Matteo
Matteo - Capitolo 1
I. NASCITA E INFANZIA DI GESU'
Ascendenti di Gesù
[1]Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide,
figlio di Abramo. [2]Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe,
Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, [3]Giuda generò Fares e Zara da
Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, [4]Aram generò Aminadàb,
Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, [5]Salmòn generò Booz da
Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, [6]Iesse generò il re
Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa,
[7]Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf,
[8]Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia,
[9]Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia,
[10]Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia,
[11]Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione
in Babilonia.
[12]Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel,
Salatiel generò Zorobabèle, [13]Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò
Elìacim, Elìacim generò Azor, [14]Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim,
Achim generò Eliùd, [15]Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan,
Mattan generò Giacobbe, [16]Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria,
dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
[17]La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di
quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di
quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.
Giuseppe assume la paternità legale di Gesù[18]Ecco come avvenne
la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe,
prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito
Santo. [19]Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla,
decise di licenziarla in segreto. [20]Mentre però stava pensando a queste
cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa,
perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. [21]Essa
partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo
dai suoi peccati».
[22]Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto
dal Signore per mezzo del profeta:
[23]Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che
sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi. [24]Destatosi dal sonno, Giuseppe
fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa,
[25]la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli
chiamò Gesù.
Matteo - Capitolo 2
La visita dei Magi[1]Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo
del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano:
[2]«Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua
stella, e siamo venuti per adorarlo». [3]All'udire queste parole, il re
Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. [4]Riuniti tutti i sommi
sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva
nascere il Messia. [5]Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è
scritto per mezzo del profeta:
[6]E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero
il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un
capo che pascerà il mio popolo, Israele.
[7]Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con
esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella [8]e li inviò a
Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando
l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
[9]Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che
avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il
luogo dove si trovava il bambino. [10]Al vedere la stella, essi provarono
una grandissima gioia. [11]Entrati nella casa, videro il bambino con
Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli
offrirono in dono oro, incenso e mirra. [12]Avvertiti poi in sogno di non
tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
Fuga in Egitto e strage degli innocenti[13]Essi erano appena
partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse:
«Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là
finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
[14]Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella
notte e fuggì in Egitto, [15]dove rimase fino alla morte di Erode, perché
si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
[16]Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò
e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due
anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi.
[17]Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta
Geremia:
[18]Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un
lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole
essere consolata, perché non sono più.
Ritorno dall'Egitto e dimora a Nàzaret[19]Morto Erode, un angelo
del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto [20]e gli disse:
«Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d'Israele; perché
sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». [21]Egli,
alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele.
[22]Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo
padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle
regioni della Galilea [23]e, appena giunto, andò ad abitare in una città
chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà
chiamato Nazareno».
Matteo - Capitolo 3
II. LA PROMULGAZIONE DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Predicazione di Giovanni Battista[1]In quei giorni comparve
Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, [2]dicendo:
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».
[3]Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse:
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del
Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
[4]Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di
pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico.
[5]Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla
zona adiacente il Giordano; [6]e, confessando i loro peccati, si facevano
battezzare da lui nel fiume Giordano.
[7]Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo,
disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira
imminente? [8]Fate dunque frutti degni di conversione, [9]e non
crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può
far sorgere figli di Abramo da queste pietre. [10]Gia la scure è posta
alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene
tagliato e gettato nel fuoco. [11]Io vi battezzo con acqua per la
conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son
degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e
fuoco. [12]Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà
il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile».
Battesimo di Gesù[13]In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al
Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. [14]Giovanni però
voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu
vieni da me?». [15]Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché
conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì.
[16]Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli
ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.
[17]Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio
prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Matteo - Capitolo 4
Tentazione nel deserto[1]Allora Gesù fu condotto dallo Spirito
nel deserto per esser tentato dal diavolo. [2]E dopo aver digiunato
quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. [3]Il tentatore allora gli
si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino
pane». [4]Ma egli rispose: «Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla
bocca di Dio».
[5]Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose
sul pinnacolo del tempio [6]e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati
giù, poiché sta scritto:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti
sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un
sasso il tuo piede».
[7]Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:
Non tentare il Signore Dio tuo».
[8]Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e
gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse:
[9]«Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai».
[10]Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto:
Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto».
[11]Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo
servivano.
Ritorno in Galilea[12]Avendo intanto saputo che Giovanni era
stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea [13]e, lasciata Nazaret,
venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di
Nèftali, [14]perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del
profeta Isaia:
[15]Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via
del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti;
[16]il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande
luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata.
[17]Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi,
perché il regno dei cieli è vicino».
Chiamata dei primi quattro discepoli[18]Mentre camminava lungo
il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo
fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori.
[19]E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini».
[20]Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. [21]Andando
oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che
nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò.
[22]Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.
Gesù insegna e guarisce[23]Gesù andava attorno per tutta la
Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno
e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. [24]La sua
fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati,
tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed
egli li guariva. [25]E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla
Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Matteo - Capitolo 5
2. DISCORSO EVANGELICO
Le beatitudini[1]Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e,
messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. [2]Prendendo
allora la parola, li ammaestrava dicendo:
[3]«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei
cieli. [4]Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
[5]Beati i miti, perché erediteranno la terra.
[6]Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché
saranno saziati. [7]Beati i misericordiosi, perché troveranno
misericordia. [8]Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
[9]Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di
Dio. [10]Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché
di essi è il regno dei cieli.
[11]Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. [12]Rallegratevi
ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno
perseguitato i profeti prima di voi.
Sale della terra e luce del mondo[13]Voi siete il sale della
terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato?
A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
[14]Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città
collocata sopra un monte, [15]né si accende una lucerna per metterla
sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che
sono nella casa. [16]Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei
cieli.
Il compimento della legge[17]Non pensate che io sia venuto ad
abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare
compimento. [18]In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la
terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia
compiuto. [19]Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche
minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel
regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà
considerato grande nel regno dei cieli.
La nuova giustizia superiore all'antica[20]Poiché io vi dico: se
la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non
entrerete nel regno dei cieli.
[21]Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi
avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. [22]Ma io vi dico: chiunque si
adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al
fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà
sottoposto al fuoco della Geenna.
[23]Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che
tuo fratello ha qualche cosa contro di te, [24]lascia lì il tuo dono
davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad
offrire il tuo dono.
[25]Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via
con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla
guardia e tu venga gettato in prigione. [26]In verità ti dico: non
uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!
[27]Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio;
[28]ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gia
commesso adulterio con lei nel suo cuore.
[29]Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e
gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto
il tuo corpo venga gettato nella Geenna. [30]E se la tua mano destra ti è
occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno
dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.
[31]Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di
ripudio; [32]ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il
caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata,
commette adulterio.
[33]Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare,
ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; [34]ma io vi dico: non
giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio;
[35]né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi;
né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. [36]Non
giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o
nero un solo capello. [37]Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il
di più viene dal maligno.
[38]Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per
dente; [39]ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti
percuote la guanciadestra, tu porgigli anche l'altra; [40]e a chi ti vuol
chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
[41]E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due.
[42]Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le
spalle.
[43]Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai
il tuo nemico; [44]ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i
vostri persecutori, [45]perché siate figli del Padre vostro celeste, che
fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i
giusti e sopra gli ingiusti. [46]Infatti se amate quelli che vi amano,
quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? [47]E se date
il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno
così anche i pagani? [48]Siate voi dunque perfetti come è perfetto il
Padre vostro celeste.
Matteo - Capitolo 6
Fare l'elemosina in segreto[1]Guardatevi dal praticare le vostre
buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non
avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. [2]Quando
dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli
ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In
verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. [3]Quando invece
tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra,
[4]perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel
segreto, ti ricompenserà.
Pregare in segreto[5]Quando pregate, non siate simili agli
ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle
piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la
loro ricompensa. [6]Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e,
chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel
segreto, ti ricompenserà.
La vera preghiera. Il Pater[7]Pregando poi, non sprecate parole
come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
[8]Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose
avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. [9]Voi dunque pregate
così:
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
[10]venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in
cielo così in terra. [11]Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
[12]e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai
nostri debitori, [13]e non ci indurre in tentazione, ma liberaci
dal male.
