Giosuč
Giosuč - Capitolo 1
I. CONQUISTA DELLA TERRA PROMESSA
1. PREPARATIVI
Invito a passare nella Terra Promessa[1]Dopo la morte di Mosč,
servo del Signore, il Signore disse a Giosuč, figlio di Nun, servo di Mosč:
[2]«Mosč mio servo č morto; orsł, attraversa questo Giordano tu e tutto
questo popolo, verso il paese che io dņ loro, agli Israeliti. [3]Ogni
luogo che calcherą la pianta dei vostri piedi, ve l'ho assegnato, come ho
promesso a Mosč. [4]Dal deserto e dal Libano fino al fiume grande, il
fiume Eufrate, tutto il paese degli Hittiti, fino al Mar Mediterraneo, dove
tramonta il sole: tali saranno i vostri confini. [5]Nessuno potrą
resistere a te per tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosč, cosģ
sarņ con te; non ti lascerņ né ti abbandonerņ.
La fedeltą alla Legge, condizione dell'aiuto divino[6]Sii
coraggioso e forte, poiché tu dovrai mettere questo popolo in possesso della
terra che ho giurato ai loro padri di dare loro. [7]Solo sii forte e
molto coraggioso, cercando di agire secondo tutta la legge che ti ha prescritta
Mosč, mio servo. Non deviare da essa né a destra né a sinistra, perché tu abbia
successo in qualunque tua impresa. [8]Non si allontani dalla tua bocca il
libro di questa legge, ma mčditalo giorno e notte, perché tu cerchi di agire
secondo quanto vi č scritto; poiché allora tu porterai a buon fine le tue
imprese e avrai successo. [9]Non ti ho io comandato: Sii forte e
coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché č con te il Signore tuo
Dio, dovunque tu vada».
Concorso delle tribł della Transgiordania[10]Allora Giosuč
comandņ agli scribi del popolo: [11]«Passate in mezzo all'accampamento e
comandate al popolo: Fatevi provviste di viveri, poiché fra tre giorni voi
passerete questo Giordano, per andare ad occupare il paese che il Signore vostro
Dio vi dą in possesso».
[12]Poi Giosuč disse ai Rubeniti, ai Gaditi e alla metą della tribł di
Manąsse: [13]«Ricordatevi di ciņ che vi ha ordinato Mosč, servo del
Signore: Il Signore Dio vostro vi concede riposo e vi dą questo paese;
[14]le vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame rimarranno
nella terra che vi ha assegnata Mosč oltre il Giordano; voi tutti invece, prodi
guerrieri, passerete ben armati davanti ai vostri fratelli, e li aiuterete,
[15]finché il Signore conceda riposo ai vostri fratelli, come a voi, e
anch'essi siano entrati in possesso del paese che il Signore Dio vostro assegna
loro. Allora ritornerete e possederete la terra della vostra ereditą, che Mosč,
servo del Signore, diede a voi oltre il Giordano, ad oriente». [16]Essi
risposero a Giosuč: «Faremo quanto ci hai ordinato e noi andremo dovunque ci
manderai. [17]Come abbiamo obbedito in tutto a Mosč, cosģ obbediremo a
te; ma il Signore tuo Dio sia con te come č stato con Mosč. [18]Chiunque
disprezzerą i tuoi ordini e non obbedirą alle tue parole in quanto ci
comanderai, sarą messo a morte. Solo, sii forte e coraggioso».
Giosuč - Capitolo 2
Le spie di Giosuč a Gerico[1]In seguito Giosuč, figlio di Nun,
di nascosto inviņ da Sittim due spie, ingiungendo: «Andate, osservate il
territorio e Gerico». Essi andarono ed entrarono in casa di una donna, una
prostituta chiamata Raab, dove passarono la notte.
[2]Ma fu riferito al re di Gerico: «Ecco alcuni degli Israeliti sono
venuti qui questa notte per esplorare il paese». [3]Allora il re di
Gerico mandņ a dire a Raab: «Fą uscire gli uomini che sono venuti da te e sono
entrati in casa tua, perché sono venuti per esplorare tutto il paese».
[4]Allora la donna prese i due uomini e, dopo averli nascosti, rispose:
«Sģ, sono venuti da me quegli uomini, ma non sapevo di dove fossero.
[5]Ma quando stava per chiudersi la porta della cittą al cader della
notte, essi uscirono e non so dove siano andati. Inseguiteli subito e li
raggiungerete».
[6]Essa invece li aveva fatti salire sulla terrazza e li aveva
nascosti fra gli steli di lino che vi aveva accatastato. [7]Gli uomini li
inseguirono sulla strada del Giordano verso i guadi e si chiuse la porta, dopo
che furono usciti gli inseguitori.
Il patto tra Raab e le spie[8]Quelli non si erano ancora
coricati quando la donna salģ da loro sulla terrazza [9]e disse loro: «So
che il Signore vi ha assegnato il paese, che il terrore da voi gettato si č
abbattuto su di noi e che tutti gli abitanti della regione sono sopraffatti
dallo spavento davanti a voi, [10]perché abbiamo sentito come il Signore
ha prosciugato le acque del Mare Rosso davanti a voi, alla vostra uscita
dall'Egitto e come avete trattato i due re Amorrei, che erano oltre il Giordano,
Sicon ed Og, da voi votati allo sterminio. [11]Lo si č saputo e il nostro
cuore č venuto meno e nessuno ardisce di fiatare dinanzi a voi, perché il
Signore vostro Dio č Dio lassł in cielo e quaggił sulla terra. [12]Ora
giuratemi per il Signore che, come io ho usato benevolenza, anche voi userete
benevolenza alla casa di mio padre; datemi dunque un segno certo [13]che
lascerete vivi mio padre, mia madre, i miei fratelli, le mie sorelle e quanto
loro appartiene e risparmierete le nostre vite dalla morte». [14]Gli
uomini le dissero: «A morte le nostre vite al posto vostro, purché non riveliate
questo nostro affare; quando poi il Signore ci darą il paese, ti tratteremo con
benevolenza e lealtą».
[15]Allora essa li fece scendere con una corda dalla finestra, perché
la sua casa era addossata al muro di cinta; infatti sulle mura aveva
l'abitazione. [16]Disse loro: «Andate verso la montagna, perché non si
imbattano in voi i vostri inseguitori e lą rimarrete nascosti tre giorni fino al
loro ritorno; poi andrete per la vostra strada». [17]Le risposero allora
gli uomini: «Saremo sciolti da questo giuramento, che ci hai fatto fare, a
queste condizioni: [18]quando noi entreremo nel paese, legherai questa
cordicella di filo scarlatto alla finestra, per la quale ci hai fatto scendere e
radunerai presso di te in casa tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli e tutta la
famiglia di tuo padre. [19]Chiunque allora uscirą dalla porta di casa
tua, il suo sangue ricadrą sulla sua testa e noi non ne avremo colpa; chiunque
invece sarą con te in casa, il suo sangue ricada sulla nostra testa, se gli si
metterą addosso una mano. [20]Ma se tu rivelerai questo nostro affare,
noi saremo liberi da ciņ che ci hai fatto giurare». [21]Essa allora
rispose: «Sia cosģ secondo le vostre parole». Poi li congedņ e quelli se ne
andarono. Essa legņ la cordicella scarlatta alla finestra.
Ritorno delle spie[22]Se ne andarono dunque e giunsero alla
montagna dove rimasero tre giorni, finché non furono tornati gli inseguitori.
Gli inseguitori li avevano cercati in ogni direzione senza trovarli.
[23]I due uomini allora tornarono sui loro passi, scesero dalla montagna,
passarono il Giordano e vennero da Giosuč, figlio di Nun, e gli raccontarono
quanto era loro accaduto. [24]Dissero a Giosuč: «Dio ha messo nelle
nostre mani tutto il paese e tutti gli abitanti del paese sono gia disfatti
dinanzi a noi».
Giosuč - Capitolo 3
2. PASSAGGIO DEL GIORDANO
Preliminari del passaggio[1]Giosuč si mise all'opera di buon
mattino; partirono da Sittim e giunsero al Giordano, lui e tutti gli Israeliti.
Lģ si accamparono prima di attraversare. [2]Trascorsi tre giorni, gli
scribi passarono in mezzo all'accampamento [3]e diedero al popolo questo
ordine: «Quando vedrete l'arca dell'alleanza del Signore Dio vostro e i
sacerdoti leviti che la portano, voi vi muoverete dal vostro posto e la
seguirete; [4]ma tra voi ed essa vi sarą la distanza di circa duemila
cłbiti: non avvicinatevi. Cosģ potrete conoscere la strada dove andare, perché
prima d'oggi non siete passati per questa strada». [5]Poi Giosuč disse al
popolo: «Santificatevi, poiché domani il Signore compirą meraviglie in mezzo a
voi». [6]Giosuč disse ai sacerdoti: «Portate l'arca dell'alleanza e
passate davanti al popolo». Essi portarono l'arca dell'alleanza e camminarono
davanti al popolo.
Ultime istruzioni[7]Disse allora il Signore a Giosuč: «Oggi
stesso comincerņ a glorificarti agli occhi di tutto Israele, perché sappiano che
come sono stato con Mosč, cosģ sarņ con te. [8]Tu ordinerai ai sacerdoti
che portano l'arca dell'alleanza: Quando sarete giunti alla riva delle acque del
Giordano, voi vi fermerete». [9]Disse allora Giosuč agli Israeliti:
«Avvicinatevi e ascoltate gli ordini del Signore Dio vostro».
[10]Continuņ Giosuč: «Da ciņ saprete che il Dio vivente č in mezzo a voi
e che, certo, scaccerą dinanzi a voi il Cananeo, l'Hittita, l'Eveo, il
Perizzita, il Gergeseo, l'Amorreo e il Gebuseo. [11]Ecco l'arca
dell'alleanza del Signore di tutta la terra passa dinanzi a voi nel Giordano.
[12]Ora sceglietevi dodici uomini dalle tribł di Israele, un uomo per
ogni tribł. [13]Quando le piante dei piedi dei sacerdoti che portano
l'arca di Dio, Signore di tutta la terra, si poseranno sulle acque del Giordano,
le acque del Giordano si divideranno; le acque che scendono dalla parte
superiore si fermeranno come un solo argine».
Il passaggio del fiume[14]Quando il popolo si mosse dalle sue
tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca
dell'alleanza camminavano davanti al popolo. [15]Appena i portatori
dell'arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano
l'arca si immersero al limite delle acque - il Giordano infatti durante tutti i
giorni della mietitura č gonfio fin sopra tutte le sponde - [16]si
fermarono le acque che fluivano dall'alto e stettero come un solo argine a
grande distanza, in Adama, la cittą che č presso Zartan, mentre quelle che
scorrevano verso il mare dell'Araba, il Mar Morto, se ne staccarono
completamente e il popolo passņ di fronte a Gerico. [17]I sacerdoti che
portavano l'arca dell'alleanza del Signore si fermarono immobili all'asciutto in
mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto, finché tutta la
gente non ebbe finito di attraversare il Giordano.
Giosuč - Capitolo 4
Le dodici pietre commemorative[1]Quando tutta la gente ebbe
finito di attraversare il Giordano, il Signore disse a Giosuč:
[2]«Sceglietevi dal popolo dodici uomini, un uomo per ogni tribł,
[3]e comandate loro: Prendetevi dodici pietre da qui, in mezzo al
Giordano, dal luogo dove stanno immobili i piedi dei sacerdoti; trasportatele
con voi e deponetele nel luogo, dove vi accamperete questa notte».
[4]Allora Giosuč convocņ i dodici uomini, che aveva designati tra gli
Israeliti, un uomo per ogni tribł, [5]e disse loro: «Passate davanti
all'arca del Signore vostro Dio in mezzo al Giordano e caricatevi sulle spalle
ciascuno una pietra, secondo il numero delle tribł degli Israeliti,
[6]perché diventino un segno in mezzo a voi. Quando domani i vostri figli
vi chiederanno: Che significano per voi queste pietre? [7]risponderete
loro: Perché si divisero le acque del Giordano dinanzi all'arca dell'alleanza
del Signore; mentre essa attraversava il Giordano, le acque del Giordano si
divisero e queste pietre dovranno essere un memoriale per gli Israeliti, per
sempre». [8]Fecero dunque gli Israeliti come aveva comandato Giosuč,
presero dodici pietre in mezzo al Giordano, secondo quanto aveva comandato il
Signore a Giosuč, in base al numero delle tribł degli Israeliti, le
trasportarono con sé verso l'accampamento e le deposero in quel luogo.
[9]Giosuč fece collocare altre dodici pietre in mezzo al Giordano, nel
luogo dove poggiavano i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca dell'alleanza:
esse si trovano lą fino ad oggi.
Fine del passaggio[10]I sacerdoti che portavano l'arca si erano
fermati in mezzo al Giordano, finché fosse eseguito ogni ordine che il Signore
aveva comandato a Giosuč di comunicare al popolo, e secondo tutte le
prescrizioni di Mosč a Giosuč. Il popolo dunque si affrettņ a passare.
[11]Quando poi tutto il popolo ebbe terminato la traversata, passņ l'arca
del Signore e i sacerdoti, dinanzi al popolo. [12]Passarono i figli di
Ruben, i figli di Gad e metą della tribł di Manąsse, ben armati, davanti agli
Israeliti, secondo quanto aveva comandato loro Mosč; [13]circa
quarantamila, armati per la guerra, passarono davanti al Signore per il
combattimento verso le steppe di Gerico.
[14]In quel giorno il Signore glorificņ Giosuč agli occhi di tutto
Israele e lo temettero, come avevano temuto Mosč in tutti i giorni della sua
vita.
[15]Disse allora il Signore a Giosuč: [16]«Comanda ai sacerdoti
che portano l'arca della testimonianza che salgano dal Giordano».
[17]Giosuč comandņ ai sacerdoti: «Salite dal Giordano». [18]Non
appena i sacerdoti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, furono
saliti dal Giordano, mentre le piante dei piedi dei sacerdoti raggiungevano
l'asciutto, le acque del Giordano tornarono al loro posto e rifluirono come
prima su tutta l'ampiezza delle loro sponde.
