarono e vennero
a Gerusalemme. [12]In Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò
negli uomini un pentimento concorde per eseguire il comando del re e degli
ufficiali secondo la parola del Signore. [13]Si riunì in Gerusalemme una
grande folla per celebrare la festa degli azzimi nel secondo mese; fu
un'assemblea molto numerosa. [14]Cominciarono a eliminare gli altari che
si trovavano in Gerusalemme; eliminarono anche tutti gli altari dei profumi e li
gettarono nel torrente Cedron.
[21]Così gli Israeliti che si trovavano in Gerusalemme celebrarono la
festa degli azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i sacerdoti e i
leviti lodavano ogni giorno il Signore con gli strumenti che risuonavano in suo
onore. [22]Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano
dimostrato un profondo senso del Signore; per sette giorni parteciparono al
banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio
dei loro padri.
[23]Tutta l'assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così
passarono ancora sette giorni di gioia. [24]Difatti il re Ezechia aveva
donato alla moltitudine mille giovenchi e settemila pecore; anche i capi avevano
donato alla moltitudine mille giovenchi e diecimila pecore. I sacerdoti si
purificarono in gran numero. [25]Tutta l'assemblea di Giuda, i sacerdoti
e i leviti, tutto il gruppo venuto da Israele, gli stranieri venuti dal paese di
Israele e gli abitanti di Giuda furono in festa. [26]Ci fu una gioia
straordinaria in Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone figlio di Davide, re
di Israele, non c'era mai stata una cosa simile in Gerusalemme.
[27]I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro
voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa dimora di Dio nel
cielo.
Cronache 2 - Capitolo 31
[7]Nel terzo mese si cominciò a fare gli ammassi, che furono
completati nel settimo mese. [8]Vennero Ezechia e i capi; visti gli
ammassi, benedissero il Signore e il popolo di Israele. [9]Ezechia
interrogò i sacerdoti e i leviti riguardo agli ammassi [10]e il sommo
sacerdote Azaria della casa di Zadòk gli rispose: «Da quando si è cominciato a
portare l'offerta nel tempio, noi abbiamo mangiato e ci siamo saziati, ma ne è
rimasto in abbondanza, perché il Signore ha benedetto il suo popolo; ne è
rimasta questa grande quantità». [11]Ezechia allora ordinò che si
preparassero stanze nel tempio; le prepararono. [12]Vi depositarono
scrupolosamente le offerte, le decime e le cose consacrate. A tali cose
presiedeva il levita Conania, alle cui dipendenze era il fratello Simei.
[13]Iechièl, Azaria, Nacat, Asaèl, Ierimòt, Iozabàd, Eliel, Ismachia,
Macat e Benaià erano impiegati sotto la direzione di Conania e di suo fratello
Simei per ordine del re Ezechia e di Azaria preposto al tempio. [14]Kore
figlio di Imna, levita custode della porta d'oriente, si occupava delle offerte
spontanee fatte a Dio; egli distribuiva quanto si prelevava per l'offerta al
Signore e le cose santissime. [15]Da lui dipendevano Eden, Miniàmin,
Giosuè, Semaia, Amaria e Secania nelle città sacerdotali come distributori
fedeli tra i loro fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi,
[16]oltre ai maschi registrati dai tre anni in su; questi entravano ogni
giorno nel tempio per il loro servizio, secondo le loro funzioni e secondo le
loro classi.
[17]La registrazione dei sacerdoti era fatta secondo i loro casati;
quella dei leviti, dai vent'anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le
loro classi. [18]Erano registrati con tutti i bambini, le mogli, i figli
e le figlie di tutta la comunità, poiché dovevano consacrarsi con fedeltà a ciò
che è sacro. [19]Per i figli di Aronne, ossia per i sacerdoti residenti
in campagna, nelle zone attorno alle loro città, in ogni città c'erano uomini
designati nominalmente per distribuire la parte dovuta a ogni maschio fra i
sacerdoti e a ogni registrato fra i leviti.
[20]Ezechia fece lo stesso in tutto Giuda; egli fece ciò che è buono e
retto davanti al Signore suo Dio. [21]Quanto aveva intrapreso per il
servizio del tempio, per la legge e per i comandi, lo fece cercando il suo Dio
con tutto il cuore; per questo ebbe successo.
Cronache 2 - Capitolo 32
[16]Parlarono ancora i suoi ministri contro il Signore Dio e contro
Ezechia suo servo. [17]Sennàcherib aveva scritto anche lettere insultando
il Signore Dio di Israele e sparlando di lui in questi termini: «Come gli dei
dei popoli di quei paesi non hanno potuto liberare i loro popoli dalla mia mano,
così il Dio di Ezechia non libererà dalla mia mano il suo popolo».
[18]Gli inviati gridarono a gran voce in ebraico al popolo di
Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo al fine di
occuparne la città. [19]Essi parlarono del Dio di Gerusalemme come di uno
degli dei degli altri popoli della terra, opera di mani d'uomo.
[24]In quei giorni Ezechia si ammalò di malattia mortale. Egli pregò
il Signore, che l'esaudì e operò un prodigio per lui. [25]Ma la
riconoscenza di Ezechia non fu proporzionata al beneficio, perché il suo cuore
si era insuperbito; per questo su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò
l'ira divina. [26]Tuttavia Ezechia si umiliò della superbia del suo cuore
e a lui si associarono gli abitanti di Gerusalemme; per questo l'ira del Signore
non si abbattè su di essi finché Ezechia restò in vita.