[14]Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre
vostro celeste perdonerà anche a voi; [15]ma se voi non perdonerete agli
uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Digiunare in segreto[16]E quando digiunate, non assumete aria
malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli
uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
[17]Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto,
[18]perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel
segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Il vero tesoro[19]Non accumulatevi tesori sulla terra, dove
tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano;
[20]accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine
consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. [21]Perché là dov'è
il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
L'occhio lucerna del corpo[22]La lucerna del corpo è l'occhio;
se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce;
[23]ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se
dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!
Dio e il denaro[24]Nessuno può servire a due padroni: o odierà
l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete
servire a Dio e a mammona.
Abbandonarsi alla Provvidenza[25]Perciò vi dico: per la vostra
vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro
corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo
più del vestito? [26]Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né
mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non
contate voi forse più di loro? [27]E chi di voi, per quanto si dia da
fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? [28]E perché vi affannate
per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non
filano. [29]Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua
gloria, vestiva come uno di loro. [30]Ora se Dio veste così l'erba del
campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per
voi, gente di poca fede? [31]Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa
mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? [32]Di tutte queste
cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete
bisogno. [33]Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte
queste cose vi saranno date in aggiunta. [34]Non affannatevi dunque per
il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun giorno basta
la sua pena.
Matteo - Capitolo 7
Non giudicare[1]Non giudicate, per non essere giudicati;
[2]perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la
misura con la quale misurate sarete misurati. [3]Perché osservi la
pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che
hai nel tuo occhio? [4]O come potrai dire al tuo fratello: permetti che
tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave?
[5]Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per
togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Non profanare le cose sante[6]Non date le cose sante ai cani e
non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le
loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Efficacia della preghiera[7]Chiedete e vi sarà dato; cercate e
troverete; bussate e vi sarà aperto; [8]perché chiunque chiede riceve, e
chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. [9]Chi tra di voi al figlio
che gli chiede un pane darà una pietra? [10]O se gli chiede un pesce,
darà una serpe? [11]Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose
buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose
buone a quelli che gliele domandano!
La regola d'oro[12]Tutto quanto volete che gli uomini facciano a
voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Le due vie[13]Entrate per la porta stretta, perché larga è la
porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che
entrano per essa; [14]quanto stretta invece è la porta e angusta la via
che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
I falsi profeti[15]Guardatevi dai falsi profeti che vengono a
voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. [16]Dai loro frutti li
riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?
[17]Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo
produce frutti cattivi; [18]un albero buono non può produrre frutti
cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. [19]Ogni albero che
non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. [20]Dai loro
frutti dunque li potrete riconoscere.
I veri discepoli[21]Non chiunque mi dice: Signore, Signore,
entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei
cieli. [22]Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo
noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti
miracoli nel tuo nome? [23]Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai
conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
[24]Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è
simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.
[25]Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si
abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la
roccia. [26]Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica,
è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
[27]Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si
abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
Stupore della folla[28]Quando Gesù ebbe finito questi discorsi,
le folle restarono stupite del suo insegnamento: [29]egli infatti
insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.
Matteo - Capitolo 8
III. LA PREDICAZIONE DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA: DIECI MIRACOLI
Guarigione di un lebbroso[1]Quando Gesù fu sceso dal monte,
molta folla lo seguiva. [2]Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui
dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». [3]E Gesù stese la mano e
lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve.
[4]Poi Gesù gli disse: «Guardati dal dirlo a qualcuno, ma và a mostrarti
al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come
testimonianza per loro».
Guarigione del servo del centurione[5]Entrato in Cafarnao, gli
venne incontro un centurione che lo scongiurava: [6]«Signore, il mio
servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». [7]Gesù gli
rispose: «Io verrò e lo curerò». [8]Ma il centurione riprese: «Signore,
io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il
mio servo sarà guarito. [9]Perché anch'io, che sono un subalterno, ho
soldati sotto di me e dico a uno: Fà questo, ed egli lo fa».
[10]All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo
seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede
così grande. [11]Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e
dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei
cieli, [12]mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre,
ove sarà pianto e stridore di denti». [13]E Gesù disse al centurione:
«Và, e sia fatto secondo la tua fede». In quell'istante il servo guarì.
Guarigione della suocera di Pietro[14]Entrato Gesù nella casa di
Pietro, vide la suocera di lui che giaceva a letto con la febbre. [15]Le
toccò la mano e la febbre scomparve; poi essa si alzò e si mise a servirlo.
Varie guarigioni[16]Venuta la sera, gli portarono molti
indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i
malati, [17]perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del
profeta Isaia:
Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre
malattie.
Esigenze della vocazione apostolica[18]Vedendo Gesù una gran
folla intorno a sé, ordinò di passare all'altra riva. [19]Allora uno
scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai».
[20]Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del
cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
[21]E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar
prima a seppellire mio padre». [22]Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e lascia
i morti seppellire i loro morti».
La tempesta sedata[23]Essendo poi salito su una barca, i suoi
discepoli lo seguirono. [24]Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così
violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva.
[25]Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore,
siamo perduti!». [26]Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di
poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande
bonaccia. [27]I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai
costui al quale i venti e il mare obbediscono?».
Gli indemoniati gadareni[28]Giunto all'altra riva, nel paese dei
Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano
tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada.
[29]Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te,
Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?».
[30]A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a
pascolare; [31]e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci,
mandaci in quella mandria». [32]Egli disse loro: «Andate!». Ed essi,
usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la
mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti. [33]I
mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto
degli indemoniati. [34]Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e,
vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio.
Matteo - Capitolo 9
Guarigione di un paralitico[1]Salito su una barca, Gesù passò
all'altra riva e giunse nella sua città. [2]Ed ecco, gli portarono un
paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico:
«Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». [3]Allora alcuni
scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». [4]Ma Gesù, conoscendo
i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore?
[5]Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire:
Alzati e cammina? [6]Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il
potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora il paralitico,
prendi il tuo letto e và a casa tua». [7]Ed egli si alzò e andò a casa
sua. [8]A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio
che aveva dato un tale potere agli uomini.
Chiamata di Matteo[9]Andando via di là, Gesù vide un uomo,
seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli
si alzò e lo seguì.
Pasto con i peccatori[10]Mentre Gesù sedeva a mensa in casa,
sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i
discepoli. [11]Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché
il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». [12]Gesù
li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
[13]Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io
voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i
peccatori».
Discussione sul digiuno[14]Allora gli si accostarono i discepoli
di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi
discepoli non digiunano?». [15]E Gesù disse loro: «Possono forse gli
invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i
giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
[16]Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio,
perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore.
[17]Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri
e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi,
e così l'uno e gli altri si conservano».
Guarigione dell'emorroissa e risurrezione della figlia di un
capo[18]Mentre diceva loro queste cose, giunse uno dei capi che gli
si prostrò innanzi e gli disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni,
imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà». [19]Alzatosi, Gesù lo
seguiva con i suoi discepoli.
[20]Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si
accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. [21]Pensava
infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita».
[22]Gesù, voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti
ha guarita». E in quell'istante la donna guarì.
[23]Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la
gente in agitazione, disse: [24]«Ritiratevi, perché la fanciulla non è
morta, ma dorme». Quelli si misero a deriderlo. [25]Ma dopo che fu
cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò.
[26]E se ne sparse la fama in tutta quella regione.
Guarigione di due ciechi[27]Mentre Gesù si allontanava di là,
due ciechi lo seguivano urlando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi».
[28]Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro:
«Credete voi che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
[29]Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la
vostra fede». [30]E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì
dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». [31]Ma essi, appena usciti, ne
sparsero la fama in tutta quella regione.
Guarigione di un muto indemoniato[32]Usciti costoro, gli
presentarono un muto indemoniato. [33]Scacciato il demonio, quel muto
cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: «Non si è mai vista una
cosa simile in Israele!». [34]Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i
demòni per opera del principe dei demòni».
Miseria delle folle[35]Gesù andava attorno per tutte le città e
i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e
curando ogni malattia e infermità. [36]Vedendo le folle ne sentì
compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore.
[37]Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono
pochi! [38]Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella
sua messe!».
Matteo - Capitolo 10
2. DISCORSO APOSTOLICO
Missione dei Dodici[1]Chiamati a sé i dodici discepoli, diede
loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di
malattie e d'infermità.