Arrivo a Gąlgala[19]Il popolo salģ dal Giordano il dieci del
primo mese e si accampņ in Gąlgala, dalla parte orientale di Gerico.
[20]Quelle dodici pietre che avevano portate dal Giordano, Giosuč le
eresse in Gąlgala. [21]Si rivolse poi agli Israeliti: «Quando domani i
vostri figli interrogheranno i loro padri: Che cosa sono queste pietre?,
[22]farete sapere ai vostri figli: All'asciutto Israele ha attraversato
questo Giordano, [23]poiché il Signore Dio vostro prosciugņ le acque del
Giordano dinanzi a voi, finché foste passati, come fece il Signore Dio vostro al
Mare Rosso, che prosciugņ davanti a noi finché non fummo passati;
[24]perché tutti i popoli della terra sappiano quanto č forte la mano del
Signore e temiate il Signore Dio vostro, per sempre».
Giosuč - Capitolo 5
Terrore dei popoli a ovest del Giordano[1]Quando tutti i re
degli Amorrei, che sono oltre il Giordano ad occidente, e tutti i re dei
Cananei, che erano presso il mare, seppero che il Signore aveva prosciugato le
acque del Giordano davanti agli Israeliti, finché furono passati, si sentirono
venir meno il cuore e non ebbero pił fiato davanti agli Israeliti.
La circoncisione degli Ebrei a Gąlgala[2]In quel tempo il
Signore disse a Giosuč: «Fatti coltelli di selce e circoncidi di nuovo gli
Israeliti». [3]Giosuč si fece coltelli di selce e circoncise gli
Israeliti alla collina Aralot. [4]La ragione per cui Giosuč fece
praticare la circoncisione č la seguente: tutto il popolo uscito dall'Egitto, i
maschi, tutti gli uomini atti alla guerra, morirono nel deserto dopo l'uscita
dall'Egitto; [5]mentre tutto quel popolo che ne era uscito era
circonciso, tutto il popolo nato nel deserto, dopo l'uscita dall'Egitto, non era
circonciso. [6]Quarant'anni infatti camminarono gli Israeliti nel
deserto, finché fu estinta tutta la nazione, cioč gli uomini atti alla guerra
usciti dall'Egitto, i quali non avevano ascoltato la voce del Signore e ai quali
il Signore aveva giurato di non mostrare loro quella terra, dove scorre latte e
miele, che il Signore aveva giurato ai padri di darci, [7]ma al loro
posto fece sorgere i loro figli e questi circoncise Giosuč; non erano infatti
circoncisi perché non era stata fatta la circoncisione durante il viaggio.
[8]Quando si terminņ di circoncidere tutta la nazione, rimasero al loro
posto nell'accampamento finché furono guariti. [9]Allora il Signore disse
a Giosuč: «Oggi ho allontanato da voi l'infamia d'Egitto». Quel luogo si chiamņ
Gąlgala fino ad oggi.
La celebrazione della pasqua[10]Si accamparono dunque in Gąlgala
gli Israeliti e celebrarono la pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella
steppa di Gerico. [11]Il giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti
della regione, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
[12]La manna cessņ il giorno dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti
della terra e non ci fu pił manna per gli Israeliti; in quell'anno mangiarono i
frutti della terra di Canaan.
3. LA CONQUISTA DI GERICO
Preludio: teofania[13]Mentre Giosuč era presso Gerico, alzņ gli
occhi ed ecco, vide un uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una spada
sguainata. Giosuč si diresse verso di lui e gli chiese: «Tu sei per noi o per i
nostri avversari?». [14]Rispose: «No, io sono il capo dell'esercito del
Signore. Giungo proprio ora». Allora Giosuč cadde con la faccia a terra, si
prostrņ e gli disse: «Che dice il mio signore al suo servo?». [15]Rispose
il capo dell'esercito del Signore a Giosuč: «Togliti i sandali dai tuoi piedi,
perché il luogo sul quale tu stai č santo». Giosuč cosģ fece.
Giosuč - Capitolo 6
Presa di Gerico[1]Ora Gerico era saldamente sbarrata dinanzi
agli Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava. [2]Disse il Signore a
Giosuč: «Vedi, io ti metto in mano Gerico e il suo re. Voi tutti prodi
guerrieri, [3]tutti atti alla guerra, girerete intorno alla cittą,
facendo il circuito della cittą una volta. Cosģ farete per sei giorni.
[4]Sette sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti
all'arca; il settimo giorno poi girerete intorno alla cittą per sette volte e i
sacerdoti suoneranno le trombe. [5]Quando si suonerą il corno
dell'ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo
proromperą in un grande grido di guerra, allora le mura della cittą crolleranno
e il popolo entrerą, ciascuno diritto davanti a sé».
[6]Giosuč, figlio di Nun, convocņ i sacerdoti e disse loro: «Portate
l'arca dell'alleanza; sette sacerdoti portino sette trombe di corno d'ariete
davanti all'arca del Signore». [7]Disse al popolo: «Mettetevi in marcia e
girate intorno alla cittą e il gruppo armato passi davanti all'arca del
Signore». [8]Come Giosuč ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti, che
portavano le sette trombe d'ariete davanti al Signore, si mossero e suonarono le
trombe, mentre l'arca dell'alleanza del Signore li seguiva;
[9]l'avanguardia precedeva i sacerdoti che suonavano le trombe e la
retroguardia seguiva l'arca; si procedeva a suon di tromba. [10]Al popolo
Giosuč aveva ordinato: «Non urlate, non fate neppur sentire la voce e non una
parola esca dalla vostra bocca finché vi dirņ: Lanciate il grido di guerra,
allora griderete». [11]L'arca del Signore girņ intorno alla cittą facendo
il circuito una volta, poi tornarono nell'accampamento e passarono la notte
nell'accampamento.
[12]Di buon mattino Giosuč si alzņ e i sacerdoti portarono l'arca del
Signore; [13]i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di ariete
davanti all'arca del Signore, avanzavano suonando le trombe; l'avanguardia li
precedeva e la retroguardia seguiva l'arca del Signore; si marciava a suon di
tromba. [14]Girarono intorno alla cittą, il secondo giorno, una volta e
tornarono poi all'accampamento. Cosģ fecero per sei giorni.
[15]Al settimo giorno essi si alzarono al sorgere dell'aurora e
girarono intorno alla cittą in questo modo per sette volte; soltanto in quel
giorno fecero sette volte il giro intorno alla cittą. [16]Alla settima
volta i sacerdoti diedero fiato alle trombe e Giosuč disse al popolo: «Lanciate
il grido di guerra perché il Signore mette in vostro potere la cittą.
Gerico votata allo sterminio[17]La cittą con quanto vi č in essa
sarą votata allo sterminio per il Signore; soltanto Raab, la prostituta, vivrą e
chiunque č con lei nella casa, perché ha nascosto i messaggeri che noi avevamo
inviati. [18]Solo guardatevi da ciņ che č votato allo sterminio, perché,
mentre eseguite la distruzione, non prendiate qualche cosa di ciņ che č votato
allo sterminio e rendiate cosģ votato allo sterminio l'accampamento di Israele e
gli portiate disgrazia. [19]Tutto l'argento, l'oro e gli oggetti di rame
e di ferro sono cosa sacra per il Signore, devono entrare nel tesoro del
Signore». [20]Allora il popolo lanciņ il grido di guerra e si suonarono
le trombe. Come il popolo udģ il suono della tromba ed ebbe lanciato un grande
grido di guerra, le mura della cittą crollarono; il popolo allora salģ verso la
cittą, ciascuno diritto davanti a sé, e occuparono la cittą. [21]Votarono
poi allo sterminio, passando a fil di spada, ogni essere che era nella cittą,
dall'uomo alla donna, dal giovane al vecchio, e perfino il bue, l'ariete e
l'asino.
La casa di Raab preservata[22]Ai due uomini che avevano
esplorato il paese, Giosuč disse: «Entrate nella casa della prostituta,
conducete fuori lei e quanto le appartiene, come le avete giurato».
[23]Entrarono i giovani esploratori e condussero fuori Raab, suo padre,
sua madre, i suoi fratelli e tutto quanto le apparteneva; fecero uscire tutta la
sua famiglia e li stabilirono fuori dell'accampamento di Israele.
[24]Incendiarono poi la cittą e quanto vi era, soltanto l'argento, l'oro
e gli oggetti di rame e di ferro deposero nel tesoro della casa del Signore.
[25]Giosuč perņ lasciņ in vita Raab, la prostituta, la casa di suo padre
e quanto le apparteneva, ed essa abita in mezzo ad Israele fino ad oggi, perché
aveva nascosto gli esploratori che Giosuč aveva inviato a Gerico.
Maledizione a chi ricostruirą Gerico[26]In quella circostanza
Giosuč fece giurare: «Maledetto davanti al Signore l'uomo che si alzerą e
ricostruirą questa cittą di Gerico! Sul suo primogenito ne getterą le fondamenta
e sul figlio minore ne erigerą le porte!».
[27]Il Signore fu con Giosuč, la cui fama si sparse in tutto il paese.
Giosuč - Capitolo 7
Violazione del voto di sterminio[1]Gli Israeliti si resero
colpevoli di violazione quanto allo sterminio: Acan, figlio di Carmi, figlio di
Zabdi, figlio di Zerach, della tribł di Giuda, si impadronģ di quanto era votato
allo sterminio e allora la collera del Signore si accese contro gli Israeliti.
Scacco davanti ad Ai, sanzione del sacrilegio[2]Giosuč inviņ
uomini di Gerico ad Ai, che č presso Bet-Aven, ad oriente di Betel. Disse loro:
«Andate a esplorare la regione». Gli uomini andarono a esplorare Ai.
[3]Poi ritornarono da Giosuč e gli dissero: «Non vada tutto il popolo;
vadano all'assalto due o tremila uomini per espugnare Ai; non impegnateci tutto
il popolo, perché sono pochi». [4]Vi andarono allora del popolo circa
tremila uomini, ma si diedero alla fuga dinanzi agli uomini di Ai. [5]Gli
uomini di Ai ne uccisero circa trentasei, li inseguirono davanti alla porta fino
a Sebarim e li colpirono nella discesa. Allora al popolo venne meno il cuore e
si sciolse come acqua.
Preghiera di Giosuč[6]Giosuč si stracciņ le vesti, si prostrņ
con la faccia a terra davanti all'arca del Signore fino alla sera e con lui gli
anziani di Israele e sparsero polvere sul loro capo. [7]Giosuč esclamņ:
«Signore Dio, perché hai fatto passare il Giordano a questo popolo, per metterci
poi nelle mani dell'Amorreo e distruggerci? Se avessimo deciso di stabilirci
oltre il Giordano! [8]Perdonami, Signore: che posso dire, dopo che
Israele ha voltato le spalle ai suoi nemici? [9]Lo sapranno i Cananei e
tutti gli abitanti della regione, ci accerchieranno e cancelleranno il nostro
nome dal paese. E che farai tu per il tuo grande nome?».
Risposta del Signore[10]Rispose il Signore a Giosuč: «Alzati,
perché stai prostrato sulla faccia? [11]Israele ha peccato. Essi hanno
trasgredito l'alleanza che avevo loro prescritto e hanno preso ciņ che era
votato allo sterminio: hanno rubato, hanno dissimulato e messo nei loro sacchi!
[12]Gli Israeliti non potranno resistere ai loro nemici, volteranno le
spalle ai loro nemici, perché sono incorsi nello sterminio. Non sarņ pił con
voi, se non eliminerete da voi chi č incorso nello sterminio. [13]Orsł,
santifica il popolo.
Dirai: Santificatevi per domani, perché dice il Signore, Dio di Israele: Uno
votato allo sterminio č in mezzo a te, Israele; tu non potrai resistere ai tuoi
nemici, finché non eliminerete da voi chi č votato allo sterminio. [14]Vi
accosterete dunque domattina secondo le vostre tribł; la tribł che il Signore
avrą designato con la sorte si accosterą per famiglie e la famiglia che il
Signore avrą designata si accosterą per case; la casa che il Signore avrą
designata si accosterą per individui; [15]colui che risulterą votato allo
sterminio sarą bruciato dal fuoco con quanto č suo, perché ha trasgredito
l'alleanza del Signore e ha commesso un'infamia in Israele».
Scoperta e castigo del colpevole[16]Giosuč si alzņ di buon
mattino e fece accostare Israele secondo le sue tribł e fu designata dalla sorte
la tribł di Giuda. [17]Fece accostare le famiglie di Giuda e fu designata
la famiglia degli Zerachiti; fece accostare la famiglia degli Zerachiti per case
e fu designato Zabdi; [18]fece accostare la sua casa per individui e fu
designato dalla sorte Acan, figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerach,
della tribł di Giuda. [19]Disse allora Giosuč ad Acan: «Figlio mio, dą
gloria al Signore, Dio di Israele, e rendigli omaggio e raccontami ciņ che hai
fatto, non me lo nascondere». [20]Rispose Acan a Giosuč: «In veritą,
proprio io ho peccato contro il Signore, Dio di Israele, e ho fatto questo e
quest'altro. [21]Avevo visto nel bottino un bel mantello di Sennaar,
duecento sicli d'argento e un lingotto d'oro del peso di cinquanta sicli; ne
sentii bramosia e li presi ed eccoli nascosti in terra in mezzo alla mia tenda e
l'argento č sotto». [22]Giosuč mandņ allora messaggeri che corsero alla
tenda, ed ecco tutto era nascosto nella tenda e l'argento era sotto.
[23]Li presero dalla tenda, li portarono a Giosuč e a tutti gli Israeliti
e li deposero davanti al Signore. [24]Giosuč allora prese Acan di Zerach
e l'argento, il mantello, il lingotto d'oro, i suoi figli, le sue figlie, il suo
bue, il suo asino, le sue pecore, la sua tenda e quanto gli apparteneva. Tutto
Israele lo seguiva ed egli li condusse alla valle di Acor. [25]Giosuč
disse: «Come tu hai portato sventura a noi, cosģ il Signore oggi la porti a
te!». Tutto Israele lo lapidņ, li bruciarono tutti e li uccisero tutti a
sassate. [26]Eressero poi sul posto un gran mucchio di pietre, che esiste
fino ad oggi. Il Signore allora desistette dal suo tremendo sdegno. Per questo
quel luogo si chiama fino ad oggi Valle di Acor.