[27]Ezechia ebbe ricchezze e gloria in abbondanza. Egli si costruì
depositi per l'argento, l'oro, le pietre preziose, gli aromi, gli scudi e per
qualsiasi cosa pregevole, [28]magazzini per i prodotti del grano, del
mosto e dell'olio, stalle per ogni genere di bestiame, ovili per le pecore.
[29]Si edificò città; ebbe molto bestiame minuto e grosso, perché Dio gli
aveva concesso beni molto grandi.
[32]Le altre gesta di Ezechia e le sue opere di pietà ecco sono
descritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amoz, e nel libro dei re di
Giuda e di Israele. [33]Ezechia si addormentò con i suoi padri e lo
seppellirono nella salita dei sepolcri dei figli di Davide. Alla sua morte gli
resero omaggio tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Al suo posto divenne
re suo figlio Manàsse.
Cronache 2 - Capitolo 33
[10]Il Signore parlò a Manàsse e al suo popolo, ma non gli badarono.
[12]Ridotto in tale miseria, egli placò il volto del Signore suo Dio e
si umiliò molto di fronte al Dio dei suoi padri. [13]Egli lo pregò e Dio
si lasciò commuovere, esaudì la sua supplica e lo fece tornare in Gerusalemme
nel suo regno; così Manàsse riconobbe che solo il Signore è Dio.
[14]In seguito, egli costruì il muro esteriore della città di Davide,
a occidente del Ghicon, nella valle fino alla porta dei Pesci, che circondava
l'Ofel; Manàsse lo tirò su a notevole altezza. In tutte le fortezze di Giuda
egli pose capi militari. [15]Rimosse gli dei stranieri e l'idolo dal
tempio insieme con tutti gli altari che egli aveva costruito sul monte del
tempio e in Gerusalemme e gettò tutto fuori della città. [16]Restaurò
l'altare del Signore e vi offrì sacrifici di comunione e di lode e comandò a
Giuda di servire il Signore, Dio di Israele. [17]Tuttavia il popolo
continuava a sacrificare sulle alture, anche se lo faceva per il Signore.
[18]Le altre gesta di Manàsse, la sua preghiera a Dio e le parole che
i veggenti gli comunicarono a nome del Signore Dio di Israele, ecco sono
descritte nelle gesta dei re di Israele. [19]La sua preghiera e come fu
esaudito, tutta la sua colpa e la sua infedeltà, le località ove costruì alture,
eresse pali sacri e statue prima della sua umiliazione, ecco sono descritte
negli atti di Cozai. [20]Manàsse si addormentò con i suoi padri e lo
seppellirono nel suo palazzo. Al suo posto divenne re suo figlio Amòn.
Cronache 2 - Capitolo 34
[12]Quegli uomini lavoravano con fedeltà; erano stati loro preposti
per la direzione Iacat e Abdia, leviti dei figli di Merari, Zaccaria e Mesullàm,
Keatiti. Leviti esperti di strumenti musicali [13]sorvegliavano i
portatori e dirigevano quanti compivano lavori di qualsiasi genere; altri leviti
erano scribi, ispettori e portieri.
Cronache 2 - Capitolo 35
[16]Così in quel giorno fu disposto tutto il servizio del Signore per
celebrare la pasqua e per offrire gli olocausti sull'altare del Signore, secondo
l'ordine del re Giosia. [17]Gli Israeliti presenti celebrarono allora la
pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni. [18]Dal tempo del
profeta Samuele non era stata celebrata una pasqua simile in Israele; nessuno
dei re di Israele aveva celebrato una pasqua come questa celebrata da Giosia,
insieme con i sacerdoti, i leviti, tutti quelli di Giuda, i convenuti da Israele
e gli abitanti di Gerusalemme.
[20]Dopo tutto ciò, dopo che Giosia aveva riorganizzato il tempio,
Necao re d'Egitto andò a combattere in Carchemis sull'Eufrate. Giosia marciò
contro di lui. [21]Quegli mandò messaggeri a dirgli: «Che c'è fra me e
te, o re di Giuda? Io non vengo contro di te, ma contro un'altra casa sono in
guerra e Dio mi ha imposto di affrettarmi. Pertanto non opporti a Dio che è con
me affinchè egli non ti distrugga». [22]Ma Giosia non si ritirò. Deciso
ad affrontarlo, non ascoltò le parole di Necao, che venivano dalla bocca di Dio,
e attaccò battaglia nella valle di Meghiddo.
[23]Gli arcieri tirarono sul re Giosia. Il re diede l'ordine ai suoi
ufficiali: «Portatemi via, perché sono ferito gravemente». [24]I suoi
ufficiali lo tolsero dal suo carro, lo misero in un altro carro e lo riportarono
in Gerusalemme, ove morì. Fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri. Tutti quelli
di Giuda e di Gerusalemme fecero lutto per Giosia. [25]Geremia compose un
lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo ripetono ancora nei lamenti
su Giosia; è diventata una tradizione in Israele. Esso è inserito fra i lamenti.
[26]Le altre gesta di Giosia, le sue opere di pietà secondo le
prescrizioni della legge del Signore, [27]le sue gesta, le prime come le
ultime, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda.
Cronache 2 - Capitolo 36
[8]Le altre gesta di Ioiakìm, gli abomini da lui commessi e le colpe
che risultarono sul suo conto, ecco sono descritti nel libro dei re di Israele e
di Giuda. Al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.
[15]Il Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e
incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché amava il suo popolo e la
sua dimora. [16]Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono
le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro
il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.
[20]Il re deportò in Babilonia gli scampati alla spada, che divennero
schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano,
[21]attuandosi così la parola del Signore, predetta per bocca di Geremia:
«Finché il paese non abbia scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il
tempo nella desolazione fino al compiersi di settanta anni».
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