[2]I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e
Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello,
[3]Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo
e Taddeo, [4]Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.
[5]Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti:
«Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani;
[6]rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele.
[7]E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino.
[8]Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate
i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. [9]Non
procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture,
[10]né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone,
perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento.
[11]In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia
qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza.
[12]Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. [13]Se quella casa
ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la
vostra pace ritorni a voi. [14]Se qualcuno poi non vi accoglierà e non
darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e
scuotete la polvere dai vostri piedi. [15]In verità vi dico, nel giorno
del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di
quella città.
I missionari saranno perseguitati[16]Ecco: io vi mando come
pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come
le colombe. [17]Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro
tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; [18]e sarete condotti
davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai
pagani. [19]E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi
di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò
che dovrete dire: [20]non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito
del Padre vostro che parla in voi.
[21]Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i
figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. [22]E sarete
odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà
salvato. [23]Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra;
in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima
che venga il Figlio dell'uomo.
[24]Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo
padrone; [25]è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e
per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di
casa, quanto più i suoi familiari!
Parlare apertamente e senza timore[26]Non li temete dunque,
poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che
non debba essere manifestato. [27]Quello che vi dico nelle tenebre ditelo
nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti.
[28]E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno
potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far
perire e l'anima e il corpo nella Geenna. [29]Due passeri non si vendono
forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre
vostro lo voglia.
[30]Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti
contati; [31]non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!
[32]Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo
riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; [33]chi invece mi
rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è
nei cieli.
Gesù causa di dissensi[34]Non crediate che io sia venuto a
portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada.
[35]Sono venuto infatti a separare
il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla
suocera: [36]e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua
casa.
Rinnegarsi per seguire Gesù[37]Chi ama il padre o la madre più
di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di
me; [38]chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me.
[39]Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua
vita per causa mia, la troverà.
Conclusione del discorso apostolico[40]Chi accoglie voi accoglie
me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. [41]Chi accoglie
un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un
giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. [42]E chi avrà dato
anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio
discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Matteo - Capitolo 11
IV. IL MISTERO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA[1]Quando Gesù ebbe terminato di dare queste
istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle
loro città.
Domanda di Giovanni Battista e testimonianza che gli rende
Gesù[2]Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare
delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli:
[3]«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?».
[4]Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e
vedete: [5]I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i
lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai
poveri è predicata la buona novella, [6]e beato colui che non si
scandalizza di me». [7]Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a
parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una
canna sbattuta dal vento? [8]Che cosa dunque siete andati a vedere? Un
uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei
palazzi dei re! [9]E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta?
Sì, vi dico, anche più di un profeta. [10]Egli è colui, del quale sta
scritto:
Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la
tua via davanti a te.
[11]In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande
di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più
grande di lui. [12]Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il
regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. [13]La
Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. [14]E se
lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. [15]Chi ha
orecchi intenda.
Giudizio di Gesù sulla sua generazione[16]Ma a chi paragonerò io
questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si
rivolgono agli altri compagni e dicono:
[17]Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo
cantato un lamento e non avete pianto.
[18]E' venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha
un demonio. [19]E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e
dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma
alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».
Sventura alle città delle sponde del lago[20]Allora si mise a
rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli,
perché non si erano convertite: [21]«Guai a te, Corazin! Guai a te,
Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che
sono stati fatti in mezzo a voi, gia da tempo avrebbero fatto penitenza,
ravvolte nel cilicio e nella cenere. [22]Ebbene io ve lo dico: Tiro e
Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra.
[23]E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi
precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora
essa esisterebbe! [24]Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una
sorte meno dura della tua!».
IL VANGELO RIVELATO AI SEMPLICI.
Il Padre e il Figlio[25]In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico,
o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose
ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. [26]Sì, o
Padre, perché così è piaciuto a te. [27]Tutto mi è stato dato dal Padre
mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se
non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Gesù Signore dal giogo leggero[28]Venite a me, voi tutti, che
siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. [29]Prendete il mio giogo
sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete
ristoro per le vostre anime. [30]Il mio giogo infatti è dolce e il
mio carico leggero».
Matteo - Capitolo 12
Le spighe strappate[1]In quel tempo Gesù passò tra le messi in
giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere
spighe e le mangiavano. [2]Ciò vedendo, i farisei gli dissero: «Ecco, i
tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato».
[3]Ed egli rispose: «Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe
fame insieme ai suoi compagni? [4]Come entrò nella casa di Dio e
mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi
compagni, ma solo ai sacerdoti? [5]O non avete letto nella Legge che nei
giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono
senza colpa? [6]Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del
tempio. [7]Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io
voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa.
[8]Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
Guarigione di un uomo dalla mano inaridita[9]Allontanatosi di
là, andò nella loro sinagoga. [10]Ed ecco, c'era un uomo che aveva una
mano inaridita, ed essi chiesero a Gesù: «E' permesso curare di sabato?».
Dicevano ciò per accusarlo. [11]Ed egli disse loro: «Chi tra voi, avendo
una pecora, se questa gli cade di sabato in una fossa, non l'afferra e la tira
fuori? [12]Ora, quanto è più prezioso un uomo di una pecora! Perciò è
permesso fare del bene anche di sabato». [13]E rivolto all'uomo, gli
disse: «Stendi la mano». Egli la stese, e quella ritornò sana come l'altra.
[14]I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo
di mezzo.
Gesù è il "servo del Signore"[15]Ma Gesù, saputolo, si allontanò
di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti, [16]ordinando loro di non
divulgarlo, [17]perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta
Isaia:
[18]Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio
prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra
di lui e annunzierà la giustizia alle genti.
[19]Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze
la sua voce. [20]La canna infranta non spezzerà,
non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto
trionfare la giustizia; [21]nel suo nome spereranno le
genti.
Gesù e Beelzebùl[22]In quel tempo gli fu portato un indemoniato,
cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. [23]E
tutta la folla era sbalordita e diceva: «Non è forse costui il figlio di
Davide?». [24]Ma i farisei, udendo questo, presero a dire: «Costui
scaccia i demòni in nome di Beelzebùl, principe dei demòni».
[25]Ma egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: «Ogni regno
discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi.
[26]Ora, se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come
potrà dunque reggersi il suo regno? [27]E se io scaccio i demòni in nome
di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi
saranno i vostri giudici. [28]Ma se io scaccio i demòni per virtù dello
Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio. [29]Come potrebbe
uno penetrare nella casa dell'uomo forte e rapirgli le sue cose, se prima non lo
lega? Allora soltanto gli potrà saccheggiare la casa. [30]Chi non è con
me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. [31]Perciò io vi
dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia
contro lo Spirito non sarà perdonata. [32]A chiunque parlerà male del
Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà
perdonata né in questo secolo, né in quello futuro.
Le parole rivelano il cuore[33]Se prendete un albero buono,
anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo
frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l'albero. [34]Razza di
vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca
parla dalla pienezza del cuore. [35]L'uomo buono dal suo buon tesoro trae
cose buone, mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive.
[36]Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno
conto nel giorno del giudizio; [37]poiché in base alle tue parole sarai
giustificato e in base alle tue parole sarai condannato».
Il segno di Giona[38]Allora alcuni scribi e farisei lo
interrogarono: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli
rispose: [39]«Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma
nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. [40]Come
infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il
Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
[41]Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la
condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora
qui c'è più di Giona! [42]La regina del sud si leverà a giudicare questa
generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per
ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone!
Ritorno offensivo dello spirito immondo[43]Quando lo spirito
immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne
trova. [44]Allora dice: Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono
uscito. E tornato la trova vuota, spazzata e adorna. [45]Allora va, si
prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova
condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a
questa generazione perversa».
I veri parenti di Gesù[46]Mentre egli parlava ancora alla folla,
sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli.
[47]Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che
vogliono parlarti». [48]Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse:
«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». [49]Poi stendendo la mano
verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli;
[50]perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è
per me fratello, sorella e madre».
Matteo - Capitolo 13
2. DISCORSO PARABOLICO
Introduzione[1]Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in
riva al mare. [2]Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che
dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva
sulla spiaggia.
[3]Egli parlò loro di molte cose in parabole.
Parabola del seminatoreE disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare.
[4]E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli
uccelli e la divorarono. [5]Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove
non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo.