Giosuč - Capitolo 8
4. PRESA DI AI
Ordine dato a Giosuč[1]Il Signore disse a Giosuč: «Non temere e
non abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, vą contro Ai. Vedi, io ti
metto in mano il re di Ai, il suo popolo, la sua cittą e il suo territorio.
[2]Farai ad Ai e al suo re come hai fatto a Gerico e al suo re; tuttavia
prenderete per voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro Ai,
dietro ad essa».
Manovra di Giosuč[3]Giosuč dunque e tutti quelli del popolo atti
alla guerra si accinsero ad assalire Ai; Giosuč scelse trentamila uomini,
guerrieri valenti, li inviņ di notte [4]e comandņ loro: «State attenti:
voi tenderete un agguato contro la cittą, dietro ad essa. Non allontanatevi
troppo dalla cittą e state tutti pronti. [5]Io, con tutta la gente, mi
avvicinerņ alla cittą. Ora, quando essi usciranno contro di noi come l'altra
volta, noi fuggiremo davanti a loro. [6]Essi usciranno ad inseguirci
finché noi li avremo tirati lontani dalla cittą, perché diranno: Fuggono davanti
a noi come l'altra volta! Mentre noi fuggiremo davanti a loro, [7]voi
balzerete dall'agguato e occuperete la cittą e il Signore vostro Dio la metterą
in vostro potere. [8]Come l'avrete in potere, appiccherete il fuoco alla
cittą: farete secondo il comando del Signore. Fate attenzione! Questo č il mio
comando». [9]Giosuč allora li inviņ ed essi andarono al luogo
dell'agguato e si posero fra Betel e Ai, ad occidente di Ai; Giosuč passņ quella
notte in mezzo al popolo. [10]Si alzņ di buon mattino, passņ in rassegna
il popolo e andņ con gli anziani di Israele alla testa del popolo verso Ai.
[11]Tutti quelli del popolo atti alla guerra, che erano con lui, salendo
avanzarono e arrivarono di fronte alla cittą e si accamparono a nord di Ai. Tra
Giosuč e Ai c'era di mezzo la valle. [12]Prese circa cinquemila uomini e
li pose in agguato tra Betel e Ai, ad occidente della cittą. [13]Il
popolo pose l'accampamento a nord di Ai mentre l'agguato era ad occidente della
cittą; Giosuč andņ quella notte in mezzo alla valle.
Battaglia di Ai[14]Non appena il re di Ai si accorse di ciņ, gli
uomini della cittą si alzarono in fretta e uscirono per il combattimento
incontro ad Israele, il re con tutto il popolo, verso il pendio di fronte
all'Araba. Egli non s'accorse che era teso un agguato contro di lui dietro la
cittą. [15]Giosuč e tutto Israele si diedero per vinti dinanzi a loro e
fuggirono per la via del deserto. [16]Tutta la gente che era dentro la
cittą corse ad inseguirli; inseguirono Giosuč e furono attirati lontano dalla
cittą. [17]Non ci rimase in Ai nessuno che non inseguisse Israele e cosģ
lasciarono aperta la cittą per inseguire Israele.
[18]Disse allora il Signore a Giosuč: «Tendi verso la cittą il
giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle mani». Giosuč tese il
giavellotto, che teneva in mano, verso la cittą. [19]Come ebbe stesa la
mano, quelli che erano in agguato balzarono subito dal loro nascondiglio,
entrarono di corsa nella cittą, la occuparono e s'affrettarono ad appiccarvi il
fuoco.
[20]Gli uomini di Ai si voltarono indietro ed ecco videro che il fumo
della cittą si alzava verso il cielo. Allora non ci fu pił possibilitą per loro
di fuggire in alcuna direzione, mentre il popolo che fuggiva verso il deserto si
rivolgeva contro quelli che lo inseguivano. [21]Infatti Giosuč e tutto
Israele s'erano accorti che il gruppo in agguato aveva occupata la cittą e che
il fumo della cittą si era levato; si voltarono dunque indietro e colpirono gli
uomini di Ai. [22]Anche gli altri uscirono dalcirono dalla cittą contro
di loro, e cosģ i combattenti di Ai si trovarono in mezzo agli Israeliti,
avendoli da una parte e dall'altra. Li colpirono finché non rimase nessun
superstite e fuggiasco. [23]Il re di Ai lo presero vivo e lo condussero
da Giosuč. [24]Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti i combattenti
di Ai nella campagna, nel deserto, dove quelli li avevano inseguiti, e tutti
fino all'ultimo furono caduti sotto i colpi della sIsraeliti si riversarono in
massa in Ai e la colpirono a fil di spada. [25]Tutti i caduti in quel
giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutti di Ai.
Lo sterminio e la rovina[26]Giosuč non ritirņ la mano, che
brandiva il giavellotto, finché non ebbero votato allo sterminio tutti gli
abitanti di Ai. [27]Gli Israeliti, secondo l'ordine che il Signore aveva
dato a Giosuč, trattennero per sé soltanto il bestiame e il bottino della cittą.
[28]Poi Giosuč incendiņ Ai e ne fece una rovina per sempre, una
desolazione fino ad oggi. [29]Fece appendere il re di Ai ad un albero
fino alla sera. Al calar del sole Giosuč comandņ che il suo cadavere fosse
calato dall'albero; lo gettarono all'ingresso della porta della cittą e vi
eressero sopra un gran mucchio di pietre, che dura fino ad oggi.
5. SACRIFICIO E LETTURA DELLA LEGGE SUL MONTE EBAL
L'altare di pietra grezza[30]In quell'occasione Giosuč costruģ
un altare al Signore, Dio di Israele, sul monte Ebal, [31]secondo quanto
aveva ordinato Mosč, servo del Signore, agli Israeliti, come č scritto nel libro
della legge di Mosč, un altare di pietre intatte, non toccate dal ferro; vi si
sacrificarono sopra olocausti e si offrirono sacrifici di comunione.
Lettura della legge[32]In quel luogo scrisse sulle pietre una
copia della legge di Mosč, che questi aveva scritto per gli Israeliti.
[33]Tutto Israele, i suoi anziani, i suoi scribi, tutti i suoi giudici,
forestieri e cittadini stavano in piedi da una parte e dall'altra dell'arca, di
fronte ai sacerdoti leviti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, una
metą verso il monte Garizim e l'altra metą verso il monte Ebal, come aveva prima
prescritto Mosč, servo del Signore, per benedire il popolo di Israele.
[34]Giosuč lesse tutte le parole della legge, la benedizione e la
maledizione, secondo quanto č scritto nel libro della legge. [35]Non ci
fu parola, di quante Mosč aveva comandate, che Giosuč non leggesse davanti a
tutta l'assemblea di Israele, comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che
soggiornavano in mezzo a loro.
Giosuč - Capitolo 9
6. IL TRATTATO TRA ISRAELE E GLI ABITANTI DI GABAON
Coalizione contro Israele[1]Non appena ebbero udito questi
fatti, tutti i re che si trovavano oltre il Giordano, nella zona montuosa, nel
bassopiano collinoso e lungo tutto il litorale del Mar Mediterraneo verso il
Libano, gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei, i Gebusei,
[2]si allearono per far guerra di comune accordo contro Giosuč e Israele.
Astuzia degli abitanti di Gąbaon[3]Invece gli abitanti di
Gąbaon, quando ebbero sentito ciņ che Giosuč aveva fatto a Gerico e ad Ai,
[4]ricorsero da parte loro ad un'astuzia: andarono a rifornirsi di
vettovaglie, presero sacchi sdrusciti per i loro asini, otri di vino consunti,
rotti e rappezzati, [5]si misero ai piedi sandali strappati e ricuciti,
addosso vestiti logori. Tutto il pane della loro provvigione era secco e
sbriciolato. [6]Andarono poi da Giosuč all'accampamento di Gąlgala e
dissero a lui e agli Israeliti: «Veniamo da un paese lontano; stringete con noi
un'alleanza». [7]La gente di Israele rispose loro: «Forse abitate in
mezzo a noi e come possiamo stringere alleanza con voi?». [8]Risposero a
Giosuč: «Noi siamo tuoi servi!» e Giosuč chiese loro: «Chi siete e da dove
venite?». [9]Gli risposero: «I tuoi servi vengono da un paese molto
lontano, a causa del nome del Signore Dio tuo, poiché abbiamo udito della sua
fama, di quanto ha fatto in Egitto, [10]di quanto ha fatto ai due re
degli Amorrei, che erano oltre il Giordano, a Sicon, re di Chesbon, e ad Og, re
di Basan, che era ad Astarot. [11]Ci dissero allora i nostri vecchi e
tutti gli abitanti del nostro paese: Rifornitevi di provviste per la strada,
andate loro incontro e dite loro: Noi siamo servi vostri, stringete dunque
un'alleanza con noi. [12]Questo č il nostro pane: caldo noi lo prendemmo
come provvista nelle nostre case quando uscimmo per venire da voi e ora eccolo
secco e ridotto in briciole; [13]questi otri di vino, che noi riempimmo
nuovi, eccoli rotti e questi nostri vestiti e i nostri sandali sono consunti per
il cammino molto lungo». [14]La gente allora prese le loro provviste
senza consultare l'oracolo del Signore. [15]Giosuč fece pace con loro e
stipulņ l'alleanza di lasciarli vivere; i capi della comunitą s'impegnarono
verso di loro con giuramento.
[16]Tre giorni dopo avere stipulato con essi il patto, gli Israeliti
vennero a sapere che quelli erano loro vicini e abitavano in mezzo a loro.
[17]Allora gli Israeliti partirono e il terzo giorno entrarono nelle loro
cittą: le loro cittą erano Gąbaon, Chefira, Beerot e Kiriat-Iarim. [18]Ma
gli Israeliti non li uccisero, perché i capi della comunitą avevano loro giurato
per il Signore, Dio di Israele, e tutta la comunitą si lamentņ dei capi.
Statuto degli abitanti di Gąbaon[19]Dissero allora tutti i capi
dell'intera comunitą: «Noi abbiamo loro giurato per il Signore, Dio di Israele,
e ora non possiamo colpirli. [20]Faremo loro questo: li lasceremo vivere
e cosģ non ci sarą su di noi lo sdegno, a causa del giuramento che abbiamo loro
prestato». [21]Ma aggiunsero i capi: «Vivano pure, siano perņ tagliatori
di legna e portatori d'acqua per tutta la comunitą». Come i capi ebbero loro
parlato, [22]Giosuč chiamņ i Gabaoniti e disse loro: «Perché ci avete
ingannati, dicendo: Noi abitiamo molto lontano da voi, mentre abitate in mezzo a
noi? [23]Orbene voi siete maledetti e nessuno di voi cesserą di essere
schiavo e di tagliar legna e di portare acqua per la casa del mio Dio».
[24]Risposero a Giosuč e dissero: «Era stato riferito ai tuoi servi
quanto il Signore Dio tuo aveva ordinato a Mosč suo servo, di dare cioč a voi
tutto il paese e di sterminare dinanzi a voi tutti gli abitanti del paese;
allora abbiamo avuto molto timore per le nostre vite a causa vostra e perciņ
facemmo tal cosa. [25]Ora eccoci nelle tue mani, trattaci pure secondo
quanto č buono e giusto ai tuoi occhi». [26]Li trattņ allora in questo
modo: li salvņ dalla mano degli Israeliti, che non li uccisero; [27]e in
quel giorno, Giosuč li costituģ tagliatori di legna e portatori di acqua per la
comunitą e per l'altare del Signore, nel luogo che Egli avrebbe scelto, fino ad
oggi.
Giosuč - Capitolo 10
7. COALIZIONE DEI CINQUE RE AMORREI. CONQUISTA DEL SUD PALESTINESE
Cinque re muovono guerra a Gąbaon[1]Quando Adoni-Zedek, re di
Gerusalemme, venne a sapere che Giosuč aveva preso Ai e l'aveva votata allo
sterminio, e che, come aveva fatto a Gerico e al suo re, aveva fatto ad Ai e al
suo re e che gli abitanti di Gąbaon avevano fatto pace con gli Israeliti e si
trovavano ormai in mezzo a loro, [2]ebbe grande paura, perché Gąbaon, una
delle cittą regali, era pił grande di Ai e tutti i suoi uomini erano valorosi.
[3]Allora Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, mandņ a dire a Oam, re di
Ebron, a Piream, re di Iarmut, a Iafia, re di Lachis e a Debir, re di Eglon:
[4]«Venite da me, aiutatemi e assaltiamo Gąbaon, perché ha fatto pace con
Giosuč e con gli Israeliti». [5]Quelli si unirono e i cinque re amorrei,
il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis ed il re
di Eglon, vennero con tutte le loro truppe, si accamparono contro Gąbaon e le
diedero battaglia.
[6]Allora gli uomini di Gąbaon mandarono a dire a Giosuč,
all'accampamento di Gąlgala: «Non privare del tuo aiuto i tuoi servi. Vieni
presto da noi; salvaci e aiutaci, perché si sono alleati contro di noi tutti i
re degli Amorrei, che abitano sulle montagne».
[7]Giosuč partģ da Gąlgala con tutta la gente di guerra e tutti i
prodi guerrieri. [8]Allora il Signore disse a Giosuč: «Non aver paura di
loro, perché li metto in tuo potere; nessuno di loro resisterą davanti a te».
[9]Giosuč piombņ su di loro d'improvviso: tutta la notte aveva
marciato, partendo da Gąlgala.
[10]Il Signore mise lo scompiglio in mezzo a loro dinanzi ad Israele,
che inflisse loro in Gąbaon una grande disfatta, li inseguģ verso la salita di
Bet-Coron e li battč fino ad Azeka e fino a Makkeda. [11]Mentre essi
fuggivano dinanzi ad Israele ed erano alla discesa di Bet-Coron, il Signore
lanciņ dal cielo su di essi come grosse pietre fino ad Azeka e molti morirono.