[6]Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò.
[7]Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono.
[8]Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento,
dove il sessanta, dove il trenta. [9]Chi ha orecchi intenda».
Perchè Gesù parla in parabole[10]Gli si avvicinarono allora i
discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?».
[11]Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del
regno dei cieli, ma a loro non è dato. [12]Così a chi ha sarà dato e sarà
nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [13]Per
questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non
odono e non comprendono. [14]E così si adempie per loro la profezia di
Isaia che dice:
Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non
vedrete. [15]Perché il cuore di questo popolo si è
indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli
occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli
orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io
li risani.
[16]Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché
sentono. [17]In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato
vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e
non l'udirono!
Spiegazione della parabola del seminatore[18]Voi dunque
intendete la parabola del seminatore: [19]tutte le volte che uno ascolta
la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato
seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada.
[20]Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta
la parola e subito l'accoglie con gioia, [21]ma non ha radice in sé ed è
incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della
parola, egli ne resta scandalizzato. [22]Quello seminato tra le spine è
colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della
ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. [23]Quello seminato
nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto
e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta».
Parabola della zizzania[24]Un'altra parabola espose loro così:
«Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme
nel suo campo. [25]Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò
zizzania in mezzo al grano e se ne andò. [26]Quando poi la messe fiorì e
fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. [27]Allora i servi andarono
dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel
tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? [28]Ed egli rispose loro: Un
nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a
raccoglierla? [29]No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la
zizzania, con essa sradichiate anche il grano. [30]Lasciate che l'una e
l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò
ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla;
il grano invece riponetelo nel mio granaio».
Parabola del grano di senapa[31]Un'altra parabola espose loro:
«Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo
prende e semina nel suo campo. [32]Esso è il più piccolo di tutti i semi
ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero,
tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami».
Parabola del lievito[33]Un'altra parabola disse loro: «Il regno
dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con
tre misure di farina perché tutta si fermenti».
Le folle ascoltano solo parabole[34]Tutte queste cose Gesù disse
alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole,
[35]perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta:
Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin
dalla fondazione del mondo.
Spiegazione della parabola della zizzania[36]Poi Gesù lasciò la
folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli:
«Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». [37]Ed egli rispose:
«Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. [38]Il campo è il
mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del
maligno, [39]e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura
rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. [40]Come
dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine
del mondo. [41]Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali
raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di
iniquità [42]e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e
stridore di denti. [43]Allora i giusti splenderanno come il sole nel
regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!
Parabole del tesoro e della perla[44]Il regno dei cieli è simile
a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi
va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
[45]Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle
preziose; [46]trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi
averi e la compra.
Parabola della rete[47]Il regno dei cieli è simile anche a una
rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. [48]Quando è
piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni
nei canestri e buttano via i cattivi. [49]Così sarà alla fine del mondo.
Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni [50]e li getteranno
nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Conclusione[51]Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero:
«Sì». [52]Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo
del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose
nuove e cose antiche».
V. LA CHIESA, PRIMIZIA DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Visita a Nazaret[53]Terminate queste parabole, Gesù partì di là
[54]e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente
rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi
miracoli? [55]Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non
si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
[56]E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque
tutte queste cose?». [57]E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù
disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa
sua». [58]E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.
Matteo - Capitolo 14
Erode e Gesù[1]In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia
della fama di Gesù. [2]Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni
il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in
lui».
Esecuzione di Giovanni Battista[3]Erode aveva arrestato Giovanni
e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie
di Filippo suo fratello. [4]Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito
tenerla!». [5]Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché
lo considerava un profeta.
[6]Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in
pubblico e piacque tanto a Erode [7]che egli le promise con giuramento di
darle tutto quello che avesse domandato. [8]Ed essa, istigata dalla
madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
[9]Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali
ordinò che le fosse data [10]e mandò a decapitare Giovanni nel carcere.
[11]La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed
ella la portò a sua madre. [12]I suoi discepoli andarono a prendere il
cadavere, lo seppellirono e andarono a informarne Gesù.
Prima moltiplicazione dei pani[13]Udito ciò, Gesù partì di là su
una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo
seguì a piedi dalle città. [14]Egli, sceso dalla barca, vide una grande
folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
[15]Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero:
«Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi
a comprarsi da mangiare». [16]Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano;
date loro voi stessi da mangiare». [17]Gli risposero: «Non abbiamo che
cinque pani e due pesci!». [18]Ed egli disse: «Portatemeli qua».
[19]E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque
pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione,
spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla.
[20]Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene
di pezzi avanzati. [21]Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila
uomini, senza contare le donne e i bambini.
Gesù cammina sulle acque e Pietro con lui[22]Subito dopo ordinò
ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre
egli avrebbe congedato la folla. [23]Congedata la folla, salì sul monte,
solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.
[24]La barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era
agitata dalle onde, a causa del vento contrario. [25]Verso la fine della
notte egli venne verso di loro camminando sul mare. [26]I discepoli, a
vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E' un fantasma» e si
misero a gridare dalla paura. [27]Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio,
sono io, non abbiate paura». [28]Pietro gli disse: «Signore, se sei tu,
comanda che io venga da te sulle acque». [29]Ed egli disse: «Vieni!».
Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso
Gesù. [30]Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad
affondare, gridò: «Signore, salvami!». [31]E subito Gesù stese la mano,
lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
[32]Appena saliti sulla barca, il vento cessò. [33]Quelli che
erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il
Figlio di Dio!».
Guarigioni nel paese di Genèsaret[34]Compiuta la traversata,
approdarono a Genèsaret. [35]E la gente del luogo, riconosciuto Gesù,
diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati,
[36]e lo pregavano di poter toccare almeno l'orlo del suo mantello. E
quanti lo toccavano guarivano.
Matteo - Capitolo 15
Discussioni sulle tradizioni farisaiche[1]In quel tempo vennero
a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero:
[2]«Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi?
Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!». [3]Ed egli rispose
loro: «Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra
tradizione? [4]Dio ha detto:
Onora il padre e la madre
e inoltre:
Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.
[5]Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con
cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, [6]non è più tenuto a onorare suo
padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra
tradizione. [7]Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:
[8]Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore
è lontano da me. [9]Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini».
Insegnamento sul puro e sull'impuro[10]Poi riunita la folla
disse: «Ascoltate e intendete! [11]Non quello che entra nella bocca rende
impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!».
[12]Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i
farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?». [13]Ed egli
rispose: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà
sradicata. [14]Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un
cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
[15]Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». [16]Ed
egli rispose: «Anche voi siete ancora senza intelletto? [17]Non capite
che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna?
[18]Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende
immondo l'uomo. [19]Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi,
gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le
bestemmie. [20]Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il
mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo».
Guarigione della figlia di una Cananèa[21]Partito di là, Gesù si
diresse verso le parti di Tiro e Sidone. [22]Ed ecco una donna Cananèa,
che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio
di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». [23]Ma
egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci
grida dietro». [24]Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle
pecore perdute della casa di Israele». [25]Ma quella venne e si prostrò
dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». [26]Ed egli rispose: «Non è
bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». [27]«E' vero,
Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che
cadono dalla tavola dei loro padroni». [28]Allora Gesù le replicò:
«Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da
quell'istante sua figlia fu guarita.
Molte guarigioni presso il lago[29]Allontanatosi di là, Gesù
giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là.
[30]Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi,
ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì.
[31]E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli
storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E
glorificava il Dio di Israele.
Seconda moltiplicazione dei pani[32]Allora Gesù chiamò a sé i
discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi
vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché
non svengano lungo la strada». [33]E i discepoli gli dissero: «Dove
potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
[34]Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi
pesciolini». [35]Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra,
[36]Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai
discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. [37]Tutti
mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte
piene. [38]Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza
contare le donne e i bambini. [39]Congedata la folla, Gesù salì sulla
barca e andò nella regione di Magadàn.
Matteo - Capitolo 16
Si domanda a Gesù un segno dal cielo[1]I farisei e i sadducei si
avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno
dal cielo. [2]Ma egli rispose: «Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo,
perché il cielo rosseggia; [3]e al mattino: Oggi burrasca, perché il
cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non sapete
distinguere i segni dei tempi? [4]Una generazione perversa e adultera
cerca un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona». E
lasciatili, se ne andò.