Coloro che morirono per le pietre della grandine furono pił di quanti ne
uccidessero gli Israeliti con la spada. [12]Allora, quando il Signore
mise gli Amorrei nelle mani degli Israeliti, Giosuč disse al Signore sotto gli
occhi di Israele:
«Sole, fčrmati in Gąbaon e tu, luna, sulla valle di Aialon».
[13]Si fermņ il sole e la luna rimase immobile finché il
popolo non si vendicņ dei nemici.
Non č forse scritto nel libro del Giusto: «Stette fermo il sole in mezzo al
cielo e non si affrettņ a calare quasi un giorno intero. [14]Non ci fu
giorno come quello, né prima né dopo, perché aveva ascoltato il Signore la voce
d'un uomo, perché il Signore combatteva per Israele»?
[15]Poi Giosuč con tutto Israele ritornņ all'accampamento di Gąlgala.
Cinque re nella grotta di Makkeda[16]Quei cinque re erano
fuggiti e si erano nascosti nella grotta in Makkeda. [17]Fu portata a
Giosuč la notizia: «Sono stati trovati i cinque re, nascosti nella grotta in
Makkeda». [18]Disse loro Giosuč: «Rotolate grosse pietre contro l'entrata
della grotta e fate restare presso di essa uomini per sorvegliarli.
[19]Voi perņ non fermatevi, inseguite i vostri nemici, attaccateli nella
retroguardia e non permettete loro di entrare nelle loro cittą, perché il
Signore Dio vostro li mette nelle vostre mani». [20]Quando Giosuč e gli
Israeliti ebbero terminato di infliggere loro una strage enorme cosģ da finirli,
e i superstiti furono loro sfuggiti ed entrati nelle fortezze,
[21]ritornņ tutto il popolo all'accampamento presso Giosuč, in Makkeda,
in pace. Nessuno mosse pił la lingua contro gli Israeliti.
[22]Disse allora Giosuč: «Aprite l'ingresso della grotta e fatemi
uscire dalla grotta quei cinque re». [23]Cosģ fecero e condussero a lui
fuori dalla grotta quei cinque re, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re
di Iarmut, il re di Lachis e il re di Eglon. [24]Quando quei cinque re
furono fatti uscire dinanzi a Giosuč, egli convocņ tutti gli Israeliti e disse
ai capi dei guerrieri che avevano marciato con lui: «Accostatevi e ponete i
vostri piedi sul collo di questi re!». Quelli s'accostarono e posero i piedi sul
loro collo. [25]Disse loro Giosuč: «Non temete e non spaventatevi! Siate
forti e coraggiosi, perché cosģ farą il Signore a tutti i nemici, contro cui
dovrete combattere». [26]Dopo di ciņ, Giosuč li colpģ e li uccise e li
fece impiccare a cinque alberi, ai quali rimasero appesi fino alla sera.
[27]All'ora del tramonto, per ordine di Giosuč, li calarono dagli alberi,
li gettarono nella grotta dove si erano nascosti e posero grosse pietre
all'ingresso della grotta: vi sono fino ad oggi.
Conquista delle cittą meridionali di Canaan[28]Giosuč in quel
giorno si impadronģ di Makkeda, la passņ a fil di spada con il suo re, votņ allo
sterminio loro e ogni essere vivente che era in essa, non lasciņ un superstite e
trattņ il re di Makkeda come aveva trattato il re di Gerico.
[29]Giosuč poi, e con lui Israele, passņ da Makkeda a Libna e mosse
guerra contro Libna. [30]Il Signore mise anch'essa e il suo re in potere
di Israele, che la passņ a fil di spada con ogni essere vivente che era in essa;
non vi lasciņ alcun superstite e trattņ il suo re come aveva trattato il re di
Gerico.
[31]Poi Giosuč, e con lui tutto Israele, passņ da Libna a Lachis e si
accampņ contro di essa e le mosse guerra. [32]Il Signore mise Lachis in
potere di Israele, che la prese il secondo giorno e la passņ a fil di spada con
ogni essere vivente che era in essa, come aveva fatto a Libna.
[33]Allora, per venire in aiuto a Lachis, era partito Oam, re di Ghezer,
e Giosuč battč lui e il suo popolo, fino a non lasciargli alcun superstite.
[34]Poi Giosuč, e con lui tutto Israele, passņ da Lachis ad Eglon, si
accamparono contro di essa e le mossero guerra. [35]In quel giorno la
presero e la passarono a fil di spada e votarono allo sterminio, in quel giorno,
ogni essere vivente che era in essa, come aveva fatto a Lachis.
[36]Giosuč poi, e con lui tutto Israele, salģ da Eglon ad Ebron e le
mossero guerra. [37]La presero e la passarono a fil di spada con il suo
re, tutti i suoi villaggi e ogni essere vivente che era in essa; non lasciņ
alcun superstite; come aveva fatto ad Eglon, la votņ allo sterminio con ogni
essere vivente che era in essa.
[38]Poi Giosuč, e con lui tutto Israele, si rivolse a Debir e le mosse
guerra. [39]La prese con il suo re e tutti i suoi villaggi; li passarono
a fil di spada e votarono allo sterminio ogni essere vivente che era in essa;
non lasciņ alcun superstite. Trattņ Debir e il suo re come aveva trattato Ebron
e come aveva trattato Libna e il suo re.
Ricapitolazione delle conquiste del Sud[40]Cosģ Giosuč battč
tutto il paese: le montagne, il Negheb, il bassopiano, le pendici e tutti i loro
re. Non lasciņ alcun superstite e votņ allo sterminio ogni essere che respira,
come aveva comandato il Signore, Dio di Israele. [41]Giosuč li colpģ da
Kades-Barnea fino a Gaza e tutto il paese di Gosen fino a Gąbaon.
[42]Giosuč prese tutti questi re e il loro paese in una sola volta,
perché il Signore, Dio di Israele, combatteva per Israele. [43]Poi Giosuč
con tutto Israele tornņ all'accampamento di Gąlgala.
Giosuč - Capitolo 11
8. LA CONQUISTA DEL NORD
Coalizione dei re del Nord[1]Quando Iabin, re di Cazor, seppe
queste cose, ne informņ Iobab, il re di Madon, il re di Simron, il re di Acsaf
[2]e i re che erano al nord, sulle montagne, nell'Araba a sud di
Chinarot, nel bassopiano e sulle colline di Dor dalla parte del mare.
[3]I Cananei erano a oriente e a occidente, gli Amorrei, gli Hittiti, i
Perizziti, i Gebusei erano sulle montagne e gli Evei erano al di sotto
dell'Ermon nel paese di Mizpa.
[4]Allora essi uscirono con tutti i loro eserciti: un popolo numeroso,
come la sabbia sulla riva del mare, con cavalli e carri in gran quantitą.
Vittoria di Merom[5]Si unirono tutti questi re e vennero ad
accamparsi insieme presso le acque di Merom, per combattere contro Israele.
[6]Allora il Signore disse a Giosuč: «Non temerli, perché domani a
quest'ora io li mostrerņ tutti trafitti davanti ad Israele. Taglierai i garretti
ai loro cavalli e appiccherai il fuoco ai loro carri». [7]Giosuč con
tutti i suoi guerrieri li raggiunse presso le acque di Merom d'improvviso e
piombņ su di loro. [8]Il Signore li mise in potere di Israele, che li
battč e li inseguģ fino a Sidone la Grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla
valle di Mizpa ad oriente. Li batterono fino a non lasciar loro neppure un
superstite. [9]Giosuč fece loro come gli aveva detto il Signore: tagliņ i
garretti ai loro cavalli e appiccņ il fuoco ai loro carri.
Presa di Cazor e delle altre cittą del Nord[10]In quel tempo
Giosuč ritornņ e prese Cazor e passņ a fil di spada il suo re, perché prima
Cazor era stata la capitale di tutti quei regni.
[11]Passņ a fil di spada ogni essere vivente che era in essa,
votandolo allo sterminio; non lasciņ nessuno vivo e appiccņ il fuoco a Cazor.
[12]Giosuč prese tutti quei re e le oro cittą, passandoli a fil di
spada; li votņ allo sterminio, come aveva comandato Mosč, servo del Signore.
[13]Tuttavia Israele non incendiņ nessuna delle cittą erette sui colli,
fatta eccezione per la sola Cazor, che Giosuč incendiņ. [14]Gli Israeliti
presero tutto il bottino di queste cittą e il bestiame; solo passarono a fil di
spada tutti gli uomini fino a sterminarli; non lasciarono nessuno vivo.
Il mandato di Mosč eseguito da Giosuč[15]Come aveva comandato il
Signore a Mosč suo servo, Mosč ordinņ a Giosuč e Giosuč cosģ fece: non trascurņ
nulla di quanto aveva comandato il Signore a Mosč.
[16]Giosuč si impadronģ di tutto questo paese: le montagne, tutto il
Negheb, tutto il paese di Gosen, il bassopiano, l'Araba e le montagne di Israele
con il loro bassopiano. [17]Dal monte Calak, che sale verso Seir, a
Baal-Gad nella valle del Libano sotto il monte Ermon, prese tutti i loro re, li
colpģ e li mise a morte. [18]Per molti giorni Giosuč mosse guerra a tutti
questi re. [19]Non ci fu cittą che avesse fatto pace con gli Israeliti,
eccetto gli Evei che abitavano Gąbaon: si impadronirono di tutti con le armi.
[20]Infatti era per disegno del Signore che il loro cuore si ostinasse
nella guerra contro Israele, per votarli allo sterminio, senza che trovassero
grazia, e per annientarli, come aveva comandato il Signore a Mosč.
Sterminio degli Anakiti[21]In quel tempo Giosuč si mosse per
eliminare gli Anakiti dalle montagne, da Ebron, da Debir, da Anab, da tutte le
montagne di Giuda e da tutte le montagne di Israele. Giosuč li votņ allo
sterminio con le loro cittą. [22]Non rimase un Anakita nel paese degli
Israeliti; solo ne rimasero a Gaza, a Gat e ad Asdod. [23]Giosuč si
impadronģ di tutta la regione, come aveva detto il Signore a Mosč, e Giosuč la
diede in possesso ad Israele, secondo le loro divisioni per tribł. Poi il paese
non ebbe pił la guerra.
Giosuč - Capitolo 12
9. RICAPITOLAZIONE
I re vinti a est del Giordano[1]Questi sono i re del paese, che
gli Israeliti sconfissero e del cui territorio entrarono in possesso, oltre il
Giordano, ad oriente, dal fiume Arnon al monte Ermon, con tutta l'Araba
orientale.
[2]Sicon, re degli Amorrei che abitavano in Chesbon; il suo dominio
cominciava da Aroer, situata sul margine della valle del torrente Arnon, incluso
il centro del torrente, e comprendeva la metą di Gąlaad fino al torrente Iabbok,
lungo il confine dei figli di Ammon [3]e inoltre l'Araba fino alla riva
orientale del mare di Kinarot e fino alla riva orientale dell'Araba, cioč il Mar
Morto, in direzione di Bet-Iesimot e pił a sud, fin sotto le pendici del Pisga.
[4]Inoltre Og, re di Basan, proveniente da un residuo di Refaim, che
abitava in Astarot e in Edrei, [5]dominava le montagne dell'Ermon e Salca
e tutto Basan sino al confine dei Ghesuriti e dei Maacatiti, inoltre metą di
Gąlaad sino al confine di Sicon re di Chesbon. [6]Mosč, servo del
Signore, e gli Israeliti li avevano sconfitti e Mosč, servo del Signore, ne
diede il possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metą della tribł di Manąsse.
I re vinti a ovest del Giordano[7]Questi sono i re del paese che
Giosuč e gli Israeliti sconfissero, al di qua del Giordano ad occidente, da
Baal-Gad nella valle del Libano fino al monte Calak, che sale verso Seir, e di
cui Giosuč diede il possesso alle tribł di Israele secondo le loro divisioni,
[8]sulle montagne, nel bassopiano, nell'Araba, sulle pendici, nel deserto
e nel Negheb: gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i
Gebusei:
[9]il re di Gerico, uno; il re di Ai, che č presso Betel, uno;
[10]il re di Gerusalemme, uno; il re di Ebron, uno;
[11]il re di Iarmut, uno; il re di Lachis, uno;
[12]il re di Eglon, uno; il re di Ghezer, uno;
[13]il re di Debir, uno; il re di Gheder, uno;
[14]il re di Corma, uno; il re di Arad, uno;
[15]il re di Libna, uno; il re di Adullam, uno;
[16]il re di Makkeda, uno; il re di Betel, uno;
[17]il re di Tappuach, uno; il re di Efer, uno;
[18]il re di Afek, uno; il re di Sarom, uno;
[19]il re di Madon, uno; il re di Cazor, uno;
[20]il re di Simron-Meroon, uno; il re di Acsaf, uno;
[21]il re di Taanach, uno; il re di Meghiddo, uno;
[22]il re di Kades, uno; il re di Iokneam del Carmelo, uno;
[23]il re di Dor, sulla collina di Dor, uno;
il re delle genti di Gąlgala, uno;
[24]il re di Tirza, uno. In tutto trentun re.
Giosuč - Capitolo 13
II. RIPARTIZIONE DEL PAESE FRA LE TRIBU'
Paesi da conquistare[1]Quando Giosuč fu vecchio e avanti negli
anni, il Signore gli disse: «Tu sei diventato vecchio, avanti negli anni e
rimane molto territorio da occupare. [2]Questo č il paese rimasto: tutti
i distretti dei Filistei e tutto il territorio dei Ghesuriti, [3]dal
Sicor, che č sulla frontiera dell'Egitto, fino al territorio di Ekron, al nord,
che č ritenuto cananeo, i cinque principati dei Filistei: quello di Gaza, di
Asdod, di Ascalon, di Gat e di Ekron; gli Avviti [4]al mezzogiorno; tutto
il paese dei Cananei, da Ara che č di quelli di Sidņne, fino ad Afek, sino al
confine degli Amorrei; [5]il paese di quelli di Biblos e tutto il Libano
ad oriente, da Baal-Gad sotto il monte Ermon fino all'ingresso di Amat.
[6]Tutti gli abitanti delle montagne dal Libano a Misrefot-Maim, tutti
quelli di Sidņne, io li scaccerņ davanti agli Israeliti. Perņ tu assegna questo
paese in possesso agli Israeliti, come ti ho comandato. [7]Ora dividi
questo paese a sorte alle nove tribł e a metą della tribł di Manąsse».
1. DESCRIZIONE DELLE TRIBU' TRANSGIORDANE
Abbozzo di insieme[8]Insieme con l'altra metą di Manąsse, i
Rubeniti e i Gaditi avevano ricevuto la loro parte di ereditą, che Mosč aveva
data loro oltre il Giordano, ad oriente, come aveva concesso loro Mosč, servo
del Signore. [9]Da Aroer, che č sulla riva del fiume Arnon, e dalla
cittą, che č in mezzo alla valle, tutta la pianura di Madaba fino a Dibon;
[10]tutte le cittą di Sicon, re degli Amorrei, che regnava in Chesbon,
sino al confine degli Ammoniti. [11]Inoltre Gąlaad, il territorio dei
Ghesuriti e dei Maacatiti, tutte le montagne dell'Ermon e tutto Basan fino a
Salca; [12]tutto il regno di Og, in Basan, il quale aveva regnato in
Astarot e in Edrei ed era l'ultimo superstite dei Refaim, Mosč li aveva
debellati e spodestati. [13]Perņ gli Israeliti non avevano scacciato i
Ghesuriti e i Maacatiti; cosģ Ghesur e Maaca abitano in mezzo ad Israele fino ad
oggi. [14]Soltanto alla tribł di Levi non aveva assegnato ereditą: i
sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, Dio di Israele, sono la sua
ereditą, secondo quanto gli aveva detto il Signore.
La tribł di Ruben[15]Mosč aveva dato alla tribł dei figli di
Ruben una parte secondo le loro famiglie [16]ed essi ebbero il territorio
da Aroer, che č sulla riva del fiume Arnon, e la cittą che č a metą della valle
e tutta la pianura presso Madaba; [17]Chesbon e tutte le sue cittą che
sono nella pianura, Dibon, Bamot-Baal, Bet-Baal-Meon, [18]Iaaz, Kedemot,
Mefaat, [19]Kiriataim, Sibma e Zeret-Sacar sulle montagne che dominano la
valle; [20]Bet-Peor, i declivi del Pisga, Bet-Iesimot, [21]tutte
le cittą della pianura, tutto il regno di Sicon, re degli Amorrei, che aveva
regnato in Chesbon e che Mosč aveva sconfitto insieme con i capi dei Madianiti,
Evi, Rekem, Zur, Cur e Reba, vassalli di Sicon, che abitavano nella regione.
[22]Quanto a Balaam, figlio di Beor, l'indovino, gli Israeliti lo
uccisero di spada insieme a quelli che avevano trafitto. [23]Il confine
per i figli di Ruben fu dunque il Giordano e il territorio limitrofo. Questa fu
l'ereditą dei figli di Ruben secondo le loro famiglie: le cittą con i loro
villaggi.
La tribł di Gad[24]Mosč poi aveva dato una parte alla tribł di
Gad, ai figli di Gad secondo le loro famiglie [25]ed essi ebbero il
territorio di Iazer e tutte le cittą di Gąlaad e metą del paese degli Ammoniti
fino ad Aroer, che č di fronte a Rabba, [26]e da Chesbon fino a
Ramat-Mizpe e Betonim e da Macanaim fino al territorio di Lodebar;
[27]nella valle: Bet-Aram e Bet-Nimra, Succot e Zafon, il resto del regno
di Sicon, re di Chesbon. Il Giordano era il confine sino all'estremitą del mare
di Genčsaret oltre il Giordano, ad oriente. [28]Questa č l'ereditą dei
figli di Gad secondo le loro famiglie: le cittą con i loro villaggi.
Metą della tribł di Manasse[29]Mosč aveva dato una parte a metą
della tribł dei figli di Manąsse, secondo le loro famiglie [30]ed essi
ebbero il territorio da Macanaim, tutto il Basan, tutto il regno di Og, re di
Basan, e tutti gli attendamenti di Iair, che sono in Basan: sessanta cittą.
[31]La metą di Gąlaad, Astarot e Edrei, cittą del regno di Og in Basan
furono dati ai figli di Machir, figlio di Manąsse, anzi alla metą dei figli di
Machir, secondo le loro famiglie.
[32]Questo distribuģ Mosč nelle steppe di Moab, oltre il Giordano di
Gerico, ad oriente. [33]Alla tribł di Levi perņ Mosč non aveva assegnato
alcuna ereditą: il Signore, Dio di Israele, č la loro ereditą, come aveva loro
detto.
Giosuč - Capitolo 14
2. DESCRIZIONE DELLE TRE GRANDI TRIBU' A OVEST DEL GIORDANO
Introduzione [1]Questo invece ebbero in ereditą gli Israeliti
nel paese di Canaan: lo assegnarono loro in ereditą il sacerdote Eleazaro e
Giosuč, figlio di Nun, e i capi dei casati delle tribł degli Israeliti.
[2]La loro ereditą fu stabilita per sorte, come aveva comandato il
Signore per mezzo di Mosč, per le nove tribł e per la mezza tribł;
[3]infatti Mosč aveva assegnato l'ereditą di due tribł e della mezza
tribł oltre il Giordano; ai leviti non aveva dato alcuna ereditą in mezzo a
loro; [4]perņ i figli di Giuseppe formano due tribł, Manąsse ed Efraim,
mentre non si diede parte alcuna ai leviti del paese, tranne le cittą dove
abitare e i loro contadi per i loro greggi e gli armenti. [5]Come aveva
comandato il Signore a Mosč, cosģ fecero gli Israeliti e si divisero il paese.
La parte di Caleb[6]Si presentarono allora i figli di Giuda da
Giosuč a Gąlgala e Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita gli disse: «Tu conosci
la parola che ha detto il Signore a Mosč, l'uomo di Dio, riguardo a me e a te a
Kades-Barnea. [7]Avevo quarant'anni quando Mosč, servo del Signore, mi
inviņ da Kades-Barnea a esplorare il paese e io gliene riferii come pensavo.
[8]I compagni che vennero con me scoraggiarono il popolo, io invece fui
pienamente fedele al Signore Dio mio. [9]Mosč in quel giorno giurņ: Certo
la terra, che ha calcato il tuo piede, sarą in ereditą a te e ai tuoi figli, per
sempre, perché sei stato pienamente fedele al Signore Dio mio. [10]Ora,
ecco il Signore mi ha fatto vivere, come aveva detto, sono cioč quarantacinque
anni da quando disse questa parola a Mosč, mentre Israele camminava nel deserto,
e oggi, ecco ho ottantacinque anni; [11]io sono ancora oggi come quando
Mosč mi inviņ: come il mio vigore allora, cosģ il mio vigore ora, sia per la
battaglia, sia per ogni altro servizio; [12]ora concedimi questi monti,
di cui il Signore ha parlato in quel giorno, poiché tu hai allora saputo che vi
sono gli Anakiti e cittą grandi e fortificate; spero che il Signore sia con me e
io le conquisterņ secondo quanto ha detto il Signore!». [13]Giosuč lo
benedisse e diede Ebron in ereditą a Caleb, figlio di Iefunne. [14]Per
questo Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, ebbe in ereditą Ebron fino ad
oggi, perché pienamente fedele al Signore, Dio di Israele. Ebron si chiamava
prima Kiriat-Arba: Arba era stato l'uomo pił grande tra gli Anakiti. Poi il
paese non ebbe pił la guerra.
Giosuč - Capitolo 15
La tribł di Giuda[1]La porzione che toccņ in sorte alla tribł
dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie, si trova ai confini di Edom, dal
deserto di Sin verso il Negheb, all'estremo sud. [2]Il loro confine a
mezzogiorno cominciava alla parte estrema del Mar Morto, dalla punta rivolta
verso mezzodģ, [3]poi procedeva a sud della salita di Akrabbim, passava
per Sin e risaliva a sud di Kades-Barnea; passava poi da Chezron, saliva ad
Addar e girava verso Karkaa; [4]passava poi da Azmon e raggiungeva il
torrente d'Egitto e faceva capo al mare. Questo sarą il vostro confine
meridionale. [5]A oriente il confine era costituito dal Mar Morto fino
alla foce del Giordano. Dal lato settentrionale il confine partiva dalla lingua
di mare presso la foce del Giordano, [6]saliva a Bet-Ogla e passava a
nord di Bet-Araba e saliva alla Pietra di Bocan, figlio di Ruben. [7]Poi
il confine saliva a Debir, per la valle di Acor e, a nord, girava verso le
curve, che sono di fronte alla salita di Adummin, a mezzogiorno del torrente;
passava poi alle acque di En-Semes e faceva capo a En-Roghel. [8]Saliva
poi la valle di Ben-Innom a sud del fianco dei Gebusei, cioč di Gerusalemme; poi
il confine saliva sulla vetta della montagna che domina la valle di Innom ad
ovest ed č alla estremitą della pianura dei Refaim, al nord. [9]Poi il
confine piegava dalla vetta della montagna verso la fonte delle Acque di
Neftoach e usciva al monte Efron; piegava poi verso Baala, che č Kiriat-Iearim.
[10]Indi il confine girava da Baala, ad occidente, verso il monte Seir,
passava sul pendio settentrionale del monte Iearim, cioč Chesalon, scendeva a
Bet-Semes e passava a Timna. [11]Poi il confine raggiungeva il pendio
settentrionale di Ekron, quindi piegava verso Siccaron, passava per il monte
Baala, raggiungeva Iabneel e terminava al mare. [12]La frontiera
occidentale era il Mar Mediterraneo. Questo era da tutti i lati il confine dei
figli di Giuda, secondo le loro famiglie.
I Calebiti occupano il territorio di Ebron[13]A Caleb figlio di
Iefunne fu data una parte in mezzo ai figli di Giuda, secondo l'ordine del
Signore a Giosuč: fu data Kiriat-Arba, padre di Anak, cioč Ebron.
[14]Caleb scacciņ di lą i tre figli di Anak, Sesai, Achiman e Talmai,
discendenti di Anak. [15]Di lą passņ ad assalire gli abitanti di Debir.
Si chiamava Debir Kiriat-Sefer. [16]Disse allora Caleb: «A chi colpirą
Kiriat-Sefer e se ne impadronirą, io darņ in moglie Acsa, mia figlia».
[17]Se ne impadronģ Otniel, figlio di Kenaz, fratello di Caleb; a lui
diede in moglie sua figlia Acsa. [18]Quand'essa arrivņ presso il marito,
questi la persuase a chiedere un campo al padre. Allora essa smontņ dall'asino e
Caleb le disse: «Che fai?». [19]Gli disse: «Concedimi un favore. Poiché
tu mi hai dato il paese del Negheb, dammi anche alcune sorgenti d'acqua». Le
diede allora la sorgente superiore e la sorgente inferiore. [20]Questa fu
l'ereditą della tribł dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie.
Nomenclatura delle localitą della tribł di Giuda[21]Le cittą
poste all'estremitą della tribł dei figli di Giuda, verso il confine di Edom,
nel Negheb, erano Kabseel, Eder, Iagur, [22]Kina, Dimona, Arara,
[23]Kedes, Cazor-Itnan, [24]Zif, Telem, Bealot,
[25]Caroz-Adatta, Keriot-Chezron, cioč Cazor, [26]Amam, Sema,
Molada, [27]Cazar-Gadda, Esmon, Bet-Pelet, [28]Cazar-Sual,
Bersabea e le sue dipendenze, [29]Baala, Iim, Ezem, [30]Eltolad,
Chesil, Corma, [31]Ziklag, Madmanna, Sansanna, [32]Lebaot,
Silchim, En-Rimmon: in tutto ventinove cittą e i loro villaggi.
[33]Nella Sefela: Estaol, Sorea, Asna, [34]Zanoach, En-Gannim,
Tappuach, Enam, [35]Iarmut, Adullam, Soco, Azeka, [36]Saaraim,
Aditaim, Ghedera e Ghederotaim: quattordici cittą e i loro villaggi;
[37]Senan, Cadasa, Migdal-Gad, [38]Dilean, Mizpe, Iokteel,
[39]Lachis, Boskat, Eglon, [40]Cabbon, Lacmas, Chitlis,
[41]Ghederot, Bet-Dagon, Naama e Makkeda: sedici cittą e i loro villaggi;
[42]Libna, Eter, Asan, [43]Iftach, Asna, Nesib, [44]Keila,
Aczib e Maresa: nove cittą e i loro villaggi; [45]Ekron, le cittą del suo
territorio e i suoi villaggi; [46]da Ekron fino al mare, tutte le cittą
vicine a Asdod e i loro villaggi; [47]Asdod, le cittą del suo territorio
e i suoi villaggi; Gaza, le cittą del suo territorio e i suoi villaggi fino al
torrente d'Egitto e al Mar Mediterraneo, che serve di confine.
[48]Sulle montagne: Samir, Iattir, Soco, [49]Danna,
Kiriat-Sanna, cioč Debir, [50]Anab, Estemoa, Anim, [51]Gosen, Olon
e Ghilo: undici cittą e i loro villaggi. [52]Arab, Duma, Esean,
[53]Ianum, Bet-Tappuach, Afeka, [54]Umta, Kiriat-Arba, cioč Ebron
e Sior: nove cittą e i loro villaggi. [55]Maon, Carmelo, Zif, Iutta,
[56]Izreel, Iokdeam, Zanoach, [57]Kain, Ghibea e Timna: dieci
cittą e i loro villaggi. [58]Calcul, Bet-Sur, Ghedor, [59]Maarat,
Bet-Anot e Eltekon: sei cittą e i loro villaggi. Tekoa, Efrata, cioč Betlemme,
Peor, Etam, Culon, Tatam, Sores, Carem, Gallim, Beter, Manak: undici cittą e i
loro villaggi. [60]Kiriat-Baal, cioč Kiriat-Iearim, e Rabba: due cittą e
i loro villaggi.