Il lievito dei farisei e dei sadducei[5]Nel passare però
all'altra riva, i discepoli avevano dimenticato di prendere il pane.
[6]Gesù disse loro: «Fate bene attenzione e guardatevi dal lievito dei
farisei e dei sadducei». [7]Ma essi parlavano tra loro e dicevano: «Non
abbiamo preso il pane!». [8]Accortosene, Gesù chiese: «Perché, uomini di
poca fede, andate dicendo che non avete il pane? [9]Non capite ancora e
non ricordate i cinque pani per i cinquemila e quante ceste avete portato via?
[10]E neppure i sette pani per i quattromila e quante sporte avete
raccolto? [11]Come mai non capite ancora che non alludevo al pane quando
vi ho detto: Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei?».
[12]Allora essi compresero che egli non aveva detto che si guardassero
dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei farisei e dei sadducei.
Professione di fede e primato di Pietro[13]Essendo giunto Gesù
nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi
dice che sia il Figlio dell'uomo?». [14]Risposero: «Alcuni Giovanni il
Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». [15]Disse
loro: «Voi chi dite che io sia?». [16]Rispose Simon Pietro: «Tu sei il
Cristo, il Figlio del Dio vivente». [17]E Gesù: «Beato te, Simone figlio
di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio
che sta nei cieli. [18]E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
[19]A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai
sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà
sciolto nei cieli». [20]Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno
che egli era il Cristo.
Primo annunzio della passione[21]Da allora Gesù cominciò a dire
apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto
da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e
risuscitare il terzo giorno. [22]Ma Pietro lo trasse in disparte e
cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà
mai». [23]Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu
mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Condizioni per seguire Gesù[24]Allora Gesù disse ai suoi
discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la
sua croce e mi segua. [25]Perché chi vorrà salvare la propria vita, la
perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
[26]Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e
poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della
propria anima? [27]Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del
Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
[28]In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno
finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno».
Matteo - Capitolo 17
La trasfigurazione[1]Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro,
Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.
[2]E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e
le sue vesti divennero candide come la luce. [3]Ed ecco apparvero loro
Mosè ed Elia, che conversavano con lui. [4]Pietro prese allora la parola
e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre
tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». [5]Egli stava ancora
parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una
voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono
compiaciuto. Ascoltatelo». [6]All'udire ciò, i discepoli caddero con la
faccia a terra e furono presi da grande timore. [7]Ma Gesù si avvicinò e,
toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». [8]Sollevando gli occhi non
videro più nessuno, se non Gesù solo.
Domanda su Elia[9]E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò
loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non
sia risorto dai morti».
[10]Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi
dicono che prima deve venire Elia?». [11]Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia
e ristabilirà ogni cosa. [12]Ma io vi dico: Elia è gia venuto e non
l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il
Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». [13]Allora i discepoli
compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.
L'epilettico indemoniato[14]Appena ritornati presso la folla, si
avvicinò a Gesù un uomo [15]che, gettatosi in ginocchio, gli disse:
«Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade
spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua; [16]l'ho gia portato dai tuoi
discepoli, ma non hanno potuto guarirlo». [17]E Gesù rispose: «O
generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando
dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». [18]E Gesù gli parlò
minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu
guarito.
[19]Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero:
«Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». [20]Ed egli rispose: «Per la
vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di
senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà,
e niente vi sarà impossibile. [21]Questa razza di demòni non si scaccia
se non con la preghiera e il digiuno]».
Secondo annunzio della passione[22]Mentre si trovavano insieme
in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle
mani degli uomini [23]e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed
essi furono molto rattristati.
La tassa per il tempio pagata da Gesù e da Pietro[24]Venuti a
Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli
dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?».
[25]Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che
cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i
tributi? Dai propri figli o dagli altri?». [26]Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. [27]Ma perché non si scandalizzino,
và al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e
vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».
Matteo - Capitolo 18
2. DISCORSO ECCLESIASTICO
Chi è il più grande[1]In quel momento i discepoli si
avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?».
[2]Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
[3]«In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i
bambini, non entrerete nel regno dei cieli. [4]Perciò chiunque diventerà
piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
Lo scandalo[5]E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in
nome mio, accoglie me.
[6]Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono
in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da
asino, e fosse gettato negli abissi del mare. [7]Guai al mondo per gli
scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del
quale avviene lo scandalo!
[8]Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo
e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere
due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. [9]E se il tuo
occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te
entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato
nella Geenna del fuoco.
[10]Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi
dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei
cieli. [11]E' venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che era
perduto].
La pecora smarrita[12]Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore
e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in
cerca di quella perduta? [13]Se gli riesce di trovarla, in verità vi
dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano
smarrite. [14]Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche
uno solo di questi piccoli.
Correzione fraterna[15]Se il tuo fratello commette una colpa, và
e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo
fratello; [16]se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone,
perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni.
[17]Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non
ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.
[18]In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà
legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà
sciolto anche in cielo.
Preghiera in comune[19]In verità vi dico ancora: se due di voi
sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è
nei cieli ve la concederà. [20]Perché dove sono due o tre riuniti nel mio
nome, io sono in mezzo a loro».
Perdono delle offese[21]Allora Pietro gli si avvicinò e gli
disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro
di me? Fino a sette volte?». [22]E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a
sette, ma fino a settanta volte sette.
Parabola del servo spietato[23]A proposito, il regno dei cieli è
simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. [24]Incominciati
i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.
[25]Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che
fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse
così il debito. [26]Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava:
Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
[27]Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il
debito. [28]Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che
gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che
devi! [29]Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi
pazienza con me e ti rifonderò il debito. [30]Ma egli non volle
esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il
debito.
[31]Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e
andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. [32]Allora il
padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato
tutto il debito perché mi hai pregato. [33]Non dovevi forse anche tu aver
pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? [34]E,
sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse
restituito tutto il dovuto. [35]Così anche il mio Padre celeste farà a
ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».
Matteo - Capitolo 19
VI. L'AVVENTO PROSSIMO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Questione sul divorzio[1]Terminati questi discorsi, Gesù partì
dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano.
[2]E lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati.
[3]Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e
gli chiesero: «E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi
motivo?». [4]Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da
principio li creò maschio e femmina e disse: [5]Per questo l'uomo
lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una
carne sola? [6]Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello
dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi». [7]Gli obiettarono:
«Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla
via?». [8]Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi
ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così.
[9]Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso
di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio».
La continenza volontaria[10]Gli dissero i discepoli: «Se questa
è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
[11]Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai
quali è stato concesso. [12]Vi sono infatti eunuchi che sono nati così
dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli
uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi
può capire, capisca».
Gesù e i bambini[13]Allora gli furono portati dei bambini perché
imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. [14]Gesù
però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il
regno dei cieli». [15]E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.
Il giovane ricco[16]Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse:
«Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?».
[17]Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è
buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». [18]Ed egli
chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non
rubare, non testimoniare il falso, [19]onora il padre e la madre,
ama il prossimo tuo come te stesso». [20]Il giovane gli disse: «Ho
sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». [21]Gli disse
Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e
avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». [22]Udito questo, il
giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.
Il pericolo delle ricchezze[23]Gesù allora disse ai suoi
discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei
cieli. [24]Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna
di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». [25]A queste parole i
discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?».
[26]E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile
agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Ricompensa promessa alla rinuncia[27]Allora Pietro prendendo la
parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa
dunque ne otterremo?». [28]E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che
mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto
sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le
dodici tribù di Israele. [29]Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o
sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento
volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
[30]Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».
Matteo - Capitolo 20
Parabola degli operai mandati nella vigna[1]«Il regno dei cieli
è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata
lavoratori per la sua vigna. [2]Accordatosi con loro per un denaro al
giorno, li mandò nella sua vigna. [3]Uscito poi verso le nove del
mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati [4]e disse
loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi
andarono. [5]Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece
altrettanto. [6]Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne
stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?
[7]Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse
loro: Andate anche voi nella mia vigna.
[8]Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama
gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.
[9]Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un
denaro. [10]Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto
di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. [11]Nel
ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: [12]Questi ultimi
hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo
sopportato il peso della giornata e il caldo. [13]Ma il padrone,
rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse
convenuto con me per un denaro? [14]Prendi il tuo e vattene; ma io voglio
dare anche a quest'ultimo quanto a te. [15]Non posso fare delle mie cose
quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? [16]Così
gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».