[61]Nel deserto: Bet-Araba, Middin, Secaca, [62]Nibsan, la
cittą del sale e Engaddi: sei cittą e i loro villaggi.
[63]Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda
non riuscirono a scacciarli; cosģ i Gebusei abitano a Gerusalemme insieme con i
figli di Giuda fino ad oggi.
Giosuč - Capitolo 16
La tribł di Efraim[1]La parte toccata in sorte ai figli di
Giuseppe si estendeva dal Giordano presso Gerico verso le acque di Gerico a
oriente, seguendo il deserto che per la montagna sale da Gerico a Betel.
[2]Il confine continuava poi da Betel-Luza e passava per la frontiera
degli Architi ad Atarot; [3]scendeva a occidente verso il confine degli
Iafletiti fino al confine di Bet-Coron inferiore e fino a Ghezer e faceva capo
al mare. [4]I figli di Giuseppe, Manąsse ed Efraim ebbero ciascuno la
loro ereditą.
[5]Questi furono i confini dei figli di Efraim, secondo le loro
famiglie. Il confine della loro ereditą era a oriente Atarot-Addar, fino a
Bet-Coron superiore; [6]continuava fino al mare, dal lato di occidente,
verso Micmetat al nord, girava a oriente verso Taanat-Silo e le passava davanti
a oriente di Ianoach. [7]Poi da Ianoach scendeva ad Atarot e a Naara,
toccava Gerico, e faceva capo al Giordano. [8]Da Tappuach il confine
andava verso occidente fino al torrente di Kana e le sue foci erano al mare.
Tale era l'ereditą della tribł dei figli d'Efraim, secondo le loro famiglie;
[9]incluse le cittą, tutte le cittą con i loro villaggi, riservate ai
figli di Efraim in mezzo all'ereditą dei figli di Manąsse.
[10]Essi non scacciarono i Cananei che abitavano a Ghezer; i Cananei
hanno abitato in mezzo ad Efraim fino ad oggi, ma sono costretti ai lavori
forzati.
Giosuč - Capitolo 17
[1]Questa era la parte toccata in sorte alla tribł di Manąsse, perché
egli era il primogenito di Giuseppe. Quanto a Machir, primogenito di Manąsse e
padre di Gąlaad, poiché era guerriero, aveva ottenuto Gąlaad e Basan.
[2]Fu dunque assegnata una parte agli altri figli di Manąsse secondo
le loro famiglie: ai figli di Abiezer, ai figli di Elek, ai figli d'Asriel, ai
figli di Sichem, ai figli di Efer, ai figli di Semida. Questi erano i figli
maschi di Manąsse, figlio di Giuseppe, secondo le loro famiglie. [3]Ma
Zelofcad, figlio di Efer, figlio di Gąlaad, figlio di Machir, figlio di Manąsse,
non ebbe figli maschi; ma ebbe figlie, delle quali ecco i nomi: Macla, Noa,
Ogla, Milca e Tirza. [4]Queste si presentarono al sacerdote Eleazaro, a
Giosuč figlio di Nun e ai capi dicendo: «Il Signore ha comandato a Mosč di darci
una ereditą in mezzo ai nostri fratelli». Giosuč diede loro un'ereditą in mezzo
ai fratelli del padre loro, secondo l'ordine del Signore. [5]Toccarono
cosģ dieci parti a Manąsse, oltre il paese di Gąlaad e di Basan che č oltre il
Giordano, [6]poiché le figlie di Manąsse ebbero un'ereditą in mezzo ai
figli di lui.
Il paese di Gąlaad fu per gli altri figli di Manąsse. [7]Il confine di
Manąsse era dal lato di Aser, Micmetat, situata di fronte a Sichem, poi il
confine girava a destra verso Iasib alla fonte di Tappuach. A Manąsse
apparteneva il territorio di Tappuach, mentre Tappuach, al confine di Manąsse,
era dei figli di Efraim. [9]Quindi la frontiera scendeva al torrente
Kana. A sud del torrente vi erano le cittą di Efraim, oltre quelle che Efraim
possedeva in mezzo alle cittą di Manąsse. Il territorio di Manąsse era a nord
del torrente e faceva capo al mare. [10]Il territorio a sud era di
Efraim, a nord era di Manąsse e suo confine era il mare. Con Aser erano contigui
a nord e con Issacar ad est. [11]Inoltre in Issacar e in Aser
appartenevano a Manąsse: Beisan e i suoi villaggi, Ibleam e i suoi villaggi, gli
abitanti di Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor e i suoi villaggi, gli
abitanti di Taanach e i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo e i suoi
villaggi, un terzo della regione collinosa. [12]Non poterono perņ i figli
di Manąsse impadronirsi di queste cittą e il Cananeo continuņ ad abitare in
questa regione. [13]Poi, quando gli Israeliti divennero forti,
costrinsero il Cananeo ai lavori forzati, ma non lo spodestarono del tutto.
Proteste dei figli di Giuseppe[14]I figli di Giuseppe dissero a
Giosuč: «Perché mi hai dato in possesso una sola parte, una sola porzione
misurata, mentre io sono un popolo numeroso, tanto mi ha benedetto il Signore?».
[15]Rispose loro Giosuč: «Se sei un popolo numeroso, sali alla foresta e
disbosca a tuo piacere lassł nel territorio dei Perizziti e dei Refaim, dato che
le montagne di Efraim sono troppo anguste per te». [16]Dissero allora i
figli di Giuseppe: «Le montagne non ci bastano; inoltre tutti i Cananei che
abitano nel paese della valle hanno carri di ferro, tanto in Beisan e nelle sue
dipendenze, quanto nella pianura di Izreel». [17]Allora Giosuč disse alla
casa di Giuseppe, a Efraim e a Manąsse: «Tu sei un popolo numeroso e possiedi
una grande forza; la tua non sarą una porzione soltanto, [18]perché le
montagne saranno tue. E' una foresta, ma tu la disboscherai e sarą tua da un
estremo all'altro; spodesterai infatti il Cananeo, benché abbia carri di ferro e
sia forte».
Giosuč - Capitolo 18
3. DESCRIZIONE DELLE ALTRE SETTE TRIBU'
Operazione catastale per queste sette tribł[1]Allora tutta la
comunitą degli Israeliti si radunņ in Silo, e qui eresse la tenda del convegno.
Il paese era stato sottomesso a loro. [2]Rimanevano tra gli Israeliti
sette tribł che non avevano avuto la loro parte. [3]Disse allora Giosuč
ai figli di Israele: «Fino a quando trascurerete di andare ad occupare il paese,
che vi ha dato il Signore, Dio dei padri vostri? [4]Sceglietevi tre
uomini per tribł e io li invierņ. Essi si alzeranno, gireranno nella regione, la
descriveranno secondo la loro ereditą e torneranno da me. [5]Essi se la
divideranno in sette parti: Giuda rimarrą sul suo territorio nel meridione e
quelli della casa di Giuseppe rimarranno sul loro territorio al settentrione.
[6]Voi poi farete una descrizione del paese in sette parti e me la
porterete qui e io getterņ per voi la sorte qui dinanzi al Signore Dio nostro.
[7]Infatti non vi č parte per i leviti in mezzo a voi, perché il
sacerdozio del Signore č la loro ereditą, e Gad, Ruben e metą della tribł di
Manąsse hanno gia ricevuta la loro ereditą oltre il Giordano, ad oriente, come
ha concesso loro Mosč, servo del Signore».
[8]Si alzarono dunque gli uomini e si misero in cammino; Giosuč a
coloro che andavano a descrivere il paese ordinņ: «Andate, girate nella regione,
descrivetela e tornate da me e qui io getterņ per voi la sorte davanti al
Signore, in Silo». [9]Gli uomini andarono, passarono per la regione, la
descrissero secondo le cittą in sette parti su di un libro e vennero da Giosuč
all'accampamento, in Silo. [10]Allora Giosuč gettņ per loro la sorte in
Silo, dinanzi al Signore, e lģ Giosuč spartģ il paese tra gli Israeliti, secondo
le loro divisioni.
La tribł di Beniamino[11]Fu tirata a sorte la parte della tribł
dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie; la parte che toccņ loro aveva
i confini tra i figli di Giuda e i figli di Giuseppe.
[12]Dal lato di settentrione, il loro confine partiva dal Giordano,
saliva il pendio settentrionale di Gerico, saliva per la montagna verso
occidente e faceva capo al deserto di Bet-Aven. [13]Di lą passava per
Luza, sul versante meridionale di Luza, cioč Betel, e scendeva ad Atarot-Addar,
presso il monte che č a mezzogiorno di Bet-Coron inferiore.
[14]Poi il confine si piegava e, al lato occidentale, girava a
mezzogiorno dal monte posto di fronte a Bet-Coron, a mezzogiorno, e faceva capo
a Kiriat-Baal, cioč Kiriat-Iearim, cittą dei figli di Giuda. Questo era il lato
occidentale.
[15]Il lato meridionale cominciava all'estremitą di Kiriat-Iearim. Il
confine piegava verso occidente fino alla fonte delle acque di Neftoach;
[16]poi scendeva all'estremitą del monte di fronte alla valle di
Ben-Innom, nella valle dei Refaim, al nord, e scendeva per la valle di Innom,
sul pendio meridionale dei Gebusei, fino a En-Roghel. [17]Si estendeva
quindi verso il nord e giungeva a En-Semes; di lą si dirigeva verso le Curve di
fronte alla salita di Adummim e scendeva al sasso di Bocan, figlio di Ruben;
[18]poi passava per il pendio settentrionale di fronte all'Araba e
scendeva all'Araba. [19]Il confine passava quindi per il pendio
settentrionale di Bet-Ogla e faceva capo al golfo settentrionale del Mar Morto,
alla foce meridionale del Giordano. Questo era il confine meridionale.
[20]Il Giordano serviva di confine dal lato orientale.
Questo il possedimento dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie, con
i suoi confini da tutti i lati.
Cittą di Beniamino[21]Le cittą della tribł dei figli di
Beniamino, secondo le loro famiglie erano: Gerico, Bet-Ogla, Emek-Kesis,
[22]Bet-Araba, Semaraim, Betel, [23]Avvim, Para, Ofra,
[24]Chefar-Ammonai, Ofni e Gheba; dodici cittą e i loro villaggi;
[25]Gąbaon, Rama, Beerot, [26]Mizpe, Chefira, Mosa,
[27]Rekem, Irpeel, Tareala, [28]Sela-Elef, Iebus, cioč
Gerusalemme, Gabaa, Kiriat-Iearim: quattordici cittą e i loro villaggi.
Questo fu il possesso dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie.
Giosuč - Capitolo 19
La tribł di Simeone[1]La seconda parte sorteggiata toccņ a
Simeone, alla tribł dei figli di Simeone secondo le loro famiglie. Il loro
possesso era in mezzo a quello dei figli di Giuda.
[2]Ebbero nel loro territorio: Bersabea, Seba, Molada,
[3]Cazar-Susa, Bala, Asem, [4]Eltolad, Betul, Corma,
[5]Ziklag, Bet-Marcabot, Cazar-Susa, [6]Bet-Lebaot e Saruchen:
tredici cittą e i loro villaggi; [7]En, Rimmon, Eter e Asan: quattro
cittą e i loro villaggi; [8]tutti i villaggi che stavano intorno a queste
cittą, fino a Baalat-Beer, Ramat-Negheb.
Questo fu il possesso della tribł dei figli di Simeone, secondo le loro
famiglie. [9]Il possesso dei figli di Simeone fu preso dalla parte dei
figli di Giuda, perché la parte dei figli di Giuda era troppo grande per loro;
perciņ i figli di Simeone ebbero il loro possesso in mezzo al possesso di
quelli.
La tribł di Ząbulon[10]La terza parte sorteggiata toccņ ai figli
di Ząbulon, secondo le loro famiglie. Il confine del loro territorio si
estendeva fino a Sarid.
[11]Questo confine saliva a occidente verso Mareala e giungeva a
Dabbeset e poi toccava il torrente che č di fronte a Iokneam. [12]Da
Sarid girava ad oriente, dove sorge il sole, sino al confine di Chislot-Tabor;
poi continuava verso Daberat e saliva a Iafia. [13]Di lą passava verso
oriente, dove sorge il sole, per Gat-Efer, per Et-Kazin, usciva verso Rimmon,
girando fino a Nea. [14]Poi il confine piegava dal lato di settentrione
verso Annaton e faceva capo alla valle d'Iftach-El. [15]Esso includeva
inoltre: Kattat, Naalal, Simron, Ideala e Betlemme: dodici cittą e i loro
villaggi. [16]Questo fu il possesso dei figli di Ząbulon, secondo le loro
famiglie: queste cittą e i loro villaggi.
La tribł di Issacar[17]La quarta parte sorteggiata toccņ a
Issacar, ai figli di Issacar, secondo le loro famiglie. [18]Il loro
territorio comprendeva: Izreel, Chesullot, Sunem, [19]Afaraim, Sion,
Anacarat, [20]Rabbit, Kision, Abes, [21]Remet, En-Gannim,
En-Chadda e Bet-Passes. [22]Poi il confine giungeva a Tabor, Sacasim,
Bet-Semes e faceva capo al Giordano: sedici cittą e i loro villaggi.
[23]Questo fu il possesso della tribł dei figli d'Issacar, secondo le
loro famiglie: queste cittą e i loro villaggi.
La tribł di Aser[24]La quinta parte sorteggiata toccņ ai figli
di Aser secondo le loro famiglie. [25]Il loro territorio comprendeva:
Elkat, Ali, Beten, Acsaf, [26]Alammelech, Amead, Miseal. Il loro confine
giungeva, verso occidente, al Carmelo e a Sicor-Libnat. [27]Poi piegava
dal lato dove sorge il sole verso Bet-Dagon, toccava Ząbulon e la valle di
Iftach-El al nord, Bet-Emek e Neiel, e si prolungava verso Cabul a sinistra
[28]e verso Ebron, Recob, Ammon e Cana fino a Sidņne la Grande.
[29]Poi il confine piegava verso Rama fino alla fortezza di Tiro, girava
verso Osa e faceva capo al mare; incluse Macleb, Aczib, [30]Acco, Afek e
Recob: ventidue cittą e i loro villaggi. [31]Questo il possesso della
tribł dei figli di Aser, secondo le loro famiglie: queste cittą e i loro
villaggi.
La tribł di Nčftali[32]La sesta parte sorteggiata toccņ ai figli
di Nčftali, secondo le loro famiglie. [33]Il loro confine si estendeva da
Elef e dalla quercia di Besaannim ad Adami-Nekeb e Iabneel fino a Lakkum e
faceva capo al Giordano, [34]poi il confine piegava a occidente verso
Aznot-Tabor e di lą continuava verso Ukkok; giungeva a Ząbulon dal lato di
mezzogiorno, ad Aser dal lato d'occidente e a Giuda del Giordano dal lato di
levante. [35]Le fortezze erano Siddim, Ser, Ammat, Rakkat, Genčsaret,
[36]Adama, Rama, Cazor, [37]Kedes, Edrei, En-Cazor,
[38]Ireon, Migdal-El, Orem, Bet-Anat e Bet-Semes: diciannove cittą e i
loro villaggi. [39]Questo fu il possesso della tribł dei figli di
Nčftali, secondo le loro famiglie: queste cittą e i loro villaggi.
La tribł di Dan[40]La settima parte sorteggiata toccņ alla tribł
dei figli di Dan, secondo le loro famiglie. [41]Il confine del loro
possesso comprendeva Sorea, Estaol, Ir-Semes, [42]Saalabbin, Aialon,
Itla, [43]Elon, Timna, Ekron, [44]Elteke, Ghibbeton, Baalat,
[45]Ieud, Bene-Berak, Gat-Rimmon, [46]Me-Iarkon e Rakkon con il
territorio di fronte a Giaffa. [47]Ma il territorio dei figli di Dan si
estese pił lontano, perché i figli di Dan andarono a combattere contro Lesem; la
presero e la passarono a fil di spada; ne presero possesso, vi si stabilirono e
la chiamarono Dan, dal nome di Dan loro padre. [48]Questo fu il possesso
della tribł dei figli di Dan, secondo le loro famiglie: queste cittą e i loro
villaggi.
[49]Quando gli Israeliti ebbero finito di ripartire il paese secondo i
suoi confini, diedero a Giosuč, figlio di Nun, una proprietą in mezzo a loro.
[50]Secondo l'ordine del Signore, gli diedero la cittą che egli chiese:
Timnat-Serach, sulle montagne di Efraim. Egli costruģ la cittą e vi stabilģ la
dimora. [51]Tali sono le ereditą che il sacerdote Eleazaro, Giosuč,
figlio di Nun, e i capifamiglia delle tribł degli Israeliti distribuirono a
sorte in Silo, davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno. Cosģ
compirono la divisione del paese.
Giosuč - Capitolo 20
4. LE CITTA' PRIVILEGIATE
Le cittą di rifugio[1]Poi il Signore disse a Giosuč:
[2]«Parla agli Israeliti e dģ loro: Stabilitevi le cittą di rifugio,
delle quali vi ho parlato per mezzo di Mosč, [3]perché l'omicida che avrą
ucciso qualcuno per errore o per inavvertenza, vi si possa rifugiare; vi
serviranno di rifugio contro il vendicatore del sangue. [4]L'omicida
fuggirą in una di quelle cittą e, fermatosi all'ingresso della porta della
cittą, esporrą il suo caso agli anziani di quella cittą; questi lo accoglieranno
presso di loro dentro la cittą, gli assegneranno una dimora ed egli si stabilirą
in mezzo a loro. [5]Se il vendicatore del sangue lo inseguirą, essi non
gli daranno nelle mani l'omicida, perché ha ucciso il prossimo senza averne
l'intenzione, senza averlo prima odiato. [6]L'omicida rimarrą in quella
cittą finché, alla morte del sommo sacerdote, che sarą in funzione in quei
giorni, comparirą in giudizio davanti all'assemblea. Allora l'omicida potrą
tornarsene e rientrare nella sua cittą e nella sua casa, nella cittą da dove era
fuggito».
[7]Consacrarono dunque Kades in Galilea sulle montagne di Nčftali,
Sichem sulle montagne di Efraim e Kiriat-Arba, cioč Ebron sulle montagne di
Giuda. [8]Oltre il Giordano, a oriente di Gerico, stabilirono Bezer della
tribł di Ruben, nel deserto, sull'altipiano; Ramot in Gąlaad nella tribł di Gad
e Golan in Basan, nella tribł di Manąsse. [9]Queste furono le cittą
stabilite per tutti gli Israeliti e per lo straniero che abita in mezzo a loro,
perché chiunque avesse ucciso qualcuno per inavvertenza, potesse rifugiarvisi e
non morisse per mano del vendicatore del sangue, prima d'essere comparso davanti
all'assemblea.
Giosuč - Capitolo 21
Le cittą levitiche[1]I capifamiglia dei leviti si presentarono
al sacerdote Eleazaro, a Giosuč figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribł
degli Israeliti [2]e dissero loro a Silo, nel paese di Canaan: «Il
Signore ha comandato, per mezzo di Mosč, che ci fossero date cittą da abitare
con i loro pascoli per il nostro bestiame». [3]Gli Israeliti diedero ai
leviti, sorteggiandole dal loro possesso, le seguenti cittą con i loro pascoli,
secondo il comando del Signore. [4]Si tirņ a sorte per le famiglie dei
Keatiti; fra i leviti, i figli del sacerdote Aronne ebbero in sorte tredici
cittą della tribł di Giuda, della tribł di Simeone e della tribł di Beniamino.
[5]Al resto dei Keatiti toccarono in sorte dieci cittą delle famiglie
della tribł di Efraim, della tribł di Dan e di metą della tribł di Manąsse.
[6]Ai figli di Gherson toccarono in sorte tredici cittą delle famiglie
della tribł d'Issacar, della tribł di Aser, della tribł di Nčftali e di metą
della tribł di Manąsse in Basan. [7]Ai figli di Merari, secondo le loro
famiglie, toccarono dodici cittą della tribł di Ruben, della tribł di Gad e
della tribł di Ząbulon. [8]Gli Israeliti diedero dunque a sorte queste
cittą con i loro pascoli ai leviti, come il Signore aveva comandato per mezzo di
Mosč.
Parte dei Keatiti[9]Diedero, cioč, della tribł dei figli di
Giuda e della tribł dei figli di Simeone le cittą qui nominate. [10]Esse
toccarono ai figli d'Aronne tra le famiglie dei Keatiti, figli di Levi, perché
il primo sorteggio fu per loro. [11]Furono dunque date loro Kiriat-Arba,
padre di Anak, cioč Ebron, sulle montagne di Giuda, con i suoi pascoli
tutt'intorno; [12]ma diedero i campi di questa cittą e i suoi villaggi
come possesso a Caleb, figlio di Iefunne. [13]Diedero ai figli del
sacerdote Aronne Ebron, cittą di rifugio per l'omicida, con i suoi pascoli; poi
Libna e i suoi pascoli, [14]Iattir e i suoi pascoli, Estemoa e i suoi
pascoli, [15]Debir e i suoi pascoli, Colon e i suoi pascoli,
[16]Ain e i suoi pascoli, Iutta e i suoi pascoli, Bet-Semes e i suoi
pascoli: nove cittą di queste tribł. [17]Della tribł di Beniamino, Gąbaon
e i suoi pascoli, Ghega e i suoi pascoli, [18]Anatot e i suoi pascoli,
Almon e i suoi pascoli: quattro cittą.
[19]Totale delle cittą dei sacerdoti figli d'Aronne: tredici cittą e i
loro pascoli.
[20]Alle famiglie dei Keatiti, cioč al resto dei leviti, figli di
Keat, toccarono cittą della tribł di Efraim. [21]Fu loro data, come cittą
di rifugio per l'omicida, Sichem e i suoi pascoli sulle montagne di Efraim; poi
Ghezer e i suoi pascoli, [22]Chibsaim e i suoi pascoli, Bet-Coron e i
suoi pascoli: quattro cittą. [23]Della tribł di Dan: Elteke e i suoi
pascoli, Ghibbeton e i suoi pascoli, [24]Aialon e i suoi pascoli,
Gat-Rimmon e i suoi pascoli: quattro cittą. [25]Di metą della tribł di
Manąsse: Taanach e i suoi pascoli, Ibleam e i suoi pascoli: due cittą.
[26]Totale: dieci cittą con i loro pascoli, che toccarono alle famiglie
degli altri figli di Keat.
Parte dei figli di Gherson[27]Ai figli di Gherson, che erano tra
le famiglie dei leviti, furono date: di metą della tribł di Manąsse, come cittą
di rifugio per l'omicida, Golan in Basan e i suoi pascoli, Astarot con i suoi
pascoli: due cittą; [28]della tribł d'Issacar, Kision e i suoi pascoli,
Daberat e i suoi pascoli, [29]Iarmut e i suoi pascoli, En-Gannim e i suoi
pascoli: quattro cittą; [30]della tribł di Aser, Miseal e i suoi pascoli,
Abdon e i suoi pascoli; [31]Elkat e i suoi pascoli, Recob e i suoi
pascoli: quattro cittą; [32]della tribł di Nčftali, come cittą di rifugio
per l'omicida, Kades in Galilea e i suoi pascoli, Ammot-Dor e i suoi pascoli,
Kartan con i suoi pascoli: tre cittą. [33]Totale delle cittą dei
Ghersoniti, secondo le loro famiglie: tredici cittą e i loro pascoli.
Parte dei figli di Merari[34]Alle famiglie dei figli di Merari,
cioč al resto dei leviti, furono date: della tribł di Ząbulon, Iokneam e i suoi
pascoli, Karta e i suoi pascoli, [35]Dimna e i suoi pascoli, Naalal e i
suoi pascoli: quattro cittą; [36]della tribł di Ruben, come cittą di
rifugio per l'omicida, Bezer e i suoi pascoli, Iaas e i suoi pascoli,
[37]Kedemot e i suoi pascoli, Mefaat e i suoi pascoli: quattro cittą;
[38]della tribł di Gad, come cittą di rifugio per l'omicida, Ramot in
Gąlaad e i suoi pascoli, Macanaim e i suoi pascoli, [39]Chesbon e i suoi
pascoli, Iazer e i suoi pascoli: in tutto quattro cittą. [40]Totale delle
cittą date in sorte ai figli di Merari, secondo le loro famiglie, cioč il resto
delle famiglie dei leviti: dodici cittą.
[41]Totale delle cittą dei leviti in mezzo ai possessi degli
Israeliti: quarantotto cittą e i loro pascoli. [42]Ciascuna di queste
cittą aveva intorno il pascolo; cosģ era di tutte queste cittą.
[43]Il Signore diede dunque a Israele tutto il paese che aveva giurato
ai padri di dar loro e gli Israeliti ne presero possesso e vi si stabilirono.
[44]Il Signore diede loro tranquillitą intorno, come aveva giurato ai
loro padri; nessuno di tutti i loro nemici potč resistere loro; il Signore mise
in loro potere tutti quei nemici. [45]Di tutte le belle promesse che il
Signore aveva fatte alla casa d'Israele, non una andņ a vuoto: tutto giunse a
compimento.
Giosuč - Capitolo 22
III. FINE DELLA CARRIERA DI GIOSUE'
1. RITORNO DELLE TRIBU' ORIENTALI. LA QUESTIONE DEL LORO ALTARE
Congedo del contingente transgiordano[1]Allora Giosuč convocņ i
Rubeniti, i Gaditi e metą della tribł di Manąsse [2]e disse loro: «Voi
avete osservato quanto Mosč, servo del Signore, vi aveva ordinato e avete
obbedito alla mia voce, in tutto quello che io vi ho comandato. [3]Non
avete abbandonato i vostri fratelli durante questo lungo tempo fino ad oggi e
avete osservato il comando del Signore vostro Dio. [4]Ora che il Signore
vostro Dio ha dato tranquillitą ai vostri fratelli, come aveva loro promesso,
tornate e andate alle vostre tende, nel paese che vi appartiene, e che Mosč,
servo del Signore, vi ha assegnato oltre il Giordano. [5]Soltanto abbiate
gran cura di eseguire i comandi e la legge che Mosč, servo del Signore, vi ha
dato, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie, osservando i
suoi comandi, restando fedeli a lui e servendolo con tutto il cuore e con tutta
l'anima». [6]Poi Giosuč li benedisse e li congedņ ed essi tornarono alle
loro tende. [7]Mosč aveva dato a metą della tribł di Manąsse un possesso
in Basan e Giosuč diede all'altra metą un possesso tra i loro fratelli, di qua
del Giordano, a occidente.
Quando Giosuč li rimandņ alle loro tende e li benedisse, [8]aggiunse:
«Voi tornate alle vostre tende con grandi ricchezze, con bestiame molto
numeroso, con argento, oro, rame, ferro e con grande quantitą di vesti; dividete
con i vostri fratelli il bottino, tolto ai vostri nemici».
Erezione di un altare sulla sponda del Giordano[9]I figli di
Ruben, i figli di Gad e metą della tribł di Manąsse dunque tornarono, dopo aver
lasciato gli Israeliti a Silo, nel paese di Canaan, per andare nel paese di
Gąlaad, il paese di loro proprietą, che avevano ricevuto in possesso, in forza
del comando del Signore, per mezzo di Mosč.
[10]Quando furono giunti alle Curve del Giordano, che sono nel paese
di Canaan, i figli di Ruben, i figli di Gad e metą della tribł di Manąsse vi
costruirono un altare, presso il Giordano: un altare di forma grandiosa.
[11]Gli Israeliti udirono che si diceva: «Ecco i figli di Ruben, i figli
di Gad e metą della tribł di Manąsse hanno costruito un altare di fronte al
paese di Canaan, alle Curve del Giordano, dalla parte degli Israeliti».