Terzo annunzio della passione[17]Mentre saliva a Gerusalemme,
Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro: [18]«Ecco, noi
stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi
sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte [19]e lo
consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il
terzo giorno risusciterà».
Domanda della madre dei figli di Zebedeo[20]Allora gli si
avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per
chiedergli qualcosa. [21]Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose:
«Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra
nel tuo regno». [22]Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete.
Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».
[23]Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me
concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro
per i quali è stato preparato dal Padre mio».
I capi devono servire[24]Gli altri dieci, udito questo, si
sdegnarono con i due fratelli; [25]ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I
capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su
di esse il potere. [26]Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà
diventare grande tra voi, si farà vostro servo, [27]e colui che vorrà
essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; [28]appunto come il
Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la
sua vita in riscatto per molti».
I due ciechi di Gerico[29]Mentre uscivano da Gerico, una gran
folla seguiva Gesù. [30]Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada,
sentendo che passava, si misero a gridare: «Signore, abbi pietà di noi, figlio
di Davide!». [31]La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano
ancora più forte: «Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
[32]Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?».
[33]Gli risposero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!».
[34]Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista
e lo seguirono.
Matteo - Capitolo 21
Ingresso messianico a Gerusalemme[1]Quando furono vicini a
Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò
due dei suoi discepoli [2]dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta
di fronte: subito troverete un'asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli
e conduceteli a me. [3]Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa,
risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito». [4]Ora
questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta:
[5]Dite alla figlia di Sion: Ecco, il tuo re viene a
te mite, seduto su un'asina, con un puledro figlio di
bestia da soma.
[6]I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù:
[7]condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli
vi si pose a sedere. [8]La folla numerosissima stese i suoi mantelli
sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla
via. [9]La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava:
Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome
del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!
[10]Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la
gente si chiedeva: «Chi è costui?». [11]E la folla rispondeva: «Questi è
il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea».
I venditori cacciati dal tempio[12]Gesù entrò poi nel tempio e
scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei
cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe [13]e disse loro: «La
Scrittura dice:
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una
spelonca di ladri».
[14]Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì.
[15]Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e
i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide», si
sdegnarono [16]e gli dissero: «Non senti quello che dicono?». Gesù
rispose loro: «Sì, non avete mai letto:
Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei procurata una
lode?».
[17]E, lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là
trascorse la notte.
Il fico sterile e seccato. Fede e preghiera[18]La mattina dopo,
mentre rientrava in città, ebbe fame. [19]Vedendo un fico sulla strada,
gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Non nasca mai
più frutto da te». E subito quel fico si seccò. [20]Vedendo ciò i
discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai il fico si è seccato
immediatamente?». [21]Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e
non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche
se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà.
[22]E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo
otterrete».
Obiezione dei Giudei sull'autorità di Gesù[23]Entrato nel
tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del
popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa
autorità?». [24]Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi
rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. [25]Il
battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi
riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielò', ci risponderà: "perché
dunque non gli avete creduto?''; [26]se diciamo "dagli uominì', abbiamo
timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
[27]Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora
anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Parabola dei due figli[28]«Che ve ne pare? Un uomo aveva due
figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna.
[29]Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. [30]Rivoltosi al
secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi,
pentitosi, ci andò. [31]Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?».
Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le
prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. [32]E' venuto a voi
Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le
prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste
cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.
Parabola dei vignaioli omicidi[33]Ascoltate un'altra parabola:
C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò
un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne
andò. [34]Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei
vignaioli a ritirare il raccolto. [35]Ma quei vignaioli presero i servi e
uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. [36]Di
nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello
stesso modo. [37]Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno
rispetto di mio figlio! [38]Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero
tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.
[39]E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
[40]Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei
vignaioli?». [41]Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e
darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
[42]E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata
d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile
agli occhi nostri?
[43]Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un
popolo che lo farà fruttificare. [44]Chi cadrà sopra questa pietra sarà
sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».
[45]Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che
parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo
considerava un profeta.
Matteo - Capitolo 22
Parabola del banchetto nuziale[1]Gesù riprese a parlar loro in
parabole e disse: [2]«Il regno dei cieli è simile a un re che fece un
banchetto di nozze per suo figlio. [3]Egli mandò i suoi servi a chiamare
gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. [4]Di nuovo mandò
altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei
animali ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle nozze.
[5]Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai
propri affari; [6]altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li
uccisero.
[7]Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli
assassini e diede alle fiamme la loro città. [8]Poi disse ai suoi servi:
Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni;
[9]andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete,
chiamateli alle nozze. [10]Usciti nelle strade, quei servi raccolsero
quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.
[11]Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non
indossava l'abito nuziale, [12]gli disse: Amico, come hai potuto entrare
qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. [13]Allora il re ordinò ai
servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e
stridore di denti. [14]Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Il tributo a Cesare[15]Allora i farisei, ritiratisi, tennero
consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi.
[16]Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a
dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo
verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno.
[17]Dicci dunque il tuo parere: E' lecito o no pagare il tributo a
Cesare?». [18]Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti,
perché mi tentate? [19]Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli
presentarono un denaro. [20]Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine
e l'iscrizione?». [21]Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro:
«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
[22]A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono.
La risurrezione dei morti[23]In quello stesso giorno vennero a
lui dei sadducei, i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo
interrogarono: [24]«Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza
figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo
fratello. [25]Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena
sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello.
[26]Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. [27]Alla
fine, dopo tutti, morì anche la donna. [28]Alla risurrezione, di quale
dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta». [29]E Gesù
rispose loro: «Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di
Dio. [30]Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma
si è come angeli nel cielo. [31]Quanto poi alla risurrezione dei morti,
non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: [32]Io sono il Dio
di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti,
ma dei vivi». [33]Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua
dottrina.
Il più grande comandamento[34]Allora i farisei, udito che egli
aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme [35]e uno di
loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova:
[36]«Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?».
[37]Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con
tutta la tua anima e con tutta la tua mente. [38]Questo è il più
grande e il primo dei comandamenti. [39]E il secondo è simile al primo:
Amerai il prossimo tuo come te stesso. [40]Da questi due
comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Il Cristo, figlio e Signore di Davide[41]Trovandosi i farisei
riuniti insieme, Gesù chiese loro: [42]«Che ne pensate del Messia? Di chi
è figlio?». Gli risposero: «Di Davide». [43]Ed egli a loro: «Come mai
allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo:
[44]Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?
[45]Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?».
[46]Nessuno era in grado di rispondergli nulla; e nessuno, da quel giorno
in poi, osò interrogarlo.
Matteo - Capitolo 23
Ipocrisia e vanità degli scribi e dei farisei[1]Allora Gesù si
rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: [2]«Sulla cattedra di
Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. [3]Quanto vi dicono, fatelo e
osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
[4]Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della
gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. [5]Tutte le
loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri
e allungano le frange; [6]amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi
nelle sinagoghe [7]e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare
"rabbì''dalla gente. [8]Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno
solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. [9]E non chiamate
nessuno "padrè'sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
[10]E non fatevi chiamare "maestrì', perché uno solo è il vostro Maestro,
il Cristo. [11]Il più grande tra voi sia vostro servo; [12]chi
invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.
Sette maledizioni agli scribi e ai farisei[13]Guai a voi, scribi
e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché
così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono
entrarci [14]].
[15]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la
terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna
il doppio di voi.
[16]Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non
vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. [17]Stolti e
ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro?
[18]E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per
l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. [19]Ciechi! Che cosa è
più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? [20]Ebbene,
chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra;
[21]e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che
l'abita. [22]E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per
Colui che vi è assiso.
[23]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della
menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della
legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava
praticare, senza omettere quelle. [24]Guide cieche, che filtrate il
moscerino e ingoiate il cammello!
[25]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del
bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza.
[26]Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche
l'esterno diventi netto!
[27]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a
sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni
di ossa di morti e di ogni putridume. [28]Così anche voi apparite giusti
all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
[29]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai
profeti e adornate le tombe dei giusti, [30]e dite: Se fossimo vissuti al
tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue
dei profeti; [31]e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli
degli uccisori dei profeti. [32]Ebbene, colmate la misura dei vostri
padri!
Delitti e castighi imminenti[33]Serpenti, razza di vipere, come
potrete scampare dalla condanna della Geenna? [34]Perciò ecco, io vi
mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e
crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete
di città in città; [35]perché ricada su di voi tutto il sangue innocente
versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria,
figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. [36]In
verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.
Apostrofe a Gerusalemme[37]Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi
i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto
raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e
voi non avete voluto! [38]Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata
deserta! [39]Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non
direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
Matteo - Capitolo 24
2. DISCORSO ESCATOLOGICO
Introduzione[1]Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli
si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio.
[2]Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non
resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata».
[3]Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si
avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose,
e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo».
L'inizio dei dolori[4]Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi
inganni; [5]molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e
trarranno molti in inganno. [6]Sentirete poi parlare di guerre e di
rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo
avvenga, ma non è ancora la fine. [7]Si solleverà popolo contro popolo e
regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; [8]ma
tutto questo è solo l'inizio dei dolori. [9]Allora vi consegneranno ai
supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio
nome. [10]Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e
odieranno a vicenda. [11]Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno
molti; [12]per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si
raffredderà. [13]Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato.
[14]Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo,
perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.
La grande tribolazione di Gerusalemme[15]Quando dunque vedrete
l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare
nel luogo santo - chi legge comprenda -, [16]allora quelli che
sono in Giudea fuggano ai monti, [17]chi si trova sulla terrazza non
scenda a prendere la roba di casa, [18]e chi si trova nel campo non torni
indietro a prendersi il mantello. [19]Guai alle donne incinte e a quelle
che allatteranno in quei giorni. [20]Pregate perché la vostra fuga non
accada d'inverno o di sabato.
[21]Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai
avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. [22]E
se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa
degli eletti quei giorni saranno abbreviati. [23]Allora se qualcuno vi
dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E' là, non ci credete. [24]Sorgeranno
infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così
da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. [25]Ecco, io ve
l'ho predetto.
L'avvento del Figlio dell'uomo sarà manifestato[26]Se dunque vi
diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: E' in casa, non ci credete.
[27]Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà
la venuta del Figlio dell'uomo. [28]Dovunque sarà il cadavere, ivi si
raduneranno gli avvoltoi.
Dimensione cosmica di questo avvento[29]Subito dopo la
tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri
cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
[30]Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e
allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno
il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e
gloria. [31]Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e
raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei
cieli.
Parabola del fico[32]Dal fico poi imparate la parabola: quando
ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è
vicina. [33]Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate
che Egli è proprio alle porte. [34]In verità vi dico: non passerà questa
generazione prima che tutto questo accada. [35]Il cielo e la terra
passeranno, ma le mie parole non passeranno.
[36]Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche
gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
Vegliare per non essere sorpresi[37]Come fu ai giorni di Noè,
così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. [38]Infatti, come nei giorni
che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito,
fino a quando Noè entrò nell'arca, [39]e non si accorsero di nulla finché
venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio
dell'uomo. [40]Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e
l'altro lasciato. [41]Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e
l'altra lasciata.
[42]Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore
vostro verrà. [43]Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in
quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare
la casa. [44]Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non
immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.
Parabola del maggiordomo[45]Qual è dunque il servo fidato e
prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro
il cibo al tempo dovuto? [46]Beato quel servo che il padrone al suo
ritorno troverà ad agire così! [47]In verità vi dico: gli affiderà
l'amministrazione di tutti i suoi beni. [48]Ma se questo servo malvagio
dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, [49]e cominciasse a
percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi,
[50]arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che
non sa, [51]lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli
ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti.
Matteo - Capitolo 25
Parabola delle dieci vergini[1]Il regno dei cieli è simile a
dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.
[2]Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; [3]le stolte
presero le lampade, ma non presero con sé olio; [4]le sagge invece,
insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi. [5]Poiché
lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. [6]A mezzanotte si
levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! [7]Allora tutte quelle
vergini si destarono e prepararono le loro lampade. [8]E le stolte
dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si
spengono. [9]Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e
per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. [10]Ora, mentre
quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano
pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. [11]Più tardi
arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore,
aprici! [12]Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
[13]Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.
Parabola dei talenti[14]Avverrà come di un uomo che, partendo
per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. [15]A
uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la
sua capacità, e partì. [16]Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò
subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. [17]Così anche quello che
ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. [18]Colui invece che aveva
ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il
denaro del suo padrone. [19]Dopo molto tempo il padrone di quei servi
tornò, e volle regolare i conti con loro. [20]Colui che aveva ricevuto
cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato
cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. [21]Bene, servo
buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò
autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
[22]Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse:
Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due.
[23]Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele
nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
[24]Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse:
Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli
dove non hai sparso; [25]per paura andai a nascondere il tuo talento
sotterra; ecco qui il tuo. [26]Il padrone gli rispose: Servo malvagio e
infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso;
[27]avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così,
ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. [28]Toglietegli dunque
il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. [29]Perché a chiunque ha
sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che
ha. [30]E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà
pianto e stridore di denti.
Il giudizio finale[31]Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua
gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
[32]E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli
uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, [33]e porrà
le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. [34]Allora il re dirà
a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete
in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
[35]Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e
mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, [36]nudo e mi
avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
[37]Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo
veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da
bere? [38]Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o
nudo e ti abbiamo vestito? [39]E quando ti abbiamo visto ammalato o in
carcere e siamo venuti a visitarti? [40]Rispondendo, il re dirà loro: In
verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei
fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. [41]Poi dirà a quelli alla sua
sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il
diavolo e per i suoi angeli. [42]Perché ho avuto fame e non mi avete dato
da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; [43]ero
forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in
carcere e non mi avete visitato. [44]Anch'essi allora risponderanno:
Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o
malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? [45]Ma egli risponderà:
In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi
miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. [46]E se ne andranno,
questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
Matteo - Capitolo 26
VII. PASSIONE E RISURREZIONE
Complotto contro Gesù[1]Terminati tutti questi discorsi, Gesù
disse ai suoi discepoli: [2]«Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che
il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere crocifisso».
[3]Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel
palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, [4]e tennero
consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire. [5]Ma
dicevano: «Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il popolo».
L'unzione a Betania[6]Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa
di Simone il lebbroso, [7]gli si avvicinò una donna con un vaso di
alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava
a mensa. [8]I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: «Perché
questo spreco? [9]Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai
poveri!». [10]Ma Gesù, accortosene, disse loro: «Perché infastidite
questa donna? Essa ha compiuto un'azione buona verso di me. [11]I poveri
infatti li avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete.
[12]Versando questo olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia
sepoltura. [13]In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo,
nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei».
Il tradimento di Giuda[14]Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda
Iscariota, andò dai sommi sacerdoti [15]e disse: «Quanto mi volete dare
perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete
d'argento. [16]Da quel momento cercava l'occasione propizia per
consegnarlo.
Preparativi del pasto pasquale[17]Il primo giorno degli Azzimi,
i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo,
per mangiare la Pasqua?». [18]Ed egli rispose: «Andate in città, da un
tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la
Pasqua da te con i miei discepoli». [19]I discepoli fecero come aveva
loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Annunzio del tradimento di Giuda[20]Venuta la sera, si mise a
mensa con i Dodici. [21]Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico,
uno di voi mi tradirà». [22]Ed essi, addolorati profondamente,
incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». [23]Ed
egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi
tradirà. [24]Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai
a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per
quell'uomo se non fosse mai nato!». [25]Giuda, il traditore, disse:
«Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».
Istituzione dell'Eucaristia[26]Ora, mentre essi mangiavano, Gesù
prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli
dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». [27]Poi prese il
calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti,
[28]perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in
remissione dei peccati. [29]Io vi dico che da ora non berrò più di questo
frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del
Padre mio».
Predizione del rinnegamento di Pietro[30]E dopo aver cantato
l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. [31]Allora Gesù disse loro:
«Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto
infatti:
Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del
gregge,
[32]ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea».
[33]E Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non
mi scandalizzerò mai». [34]Gli disse Gesù: «In verità ti dico: questa
notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». [35]E
Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo
stesso dissero tutti gli altri discepoli.