[12]Quando gli Israeliti seppero questo, tutta la loro comunitą si riunģ
a Silo per muover loro guerra.
Rimproveri rivolti alle tribł orientali[13]Gli Israeliti
mandarono ai figli di Ruben, ai figli di Gad e metą della tribł di Manąsse nel
paese di Gąlaad, Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, [14]e con lui
dieci capi, un capo per ciascun casato paterno di tutte le tribł d'Israele:
[15]tutti erano capi di un casato paterno fra i gruppi di migliaia
d'Israele; essi andarono dai figli di Ruben, dai figli di Gad e da metą della
tribł di Manąsse nel paese di Gąlaad e dissero loro: [16]«Dice tutta la
comunitą del Signore: Che č questa infedeltą, che avete commessa contro il Dio
d'Israele, desistendo oggi dal seguire il Signore, costruendovi un altare per
ribellarvi oggi al Signore? [17]Non ci basta l'iniquitą di Peor, della
quale non ci siamo ancora purificati oggi e che attirņ quel flagello sulla
comunitą del Signore? [18]Voi oggi desistete dal seguire il Signore!
Poiché oggi vi siete ribellati al Signore, domani egli si adirerą contro tutta
la comunitą d'Israele. [19]Se ritenete immondo il paese che possedete,
ebbene, passate nel paese che č possesso del Signore, dove č stabilita la Dimora
del Signore, e stabilitevi in mezzo a noi; ma non ribellatevi al Signore e non
fate di noi dei ribelli, costruendovi un altare oltre l'altare del Signore
nostro Dio. [20]Quando Acan figlio di Zerach commise un'infedeltą
riguardo allo sterminio, non venne forse l'ira del Signore su tutta la comunitą
d'Israele sebbene fosse un individuo solo? Non dovette egli morire per la sua
colpa?».
Giustificazione delle tribł transgiordane[21]Allora i figli di
Ruben, i figli di Gad e metą della tribł di Manąsse risposero e dissero ai capi
dei gruppi di migliaia d'Israele: [22]«Dio, Dio, Signore! Dio, Dio,
Signore! Lui lo sa, ma anche Israele lo sappia. Se abbiamo agito per ribellione
o per infedeltą verso il Signore, che Egli non ci salvi oggi! [23]Se
abbiamo costruito un altare per desistere dal seguire il Signore; se č stato per
offrire su di esso olocausti od oblazioni e per fare su di esso sacrifici di
comunione, il Signore stesso ce ne chieda conto! [24]In veritą l'abbiamo
fatto preoccupati di questo: pensando cioč che in avvenire i vostri figli
potessero dire ai nostri figli: Che avete in comune voi con il Signore Dio
d'Israele? [25]Il Signore ha posto il Giordano come confine tra noi e
voi, figli di Ruben e figli di Gad; voi non avete parte alcuna con il Signore!
Cosģ i vostri figli farebbero desistere i nostri figli dal temere il Signore.
[26]Perciņ abbiamo detto: Costruiamo un altare, non per olocausti, né per
sacrifici, [27]ma perchčma perché sia testimonio fra noi e voi e fra i
nostri discendenti dopo di noi, dimostrando che vogliamo servire al Signore
dinanzi a lui, con i nostri olocausti, con le nostre vittime e con i nostri
sacrifici di comunione. Cosģ i vostri figli non potranno un giorno dire ai
nostri figli: Voi non avete parte alcuna con il Signore. [28]Abbiamo
detto: Se in avvenire essi diranno questo a noi o ai nostri discendenti, noi
risponderemo: Guardate la forma dell'altare del Signore, che i nostri padri
fecero, non per olocausti, né per sacrifici, ma perché fosse di testimonio fra
noi e voi. [29]Lungi da noi l'idea di ribellarci al Signore e di
desistere dal seguire il Signore, costruendo un altare per olocausti, per
oblazioni o per sacrifici, oltre l'altare del Signore nostro Dio, che č davanti
alla sua Dimora!».
Accordo ristabilito[30]Quando Pincas e i capi della comunitą, i
capi dei gruppi di migliaia d'Israele che erano con lui, udirono le parole dette
dai figli di Ruben, dai figli di Gad e dai figli di Manąsse, ne rimasero
soddisfatti. [31]Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, disse ai figli di
Ruben, ai figli di Gad e ai figli di Manąsse: «Oggi riconosciamo che il Signore
č in mezzo a noi, poiché non avete commesso questa infedeltą verso il Signore;
cosģ avete preservato gli Israeliti dal castigo del Signore».
[32]Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, e i capi lasciarono i figli
di Ruben e i figli di Gad e tornarono dal paese di Gąlaad al paese di Canaan
presso gli Israeliti, ai quali riferirono l'accaduto. [33]La cosa piacque
agli Israeliti, i quali benedissero Dio e non parlarono pił di muover guerra ai
figli di Ruben e di Gad, per devastare il paese che essi abitavano. [34]I
figli di Ruben e i figli di Gad chiamarono quell'altare Testimonio perché
dissero: «Esso č testimonio fra di noi che il Signore č Dio».
Giosuč - Capitolo 23
2. ULTIMO DISCORSO DI GIOSUE'
Giosuč riassume la sua opera[1]Molto tempo dopo che il Signore
aveva dato riposo a Israele, liberandolo da tutti i nemici che lo circondavano,
Giosuč, ormai vecchio e molto avanti negli anni, [2]convocņ tutto
Israele, gli anziani, i capi, i giudici e gli scribi del popolo e disse loro:
«Io sono vecchio, molto avanti negli anni. [3]Voi avete visto quanto il
Signore vostro Dio ha fatto a tutte queste nazioni, scacciandole dinanzi a voi;
poiché il Signore vostro Dio ha combattuto per voi. [4]Ecco io ho diviso
tra voi a sorte, come possesso per le vostre tribł, il paese delle nazioni che
restano e di tutte quelle che ho sterminate, dal Giordano fino al Mar
Mediterraneo, ad occidente. [5]Il Signore vostro Dio le disperderą egli
stesso dinanzi a voi e le scaccerą dinanzi a voi e voi prenderete possesso del
loro paese, come il Signore vostro Dio vi ha detto.
Condotta in mezzo ai popoli stranieri[6]Siate forti
nell'osservare ed eseguire quanto č scritto nel libro della legge di Mosč, senza
deviare né a destra, né a sinistra, [7]senza mischiarvi con queste
nazioni che rimangono fra di voi; non pronunciate neppure il nome dei loro dei,
non ne fate uso nei giuramenti; non li servite e non vi prostrate davanti a
loro: [8]ma restate fedeli al Signore vostro Dio, come avete fatto fino
ad oggi. [9]Il Signore ha scacciato dinanzi a voi nazioni grandi e
potenti; nessuno ha potuto resistere a voi fino ad oggi. [10]Uno solo di
voi ne inseguiva mille, perché il Signore vostro Dio combatteva per voi come
aveva promesso. [11]Abbiate gran cura, per la vostra vita, di amare il
Signore vostro Dio. [12]Perché, se fate apostasia e vi unite al resto di
queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi imparentate con loro e vi
mescolate con esse ed esse con voi, [13]allora sappiate che il Signore
vostro Dio non scaccerą pił queste genti dinanzi a voi, ma esse diventeranno per
voi una rete, una trappola, un flagello ai vostri fianchi; diventeranno spine
nei vostri occhi, finché non siate periti e scomparsi da questo buon paese che
il Signore vostro Dio vi ha dato. [14]Ecco io oggi me ne vado per la via
di ogni abitante della terra; riconoscete con tutto il cuore e con tutta l'anima
che neppur una di tutte le buone promesse, che il Signore vostro Dio aveva fatto
per voi, č caduta a vuoto; tutte sono giunte a compimento per voi: neppure una č
andata a vuoto. [15]Ma, come ogni buona parola che il Signore vostro Dio
vi aveva detta č giunta a compimento per voi, cosģ il Signore farą giungere a
vostro danno tutte le sue parole di minaccia, finché vi abbia sterminati da
questo buon paese che il vostro Dio, il Signore, vi ha dato. [16]Se
trasgredite l'alleanza che il Signore vostro Dio vi ha imposta, e andate a
servire altri dei e vi prostrate davanti a loro, l'ira del Signore si accenderą
contro di voi e voi perirete presto, scomparendo dal buon paese che egli vi ha
dato».
Giosuč - Capitolo 24
3. LA GRANDE ASSEMBLEA DI SICHEM[1]Giosuč radunņ tutte le tribł
d'Israele in Sichem e convocņ gli anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli
scribi del popolo, che si presentarono davanti a Dio. [2]Giosuč disse a
tutto il popolo: «Dice il Signore, Dio d'Israele: I vostri padri, come Terach
padre di Abramo e padre di Nacor, abitarono dai tempi antichi oltre il fiume e
servirono altri dei. [3]Io presi il padre vostro Abramo da oltre il fiume
e gli feci percorrere tutto il paese di Canaan; moltiplicai la sua discendenza e
gli diedi Isacco. [4]Ad Isacco diedi Giacobbe ed Esał e assegnai ad Esał
il possesso delle montagne di Seir; Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.
[5]Poi mandai Mosč e Aronne e colpii l'Egitto con i prodigi che feci
in mezzo ad esso; dopo vi feci uscire. [6]Feci dunque uscire dall'Egitto
i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri
con carri e cavalieri fino al Mare Rosso. [7]Quelli gridarono al Signore
ed egli pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; poi spinsi sopra loro il
mare, che li sommerse; i vostri occhi videro ciņ che io avevo fatto agli
Egiziani. Dimoraste lungo tempo nel deserto.
[8]Io vi condussi poi nel paese degli Amorrei, che abitavano oltre il
Giordano; essi combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere; voi
prendeste possesso del loro paese e io li distrussi dinanzi a voi. [9]Poi
sorse Balak, figlio di Zippor, re di Moab, per muover guerra a Israele; mandņ a
chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse; [10]ma io non
volli ascoltare Balaam; egli dovette benedirvi e vi liberai dalle mani di Balak.
[11]Passaste il Giordano e arrivaste a Gerico. Gli abitanti di Gerico,
gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Hittiti, i Gergesei, gli Evei e i
Gebusei combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere.
[12]Mandai avanti a voi i calabroni, che li scacciarono dinanzi a voi,
com'era avvenuto dei due re amorrei: ma ciņ non avvenne per la vostra spada, né
per il vostro arco. [13]Vi diedi una terra, che voi non avevate lavorata,
e abitate in cittą, che voi non avete costruite, e mangiate i frutti delle vigne
e degli oliveti, che non avete piantati.
Israele sceglie il Signore[14]Temete dunque il Signore e
servitelo con integritą e fedeltą; eliminate gli dei che i vostri padri
servirono oltre il fiume e in Egitto e servite il Signore. [15]Se vi
dispiace di servire il Signore, scegliete oggi chi volete servire: se gli dei
che i vostri padri servirono oltre il fiume oppure gli dei degli Amorrei, nel
paese dei quali abitate. Quanto a me e alla mia casa, vogliamo servire il
Signore».
[16]Allora il popolo rispose e disse: «Lungi da noi l'abbandonare il
Signore per servire altri dei! [17]Poiché il Signore nostro Dio ha fatto
uscire noi e i padri nostri dal paese d'Egitto, dalla condizione servile, ha
compiuto quei grandi miracoli dinanzi agli occhi nostri e ci ha protetti per
tutto il viaggio che abbiamo fatto e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo
passati. [18]Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e
gli Amorrei che abitavano il paese. Perciņ anche noi vogliamo servire il
Signore, perché Egli č il nostro Dio».
[19]Giosuč disse al popolo: «Voi non potrete servire il Signore,
perché č un Dio santo, č un Dio geloso; Egli non perdonerą le vostre
trasgressioni e i vostri peccati. [20]Se abbandonerete il Signore e
servirete dei stranieri, Egli vi si volterą contro e, dopo avervi fatto tanto
bene, vi farą del male e vi consumerą».
[21]Il popolo disse a Giosuč: «No! Noi serviremo il Signore».
[22]Allora Giosuč disse al popolo: «Voi siete testimoni contro voi
stessi, che vi siete scelto il Signore per servirlo!».
Risposero: «Siamo testimoni!».
[23]Giosuč disse: «Eliminate gli dei dello straniero, che sono in
mezzo a voi, e rivolgete il cuore verso il Signore, Dio d'Israele!».
[24]Il popolo rispose a Giosuč: «Noi serviremo il Signore nostro Dio e
obbediremo alla sua voce!».
L'alleanza di Sichem[25]Giosuč in quel giorno concluse
un'alleanza con il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem.
[26]Poi Giosuč scrisse queste cose nel libro della legge di Dio; prese
una grande pietra e la rizzņ lą, sotto il terebinto, che č nel santuario del
Signore. [27]Giosuč disse a tutto il popolo: «Ecco questa pietra sarą una
testimonianza per noi; perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha
dette; essa servirą quindi da testimonio contro di voi, perché non rinneghiate
il vostro Dio».
[28]Poi Giosuč rimandņ il popolo, ognuno al proprio territorio.
4. APPENDICI
Morte di Giosuč[29]Dopo queste cose, Giosuč figlio di Nun, servo
del Signore, morģ a centodieci anni [30]e lo seppellirono nel territorio
di sua proprietą a Timnat-Serach, che č sulle montagne di Efraim, a settentrione
del monte Gaas. [31]Israele servģ il Signore per tutta la vita di Giosuč
e tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuč e che conoscevano tutte
le opere che il Signore aveva compiute per Israele.
Le ossa di Giuseppe. Morte di Eleazaro[32]Le ossa di Giuseppe,
che gli Israeliti avevano portate dall'Egitto, le seppellirono a Sichem, nella
parte della montagna che Giacobbe aveva acquistata dai figli di Camor, padre di
Sichem, per cento pezzi d'argento e che i figli di Giuseppe avevano ricevuta in
ereditą. [33]Poi morģ anche Eleazaro, figlio di Aronne, e lo seppellirono
a Gąbaa di Pincas, che era stata data a suo figlio Pincas, sulle montagne di
Efraim.
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