Al Getsemani[36]Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato
Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare».
[37]E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare
tristezza e angoscia. [38]Disse loro: «La mia anima è triste fino alla
morte; restate qui e vegliate con me». [39]E avanzatosi un poco, si
prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile,
passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».
[40]Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro:
«Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? [41]Vegliate
e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è
debole». [42]E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se
questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua
volontà». [43]E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli
occhi loro si erano appesantiti. [44]E lasciatili, si allontanò di nuovo
e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. [45]Poi si
avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta
l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori.
[46]Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina».
L'arresto di Gesù[47]Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda,
uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi
sacerdoti e dagli anziani del popolo. [48]Il traditore aveva dato loro
questo segnale dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». [49]E
subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. [50]E
Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti e misero
le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. [51]Ed ecco, uno di quelli che
erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo
sacerdote staccandogli un orecchio.
[52]Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti
quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. [53]Pensi forse
che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici
legioni di angeli? [54]Ma come allora si adempirebbero le Scritture,
secondo le quali così deve avvenire?». [55]In quello stesso momento Gesù
disse alla folla: «Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni,
per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi avete
arrestato. [56]Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le
Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono.
Gesù davanti al sinedrio[57]Or quelli che avevano arrestato
Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale gia si erano
riuniti gli scribi e gli anziani. [58]Pietro intanto lo aveva seguito da
lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a
sedere tra i servi, per vedere la conclusione.
[59]I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa
testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; [60]ma non riuscirono
a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni.
[61]Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha
dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni».
[62]Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa
testimoniano costoro contro di te?». [63]Ma Gesù taceva. Allora il sommo
sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei
il Cristo, il Figlio di Dio». [64]«Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi
io vi dico:
d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra di
Dio, e venire sulle nubi del cielo».
[65]Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha
bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito
la bestemmia; [66]che ve ne pare?». E quelli risposero: «E' reo di
morte!». [67]Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri
lo bastonavano, [68]dicendo: «Indovina, Cristo! Chi è che ti ha
percosso?».
Rinnegamenti di Pietro[69]Pietro intanto se ne stava seduto
fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù,
il Galileo!». [70]Ed egli negò davanti a tutti: «Non capisco che cosa tu
voglia dire». [71]Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e
disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». [72]Ma egli negò
di nuovo giurando: «Non conosco quell'uomo». [73]Dopo un poco, i presenti
gli si accostarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli; la tua
parlata ti tradisce!». [74]Allora egli cominciò a imprecare e a giurare:
«Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò. [75]E Pietro si
ricordò delle parole dette da Gesù: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai
tre volte». E uscito all'aperto, pianse amaramente.
Matteo - Capitolo 27
Gesù condotto davanti a Pilato[1]Venuto il mattino, tutti i
sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per
farlo morire. [2]Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al
governatore Pilato.
Morte di Giuda[3]Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù
era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi
sacerdoti e agli anziani [4]dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito
sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!».
[5]Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò
ad impiccarsi. [6]Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero:
«Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue». [7]E
tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli
stranieri. [8]Perciò quel campo fu denominato "Campo di sanguè'fino al
giorno d'oggi. [9]Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta
Geremia: E presero trenta denari d'argento, il prezzo del venduto, che i
figli di Israele avevano mercanteggiato, [10]e li diedero per il campo
del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore.
Gesù davanti a Pilato[11]Gesù intanto comparve davanti al
governatore, e il governatore l'interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?».
Gesù rispose «Tu lo dici». [12]E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e
gli anziani, non rispondeva nulla. [13]Allora Pilato gli disse: «Non
senti quante cose attestano contro di te?». [14]Ma Gesù non gli rispose
neanche una parola, con grande meraviglia del governatore.
[15]Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua,
rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta. [16]Avevano in quel
tempo un prigioniero famoso, detto Barabba. [17]Mentre quindi si
trovavano riuniti, Pilato disse loro: «Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù
chiamato il Cristo?». [18]Sapeva bene infatti che glielo avevano
consegnato per invidia.
[19]Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non
avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per
causa sua». [20]Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a
richiedere Barabba e a far morire Gesù. [21]Allora il governatore
domandò: «Chi dei due volete che vi rilasci?». Quelli risposero: «Barabba!».
[22]Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?».
Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». [23]Ed egli aggiunse: «Ma che
male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
[24]Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva
sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono
responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». [25]E tutto il
popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli».
[26]Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo
consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.
La corona di spine[27]Allora i soldati del governatore
condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte.
[28]Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto [29]e,
intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella
destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re
dei Giudei!». [30]E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e
lo percuotevano sul capo. [31]Dopo averlo così schernito, lo spogliarono
del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per
crocifiggerlo.
La crocifissione[32]Mentre uscivano, incontrarono un uomo di
Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce di lui.
[33]Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio,
[34]gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli,
assaggiatolo, non ne volle bere. [35]Dopo averlo quindi crocifisso, si
spartirono le sue vesti tirandole a sorte. [36]E sedutisi, gli
facevano la guardia. [37]Al di sopra del suo capo, posero la motivazione
scritta della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei».
[38]Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno
a sinistra.
Gesù in croce deriso e oltraggiato[39]E quelli che passavano di
là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: [40]«Tu che
distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei
Figlio di Dio, scendi dalla croce!». [41]Anche i sommi sacerdoti con gli
scribi e gli anziani lo schernivano: [42]«Ha salvato gli altri, non può
salvare se stesso. E' il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo.
[43]Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol
bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». [44]Anche i ladroni
crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.
La morte di Gesù[45]Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio
si fece buio su tutta la terra. [46]Verso le tre, Gesù gridò a gran voce:
«Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché
mi hai abbandonato?». [47]Udendo questo, alcuni dei presenti
dicevano: «Costui chiama Elia». [48]E subito uno di loro corse a prendere
una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli
dava da bere. [49]Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene
Elia a salvarlo!». [50]E Gesù, emesso un alto grido, spirò.
[51]Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la
terra si scosse, le rocce si spezzarono, [52]i sepolcri si aprirono e
molti corpi di santi morti risuscitarono. [53]E uscendo dai sepolcri,
dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.
[54]Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù,
sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e
dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
[55]C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano;
esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. [56]Tra costoro
Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di
Zebedèo.
La sepoltura[57]Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa,
chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù.
[58]Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato
ordinò che gli fosse consegnato. [59]Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo
avvolse in un candido lenzuolo [60]e lo depose nella sua tomba nuova, che
si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del
sepolcro, se ne andò. [61]Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala
e l'altra Maria.
La custodia della tomba[62]Il giorno seguente, quello dopo la
Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo:
[63]«Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era
vivo: Dopo tre giorni risorgerò. [64]Ordina dunque che sia vigilato il
sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e
poi dicano al popolo: E' risuscitato dai morti. Così quest'ultima impostura
sarebbe peggiore della prima!». [65]Pilato disse loro: «Avete la vostra
guardia, andate e assicuratevi come credete». [66]Ed essi andarono e
assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.
Matteo - Capitolo 28
La tomba vuota. Messaggio dell'angelo[1]Passato il sabato,
all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria
andarono a visitare il sepolcro. [2]Ed ecco che vi fu un gran terremoto:
un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a
sedere su di essa. [3]Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito
bianco come la neve. [4]Per lo spavento che ebbero di lui le guardie
tremarono tramortite. [5]Ma l'angelo disse alle donne: «Non abbiate
paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. [6]Non è qui. E' risorto,
come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. [7]Presto,
andate a dire ai suoi discepoli: E' risuscitato dai morti, e ora vi precede in
Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto». [8]Abbandonato in fretta
il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai
suoi discepoli.
L'apparizione alle pie donne[9]Ed ecco Gesù venne loro incontro
dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo
adorarono. [10]Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare
ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».
Sopruso dei capi giudei[11]Mentre esse erano per via, alcuni
della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era
accaduto. [12]Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono
di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: [13]«Dichiarate: i
suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo.
[14]E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo
persuaderemo e vi libereremo da ogni noia». [15]Quelli, preso il denaro,
fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i
Giudei fino ad oggi.
Apparizione in Galilea e missione universale[16]Gli undici
discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.
[17]Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano.
[18]E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in
cielo e in terra. [19]Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,
[20]insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io
sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
|